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Marcia della pace Assisi, 21 settembre 2024: come ti depisto le coscienze, gettando fumo negli occhi

🌐 LE MALETESTE 🌐

9 set 2024

Nostra dichiarazione di non-adesione alla "Marcia della Pace Assisi, 21 settembre 2024" e Comunicato per la creazione di un'Assemblea Costituente contro le guerre - di COLLETTIVO AUTOGESTITO "LE MALETESTE"

Dal manifesto degli organizzatori della Marcia della Pace di Assisi del prossimo 21 settembre 2024:


"Pensano solo a fare la guerra

Non hanno un piano di pace

Violano il diritto internazionale

Pretendono l’impunità

Vogliono chiudere l’Onu

Vogliono installare nuovi missili nucleari in Europa

Vogliono dividere l’Italia

Vogliono aumentare le spese militari

Ci stanno impoverendo

Ci vogliono silenziare

 

Chiamata alla

Mobilitazione Straordinaria

contro la follia bellicista, la corsa al riarmo, tutte le stragi impunite, il cambiamento climatico, l’informazione a senso unico e la censura

 

Prima di tutto la pace

 

Partecipa alla

Marcia della pace e della fraternità

Assisi, Sabato 21 settembre 2024

Ore 10.00 – 17.00

 

Nella Giornata Internazionale della Pace promossa dall’Onu organizziamo assieme una nuova marcia della pace e della fraternità per difendere il valore primario della pace e ricostruire insieme una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta.

Programma

Ore 10.00 Incontro di riflessione e proposta (Domus Pacis, Assisi, Santa Maria degli Angeli)

Ore 15.00 Partenza della Marcia della Pace e della Fraternità da Santa Maria degli Angeli

Ore 17.00 Conclusione della Marcia ad Assisi


Per info: Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 335.1401733 – email adesioni@perlapace.itwww.perlapace.itwww.perugiassisi.org "

 




La nostra visione.

Siamo vicini alla scadenza del primo anno di genocidio perpetrato dallo Stato d'Israele contro la popolazione palestinese di Gaza, Cisgiordania e Libano, succeduto al criminale assalto dei guerriglieri di Hamas contro militari e civili israeliani, il 7 ottobre 2023.


In quasi un anno di crimini, mai con decisione e risoluzione condannati dalla comunità internazionale, tranne pochissime, pressoché impercettibili/inconcludenti eccezioni, si contano:

1 - in campo palestinese: nelle strade, nelle case, negli ospedali, nei mercati e nelle scuole, oltre 40.000 morti la cui maggior parte civili, e oltre 94.000 feriti tra civili e combattenti

2 - in campo israeliano: fino al 27 dic. 2023, più di 1.600 morti, di cui 1.000 civili e 600 militari, e oltre 6.000 feriti, di cui 874 militari e 5.000 civili compresi cittadini stranieri

3 - nei due campi: oltre 2 milioni di sfollati, di cui 1.900.000 da Gaza e Cisgiordania, e circa 200.000 da Israele.

(fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_Gaza)


E siamo anche ad oltre due anni di guerra tra Russia ed Ucraina, con un numero imprecisato di morti, feriti e distruzioni.


Nonostante questi due scenari così drammatici, più o meno sotto-osservazione da parte della stampa internazionale, e nonostante altri, e altrettanto drammatici conflitti sullo scacchiere mondiale (citiamo solo le guerre e le guerriglie sanguinose in Sudan, Mozambico, Mali, Pakistan, Siria, Yemen, ecc...), cosa s'inventa il cosiddetto "popolo della pace" italiano? Una marcia ad Assisi con richiami generici e, a questo punto, fuorvianti, alla pace, per raccogliere qualche migliaio di pacifisti e portarli in un breve percorso a piedi, senza una parola d'ordine precisa e senza soluzioni definitive per richiedere la fine dei conflitti in atto. Nessun riferimento ad Ucraina e Russia, o a Israele e Palestina, nessun riferimento a Sudan, Yemen...


Da Assisi riceviamo solo accenni, generici accenni a povertà, divisioni regionali, tagli al sociale, riferiti alla situazione particolare italiana, oppure telegrafiche parole sulla chiusura (?) dell'ONU e ipotesi nucleari in Europa.

Eurocentrismo? Ma sì, senza dubbio, ci troviamo a navigare nel grande mare eurocentrico.

E così facendo, si depistano anche le coscienze, gettando solo fumo negli occhi.


Milioni e milioni di persone in tutto il mondo si sono riversate nelle strade e nelle piazze, anche a rischio di cariche della polizia e arresti, per richiedere almeno un "Cessate-il-fuoco" immediato, ma in Italia niente, se non la risposta di qualche più che sensibile Campus universitario, e comunque nel silenzio generale di stampa e associazioni cosiddette pacifiste nazionali.


Non si tratta, secondo noi, di prendere posizione da una parte o dall'altra degli schieramenti in guerra (e parliamo del mondo intero), ma semplicemente di fare chiarezza, come movimento indipendente per la pace, sulle cause e sulle realtà degli equilibri geopolitici in campo e delle crisi umanitarie a queste legate sul campo, per cercare di arginare le violenze in atto, ricercare soluzioni praticabili, mettere in campo strade di giustizia percorribili, non ledendo la dignità di alcuna parte in causa.

Senza giustizia, non ci sarà mai pace.. Ma quale giustizia? Quali indicazioni danno gli organizzatori della Marcia di Assisi del 21 settembre? Nessuna. Pace. Solo pace sanno scrivere, la parola pace, e solo pace, sanno abbinare ai verbi più disparati, senza avanzare alcuna proposta e soprattutto alcuna richiesta, almeno di un Cessate-il-fuoco immediato e osservato da ambo le parti, in attesa di incontri davanti a consessi internazionali super-partes che abbiano autorità nel far rispettare eventuali accordi.


Ad Assisi solo la parola pace sembra sappiano declinare. Citiamo: " per difendere il valore primario della pace e ricostruire insieme una coscienza, una cultura e una politica di pace..": Ma cosa vuol dire? Cosa significano queste articolazioni puramente sintattiche, slegate da quasliasi contesto geopolitico? Ci sono piani? Ci sono azioni previste di interlocuzione, con l'obiettivo di mettere fine alle guerre in corso?


Qualche volta, in passato, e in primis grazie alla "Comunità di Sant'Egidio" in Italia ci si è mossi direttamente sul campo, e loro, quelli della Comunità, hanno portato a risoluzione positiva parecchi dei conflitti in atto soprattutto nel continente africano. Ma tutto questo sembra essere passato di moda.


Noi, seppur minoranza e minoritari all'interno del movimento contro le guerre, un'idea ce l'avremmo: se scegliamo davvero la pace, dovremmo resistere attivamente ai piani dei nostri leader politici di manipolarci ripetutamente per farci andare in guerra. Dobbiamo rifiutarci di offrire volontariamente i nostri corpi e quelli dei nostri figli e nipoti come carne da cannone, o permettere loro di scaricare quel destino sui nostri vicini, amici e "alleati" in altri Paesi.


Slogan? Parole buttate al vento? Va bene, può anche essere. Ma le vostre, di voi che chiedete a noi di partecipare ad una Marcia della pace/per la pace/con la pace/nella pace/sulla pace/tra la pace, ad Assisi oggi, non vi sentite altrettanto inutili e persino fuori-luogo, al punto in cui siamo arrivati sullo scacchiere internazionale?


Di sicuro noi non risponderemo sì al vostro appello del 21 settembre,mentre ci dichiariamo fin da subito disponibili per porre, insieme a tutte le forze autenticamente antimilitariste, le basi di un'Assemblea Costituente del Movimento italiano di dissuasione contro tutte le guerre.


Il Collettivo Autogestito "Le Maleteste"

9 settembre 2024



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