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MONDEGGI BENE COMUNE - Fattoria Senza Padroni

# LE MALETESTE #

19 giu 2022

Siamo una comunità diffusa di cittadine e cittadini che si oppone alla svendita della tenuta di Mondeggi, un bene pubblico nel comune di Bagno a Ripoli (Firenze). Ci riconosciamo nel concetto di “terra bene comune“, per l’autodeterminazione alimentare attraverso l’agroecologia e la libera condivisione dei saperi.

Ci riconosciamo nel Manifesto di Genuino Clandestino. Lavoriamo per la diffusione di un’agricoltura contadina, locale, naturale e di sussistenza attraverso una gestione sostenibile dei terreni e dei beni agricoli di proprietà pubblica. Abbiamo deciso di creare una comunità per trovare una linea comune con cui affrontare le varie tematiche legate alla terra ed ad un uso responsabile di questa. Nel corso degli anni abbiamo elaborato una Dichiarazione d’Uso Civico ed una Carta dei Princìpi e degli Intenti, individuando obiettivi e regole comuni alle varie anime che compongono la comunità. ​ Ci autorganizziamo con un’assemblea plenaria -organo decisionale sovrano della comunità- e con altre assemblee “tecniche” (di presidio, agricola, Mo.Ta). ​ L’autogoverno che pratichiamo si ispira ai principi di autogestione, cooperazione e mutualismo. Pratichiamo il metodo antiautoritario del consenso, e ci riconosciamo in pratiche politiche di inclusione e nel ripudio di ogni discriminazione. ​ La partecipazione alla vita e alle attività della comunità di Mondeggi è libera. I membri della comunità concorrono attivamente all’attività di cura e gestione di Mondeggi al di là del livello di coinvolgimento all’interno del progetto. Chiunque si senta di condividere i principi di Mondeggi, può essere membro di questa comunità a tutti gli effetti.






Il comitato Terra Bene Comune Firenze ha iniziato la sua attività nel luglio del 2012, dopo che il Governo Monti ha usato il pretesto del debito nazionale per sdoganare mediaticamente la svendita del demanio pubblico e avviare la cessione su grande scala dei beni che gli italiani avevano affidato integri ai loro amministratori, con quest’ultimi che hanno perpetrato una gestione clientelare (perciò in realtà privata), accumulando debiti enormi che adesso riversano sui cittadini con riduzioni continue dei servizi, aumento delle imposte dirette e indirette, sottrazione di spazi alla fruizione collettiva. ​ Prima azione del comitato fu la distribuzione di un migliaio di cartoline da spedire al governatore della Toscana Enrico Rossi dove si chiedeva espressamente un impegno ben preciso a non alienare i terreni di proprietà regionale (richiesta implicitamente rivolta a tutti gli enti pubblici). La risposta delle persone fu tale che ci fu un contatto informale dalla segreteria regionale per un incontro, che però non si è mai concretizzato.






Intanto le riunioni del comitato continuavano e a una di queste fu portato all’attenzione il caso della fattoria di Mondeggi, sita nel comune di Bagno a Ripoli. Anni di malagestione clientelare hanno prodotto l’accumulo di un debito di circa un milione di euro da parte della S.R.L. che ha come socio unico la Provincia di Firenze, proprietaria dell’area. La messa in liquidazione della S.R.L. ha provocato l’abbandono e il progressivo degrado dei 200 ettari agricoli della fattoria, delle case coloniche e della villa monumentale lì presenti. ​ In occasione del Genuino Clandestino del novembre 2013, Terra Bene Comune Firenze ha avviato la campagna “Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni”, con la quale propone il recupero di tutta la fattoria attraverso l’uso dell’agricoltura contadina, rispettosa dell’ambiente, ritenuta l’unico modello perseguibile per dare opportunità di reddito e alloggio dignitosi al maggior numero possibile di persone, soprattutto giovani, che con una strategia ad alta intensità di lavoro collettivo potranno fermare il degrado e avviare produzioni agricole che si andranno a inserire nel contesto di un rafforzamento delle economie locali.






Sono state così organizzate due giornate clandestine di raccolta delle olive nella fattoria di Mondeggi, olive che comunque nessuno avrebbe raccolto. Dalle olive raccolte è stato estratto l’olio che poi è stato distribuito gratuitamente alla popolazione come esempio della ricchezza che può produrre un bene comune ben gestito. ​ La Provincia di Firenze ha immediatamente chiamato il Comitato per un chiarimento e un confronto. La richiesta del Comitato è sempre stata chiara: l’avvio di un percorso condiviso con le realtà del territorio per il recupero di tutta l’area della fattoria di Mondeggi. La Provincia di Firenze si è dimostrata inizialmente possibilista circa questa ipotesi ma poi nel corso degli incontri e delle comunicazioni successive è emersa una sempre più decisa volontà di alienare, adducendo anche la ragione, fra le altre, del contributo dovuto dalla Provincia al decreto degli 80 euro del governo Renzi.​






Intanto le attività del Comitato andavano avanti, con la stesura e l’approvazione della sua Carta dei Principi e degli Intenti e con l’organizzazione di una serie incontri nel territorio e di eventi ricreativi nell’area della fattoria, per riportare le persone a vivere Mondeggi e per ricostruire un sentimento affettivo fra la fattoria e gli abitanti dei dintorni. Tutti gli eventi organizzati dal Comitato hanno riscosso un interesse e una partecipazione ben oltre le aspettative, a conferma che le istanze avanzate dal Comitato sono sacrosante e di assoluto buonsenso. ​ All’inizio della primavera del 2014 il Comitato ha avviato un orto collettivo nella zona di Cuculia, ex centro direttivo dell’azienda. Ciò ha prodotto una presenza almeno settimanale del Comitato nell’area della fattoria, che ha portato con sé un progressivo approfondimento della conoscenza delle condizioni della fattoria. Ciò ha permesso al Comitato di non trovarsi impreparato quando la Provincia ha confermato in via definitiva la scelta dell’alienazione. La scelta del comitato è stata quella di opporsi fisicamente alla vendita.






In breve è stato deciso di opporre alle intenzioni della Provincia un presidio contadino permanente, da insediare a seguito di una festa da organizzarsi per la fine di giugno 2014. Il 27-28-29 giugno il Comitato ha organizzato una 3 giorni di rinascita di Mondeggi che ha visto la partecipazione di almeno un migliaio di persone e che ha avuto vasta eco a livello nazionale. Il presidio ha cominciato immediatamente a dare concretezza alla carta dei principi e degli intenti, arrestando il degrado di casa Cuculia, ampliando le attività agricole e continuando nell’organizzazione di occasioni di socialità. ​ Il 14 ottobre 2014 è andata deserta l’asta dell’ultimo tentativo della Provincia di Firenze per la vendita della fattoria di Mondeggi, che adesso passerà sotto l’amministrazione della Città Metropolitana di Firenze. Immediatamente il Comitato ha risollecitato il Comune di Bagno a Ripoli e altre realtà del territorio a un impegno per l’elaborazione di un progetto condiviso per il futuro della fattoria di Mondeggi come bene comune.







Comunicato Mondeggi Bene Comune 13/04/2022 ( AIUTATECI A DIFFONDERE) ​ Alla Città Metropolitana, Al sindaco Nardella ed al suo partito, A tuttə coloro che in questi anni con rabbia ed amore hanno difeso e creato una nuova forma di autogoverno dal Basso: Mondeggi Bene Comune. Dall’ultimo aggiornamento riguardo il destino della tenuta di Mondeggi, vecchio ormai di un mese e mezzo, diversi accadimenti hanno fatto il loro corso; tutto ciò, purtroppo, non ha contribuito a dissipare minimamente gli enormi punti interrogativi di cui la vicenda è farcita. Ci eravamo lasciati nel bel mezzo della stesura del progetto che la Città Metropolitana intendeva inoltrare al Ministero competente in modo da intercettare i fondi europei del PNRR. Lavoro coordinato da tecnici dell’Università di Firenze, a cui il comitato Mondeggi Bene Comune ha partecipato in maniera attiva – pur non avendo avuto alcun riconoscimento formale - fornendo contributi concettuali e operativi sviluppati in otto anni di lavoro e permanenza in loco. Nonostante ruoli e percorsi differenti, le convergenze con i progettisti sono state molteplici: senza entrare nei dettagli per ovvi motivi di spazio, entrambi abbiamo intuito ed evidenziato le potenzialità della tenuta in termini di aggregazione sociale e produzione agro-ecologica di cibo sano, di formazione orizzontale, accoglienza di soggetti vulnerabili e di sviluppo di rapporti gestionali e produttivi differenti e innovativi, incentrati sull’utilizzo collettivo del bene. Il risultato di tale lavoro, durato un paio di mesi, ha preso forma in un documento, purtroppo ad oggi non ancora consultabile, che avrebbe dovuto vincolare rigidamente il futuro di Mondeggi alle linee guida appena toccate; insomma una base solida sulla quale impalcare il processo di co-progettazione dal basso con i potenziali futuri attori del progetto, così come stabilito dall’iter iniziale. In parallelo a tutto ciò, dopo insistenti richieste durate mesi, si è finalmente aperto un momento di confronto tra l’esperienza di Mondeggi Bene Comune e la Città Metropolitana di Firenze: alcuni portavoce del comitato hanno incontrato alcune delle figure tecniche e politiche deputate a gestire la questione. Incontri in verità interlocutori, in cui le parti hanno dibattuto astrattamente sulle specifiche esigenze e posizioni, senza purtroppo avere a disposizione una base concreta di confronto. Incontri terminati, per adesso, in attesa dell’elaborazione che l’ente pubblico si è riservato di dare al documento emerso dal lavoro dei progettisti, che evidentemente non soddisfaceva in pieno le necessità dei tecnici metropolitani. Siamo adesso in una fase di stallo: la revisione in corso da parte della Città Metropolitana sta di fatto prolungando l’attesa e gli interrogativi sul destino della fattoria. Se la parte del progetto già inoltrata in sede europea – e già, quindi, ufficializzata - è pressoché limitata all’elenco degli interventi di manutenzione strutturale, l’ambito più squisitamente politico rimane tuttora da sviscerare. Perché questa dilazione, ci chiediamo? Quali sono gli aspetti che, dopo mesi di lavoro serrato, a cui ha partecipato la stessa Città Metropolitana, restano contraddittori a tal punto da necessitare di una revisione ex post? Il bisogno di tempo è funzionale alla lettura e condivisione diffusa all’interno del palazzo, oppure ad una modifica sostanziale dei principi contenuti nel testo? Tutto questo non lo possiamo ad oggi sapere; il contesto e le parole udite, però, ci autorizzano a formulare supposizioni. A fronte di alcune convergenze, resta evidente una distanza tra la posizione di Mondeggi Bene Comune e quella dell’ente metropolitano: se da una parte la spinta mira al riconoscimento del “bene comune Mondeggi”, implementando e regolarizzando quello che è l’agire attuale, dall’altro l’impressione è che la dimensione economica resti preponderante. Il fatto che la Mondeggi del futuro debba camminare con le proprie gambe, e non tornare ad essere l’attività in perdita che era anni or sono, è fuori discussione per tutti; subordinare però a questa esigenza ogni velleità trasformativa, annegando nell’economicismo asettico il potenziale sociale già parzialmente emerso in questi anni di lavoro, ci pare un errore miope. Un progetto che sia innovativo deve saper osare: così come Mondeggi Bene Comune ha osato otto anni fa presidiando permanentemente la tenuta, salvandola dai reiterati tentativi di vendita, oggi è l’ente pubblico che è chiamato a sganciarsi dagli schemi consolidati per lanciarsi in qualcosa che sia diverso; ovvero trasversale, partecipato, collettivo. Nel consueto gioco a scaricabarile della politica serve qualcuno che se ne assuma la responsabilità, indicando a tecnici e dirigenti la strada da seguire. Ci rivolgiamo allora al Sindaco Nardella perché al più presto elabori una posizione e la esprima alla collettività; una posizione che sia rappresentativa della volontà politica del suo partito, e che possibilmente non collimi con la consuetudine del minimo sforzo e minimo rischio. Prendere in reale considerazione il riconoscimento della Dichiarazione di Uso Civico, ed interrompere la spirale mediatica che da anni si aggrappa ad un concetto di legalità che tutto rappresenta fuorché un ideale di giustizia, ci sembra un primo passo sin troppo atteso. In una recente intervista radio sull’infelice sgombero dell’occupazione di Corsica 81, a cui va tutta la nostra solidarietà, lo stesso Nardella ha descritto la Mondeggi del futuro come un “modello di autogestione”, una sorta di laboratorio dal basso di nuove pratiche collettive; se queste parole corrispondono al vero, e non sono soltanto un tentativo di dividere tra “buoni e cattivi”, è adesso il momento di tradurle in pratica. Come comitato Mondeggi Bene Comune, infine, attendiamo l’esito di questo confronto convinti delle nostre ragioni. Abbiamo in questi mesi dato la nostra massima disponibilità al dialogo in ogni sede e su ogni argomento; non siamo però disposti a scendere passivamente a patti su quelli che sono i principi che ci animano e che hanno permesso alla fattoria di rifiorire in questi otto anni: abbiamo difeso Mondeggi perché fosse veramente di tuttə, e non ci fermeremo certo adesso.






Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni vi invita a partecipare a “UniTerra - coltiviamo saperi liberi per un’ecologia contadina” - un evento di due giorni che si terrà il 7 e 8 maggio 2022, a Mondeggi, e che costituirà l’inizio “ufficiale” del percorso di costruzione di una Università della Terra. ​ Fin dall'inizio dell'esperienza di Mondeggi l'importanza della trasmissione del sapere contadino è apparsa fondamentale sia per recuperare conoscenze pratiche, sia per trasmetterle a nostra volta, attraverso un continuo scambio di saperi, manualità e ingegnosità. Da qui la proposta di realizzare con UniTerra un centro di agroecologia: un riferimento fisico che permetta di raccogliere, elaborare, sperimentare e trasmettere pratiche agroecologiche utili alle comunità, basate sull'uso condiviso del territorio e volte all'autodeterminazione alimentare e alla cura dell’ambiente. Un centro di agroecologia che ponga la necessità di custodire e diffondere saperi contadini dal basso in opposizione netta alle logiche anguste delle università e delle scuole tradizionali, esplorando nuovi modi di imparare e di insegnare. Un centro di agroecologia che articoli la sovranità alimentare e la pratica agroecologica in un’ottica politica e rivoluzionaria, riconoscendo le faglie geopolitiche, sessuali e razziali su cui si articola la violenza ambientale capitalista, eteropatriarcale e coloniale. Un centro di agroecologia che si apra a nuovi (e antichi) modi di vivere le relazioni tra umano e non-umano, per superare i dualismi occidentali che sono alla radice della crisi attuale. Per iniziare a immaginare questo centro ci siamo ispirati all’esperienza dell’Università della Terra già presente in diversi paesi, e in particolare ai suoi capitoli Messicani di Oaxaca, Chiapas e Huitzo, con cui siamo già in dialogo. Nostro obiettivo è però estendere questo dialogo a qualunque individualità e realtà si riconosca nella necessità di raccogliere, sviluppare e tramandare pratiche agroecologiche nel contesto di una critica radicale dell’educazione così come è concepita nel mondo capitalista, per articolare questo progetto secondo le specificità e le necessità del nostro territorio e farlo vivere in una rigogliosa pluralità. Si riunirà a Mondeggi durante i due giorni anche l’Assemblea per una Convergenza Ecologista, una rete di collettivi e comitati territoriali che lottano contro la devastazione dell’ambiente in Toscana. Questa confluenza è per noi pregna di significato, perché l’UniTerra che ci immaginiamo vive in un legame profondo e sinergico con le lotte per la giustizia ambientale ed è strettamente intrecciata coi movimenti sociali che le portano avanti. L’importanza di questo appuntamento deriva anche dalla fase politica attuale di Mondeggi. Dopo vari tentativi di svendere il bene comune di Mondeggi, la Città Metropolitana di Firenze ha deciso, con un repentino cambio di rotta, di canalizzare sulla ristrutturazione di alcuni edifici di Mondeggi decine di milioni di euro del PNRR, incaricando un team di accademici di redigere un progetto complessivo sulla gestione del bene. Dopo vari incontri informali con noi, questi progettisti hanno consegnato ai loro committenti un documento, che non ci è stato possibile visionare. Inaspettatamente, la Città Metropolitana ha però bloccato questo documento riservandosi un mese per modificarlo. Da questa svolta non ci aspettiamo niente di buono: la Città Metropolitana procede con l'intento di metterci all’angolo per costruire la sua Mondeggi dall’alto. L’evento di lancio di UniTerra vuole quindi essere un segnale chiaro per tuttx, istituzioni incluse: la comunità di Mondeggi va avanti per la sua strada creando collettivamente la realtà che ama con chiunque sia disponibile al dialogo, ma non lascerà alcuno spazio a logiche divisive, interessi di partito e calcoli di profitto imposti dall’alto. In questa nuova fase, la vicinanza attiva di ciascunx di voi sarà di importanza cruciale per difendere queste terre e continuare a trasformare insieme il mondo che abitiamo. La due giorni, il cui programma dettagliato sarà disponibile a breve, sarà un’occasione di convergenza, di scambio e di solidarietà, un tentativo di far vivere nello spazio di due giorni la ricchezza di alcune esperienze che speriamo animeranno UniTerra anche in futuro, una chiamata a costruirla insieme a noi. Determinatx a svelare l’assurdità del conflitto tra ambiente e lavoro, ospiteremo lx operaix di GKN e Rimaflow, in un tavolo tematico che esplorerà come l’autogestione ha influito sui rapporti tra lavoratricx. Parleremo poi di pedagogia ed esperienze alternative di educazione, con racconti dal Chiapas e dalle scuole libertarie Italiane. Presenteremo, con la partecipazione di alcunx delle autricx, il breviario di ecologia politica “Trame - pratiche e saperi per un’ecologia politica situata”; concluderemo con una conversazione con le compagne del Comitato di Jineolojî d’Europa e della Brigata Maddalena su internazionalismo e scienza critica delle donne. Ad arricchire questi momenti di discussione, ci saranno musica, circo, spettacoli, laboratori e tutti i sogni, le proposte e l’allegria che vorrete portare e condividere in comunità. Per immaginare un centro autogestito di sapere e pratiche agroecologiche, per tessere convergenze ecologiste, educative e militanti, per supportare l’esperienza di Mondeggi in questa fase delicata, per stare insieme, per ballare - venite a trovarci! ​ Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni 25 aprile 2022




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