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TRAMA, RETE MUTUALISTICA AUTOGESTITA A TRIESTE

# LE MALETESTE #

13 set 2021

“Il gruppo si è istituito nel 2020 -racconta Beatrice Sgorbissa, una delle fondatrici-. Abbiamo iniziato a scendere in piazza della Libertà con Linea d’Ombra OdV (l’associazione di Gian Andrea Franchi e Laura Fornasir, ndr), per prestare soccorso a chi transitava nella nostra città”.

“Il progetto -spiega Marco Visintin, attivista del centro sociale- è nato alla fine del 2020, su iniziativa nostra, del gruppo anarchico Germinal, del collettivo Tilt–Resistenze autonome precarie, del circolo Arci Zeno, di Non una di meno e di tutta una serie di altre realtà più o meno organizzate del territorio. Abbiamo provato a dare una risposta di mutualismo dal basso alla situazione che si stava delineando tra novembre e dicembre: ci sembrava evidente che, con l’avvicendarsi delle ondate pandemiche, la platea delle persone che non stavano bene si sarebbe ampliata”. Tante realtà diverse si sono conosciute e unite nella solidarietà. “Abbiamo cercato di collettivizzare i problemi per trovare una soluzione comune”, continua Visintin.

Oggi la Casa delle culture è aperta, il giovedì pomeriggio, per chi vuole portare delle donazioni di vestiti o cibo a lunga conservazione e per chi ha bisogno di venire a rifornirsi di generi alimentari, di abiti o medicinali. Allo stesso modo, anche le sedi degli altri gruppi coinvolti sono state destinate, a giorni e orari prestabiliti, alla raccolta e alla distribuzione. “Siamo una federazione -dice l’attivista-, ogni realtà lavora secondo i suoi metodi, anche se andiamo tutti nella stessa direzione”.

Come spiegato dagli organizzatori, “TRAMA” è infatti sia una rete di raccolta che di distribuzione, dove ognuno può portare così come ricevere qualcosa. Gli appuntamenti sono il lunedì e il mercoledì dalle 18 alle 20 al circolo anarchico Germinal di via del Bosco, il giovedì dalle 16 alle 19 nella sede dell’associazione culturale Zeno, in vicolo delle Rose, e il sabato dalle 17 alle 19 nella Casa delle culture di via Orlandini. Il mercoledì al Germinal è attivo anche uno sportello di assistenza per chi rischia di subire sfratti o rincari d’affitto.

“A noi interessano soprattutto le relazioni -afferma Visintin-, non siamo meri distributori di solidarietà”.



Non tutti i vestiti e medicinali raccolti dalla rete si fermano a Trieste. Alcuni viaggiano verso Est, lungo la rotta balcanica, e arrivano a Zagabria dove vengono consegnati ad associazioni, come “Are you Syrious?”, che si occupano di portarli alle persone bloccate nei campi in Bosnia ed Erzegovina. Tra le realtà che hanno aderito a Trama, infatti, c’è anche Strada SiCura, un collettivo di attivismo della salute, nato per portare attenzione e cura alle persone invisibili al Sistema sanitario nazionale, in particolare ai migranti di passaggio nel capoluogo giuliano. “Il gruppo si è istituito ad aprile 2020 -racconta Beatrice Sgorbissa, una delle fondatrici-. Abbiamo iniziato a scendere in piazza della Libertà con Linea d’ombra (l’associazione di Gian Andrea Franchi e Laura Fornasir, ndr), per prestare soccorso a chi transitava nella nostra città”.

Dalla piazza, dove è entrata in sinergia con le altre organizzazioni del territorio, Strada SiCura ha deciso di mettersi in gioco nella rete. “A gennaio abbiamo avviato un progetto sperimentale -afferma Sgorbissa-, uno sportello sanitario che aveva la funzione di aiutare le persone più vulnerabili a orientarsi nei servizi alla salute.

La rete si occupa anche dell’abitare. “L’idea -racconta Julio Cercas (nome di fantasia)- è partita dallo sciopero degli affitti, tra chi stava vivendo il problema in prima persona durante le chiusure dettate dall’epidemia. Abbiamo cercato di trovare un accordo con i proprietari, di far abbassare i canoni”.

A passare alla Casa delle culture e negli altri nodi della rete sono in tanti. “Abbiamo notato che il Covid-19 ha innescato una volontà di essere solidali che prima la società stava perdendo”, afferma Visintin. Sgorbissa gli fa eco: “Nell’ultimo anno c’è stato un risveglio, una ripresa del dialogo e dell’attivismo in tutta la città”.

da "altreconomia.it" e "ilpiccolo.it" - gen./set. 2021

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