È nata la sartoria popolare del Gruppo Abele, ospitata all’interno della Drop House, il centro diurno per donne in situazioni di difficoltà di Barriera di Milano, il multietnico quartiere di Torino
# LE MALETESTE #
13 gen 2022
È nata la sartoria popolare del Gruppo Abele, ospitata all’interno della Drop House, il centro diurno per donne in situazioni di difficoltà di Barriera di Milano, il multietnico quartiere di Torino; finanziata dalla Fondazione Enrico Eandi e da un crowdfunding su Produzioni dal Basso.
La Drop House è un centro diurno per donne in situazioni di svantaggio socio economico, con o senza figli, un luogo di accoglienza e accompagnamento ai servizi di base del territorio, ma anche un centro di aggregazione e formazione, per dare risposta ai bisogni essenziali delle persone in uno dei quartieri più densi, di umanità ma anche di difficoltà, del capoluogo torinese.
Sanaa (in Italia dal Marocco fin dal 2007), Joy (in Italia dalla Nigeria fin dal 2003) e Josephine (in Italia dalla Nigeria fin dal 2001) sono le prime tre donne che hanno concluso il percorso della sartoria popolare “InTessere”.
D’altra parte Sanaa cuce da sempre, Joy ha creato in Italia un marchio che fonde stili africano ed europeo e che porta i nomi dei suoi figli, “Frieda&Floyd”, e Josephine, che in Nigeria ha frequentato un corso triennale di cucito, confeziona da tempo abiti di matrimonio per connazionali in Italia.
In Italia, infatti, hanno avuto la possibilità di frequentare un corso professionalizzante di sartoria condotto dalla stilista torinese Silvia Maiorana, animatrice dell’associazione Cucito Condiviso e anima del marchio Gaia Lumi.
Sanaa, Joy e Josephine sono anche l’esempio per tante altre donne, una quindicina quelle coinvolte al momento, che si sono avvicinate alla nuova sartoria del centro diurno, presentata anche dal fondatore del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti.
da: ILARIA BLANGETTI, redattoresociale.it, 13 gen. 2022