L'Occidente, pur di rivendicare i timidi successi sul terreno dei diritti delle donne, ha però completamente ignorato gli stupri dei bambini.
# LE MALETESTE #
17 ago 2021
I "Bacha-Bazi" sono letteralmente i "bambini per gioco", minori, maschi, costretti a indossare abiti femminili ed essere sfruttati sessualmente da uomini molto più grandi di loro".
"Possedere uno o più Bacha Bazi è uno status symbol, che esprime il ruolo di potere rivestito dall’uomo all’interno della sua comunità sociale. Si stima che gli uomini adulti pashtun costituiscano il 55% dell’intera popolazione afghana, di questi circa il 40% è coinvolto nello sfruttamento sessuale dei bambini".
Quello del Bacha Bazi è un argomento tabù perché è una forma "istituzionalizzata" di pedofilia diffusa in Afghanistan fin dai tempi antichi. Nessuno si è impegnato ad abolirla, tranne i talebani.
"Durante la guerra civile afgana i talebani avevano reso illegale il bacha bazi, in quanto considerato non islamico ed incompatibile con la legge della Sharia. Dal 1993 fino all'invasione americana del 2001 la pratica era punibile con la morte. Il bacha bazi è ritornato a crescere esponenzialmente con il declino del regime talebano dall'Afghanistan nel 2002 e da allora il fenomeno è tornato in auge non solo in paesi remoti ma anche nelle principali città come Kabul e Kandahar".
La questione è interessante quanto inquietante da un punto di vista antropologico in quanto l'Occidente, pur di rivendicare i timidi successi sul terreno dei diritti delle donne, ha però completamente ignorato gli stupri dei bambini: "Se l'invasione dell'Afghanistan del 2001 da parte degli Stati Uniti - scrive Vittoria Paterno - ha migliorato le prospettive di alcuni gruppi oppressi, come ad esempio la situazione delle donne, ben poco invece ha potuto fare per il bacha bazi. Le dure punizioni dei talebani non furono più applicate a tale pratica in conseguenza del vuoto di potere lasciato dalla guerra. Inoltre, il bacha bazi non veniva più praticata solo da uomini ricchi o signori della guerra, ma anche dalle forze della polizia afghana".
brani tratti da "peacelink.it", 17 agosto 2021.