Anche se i flussi si sono ridotti negli ultimi anni, ad oggi sono 6.633 quelli accolti in Italia, e paesi come la Francia, ne contano piĆ¹ di 30.000. Si tratta di ragazzi che spesso hanno alle spalle esperienze terribili.
# LE MALETESTE #
9 giu 2021
Per la gran parte dei ragazzi in ogni parte del mondo diventare maggiorenni significa festa, indipendenza, cambiamento. Non ĆØ cosƬ per i minori non accompagnati arrivati in Europa per i quali il compimento del diciottesimo anno ĆØ solo fonte di ansia. Per dirla con A., 20 anni, fuggito dallāEritrea e oggi residente in Olanda: Ā«Entrare nellāetĆ adulta non ĆØ per noi una transizione ma la fine di tutto il sistema di supporto e protezione su cui possiamo fare affidamentoĀ». Una situazione fatta di perenne incertezza e ostacoli da affrontare, con cui, presto o tardi, devono confrontarsi migliaia di minori migranti non accompagnati arrivati in Europa.
Anche se i flussi si sono ridotti negli ultimi anni, ad oggi sono 6.633 quelli accolti in Italia, e paesi come la Francia, ne contano piĆ¹ di 30.000. Si tratta di ragazzi che spesso hanno alle spalle esperienze terribili. Basti pensare a quanto successo negli ultimi mesi nei Balcani e al confine orientale italiano, dove molti minorenni soli sono stati respinti dalle polizie di frontiera e costretti a un viaggio a ritroso verso la Bosnia. A quanto avviene sulle isole greche, dove centinaia di minori senza famiglia sono bloccati da mesi in campi profughi senza accesso a servizi e istruzione. E non ultima, alla situazione delle nostre coste, dove, negli ultimi 5 mesi sono sbarcati oltre 2.600 ragazzi soli.
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Ć lāallarme lanciato oggi da Oxfam, Greek Council for Refugees, Dutch Council for Refugees, ACLI Francia in un nuovo rapporto, che denuncia i rischi che comporta compiere 18 anni per i minori arrivati soli in Europa, nella fase in cui dovrebbero invece progettare il loro futuro nei paesi di accoglienza.
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Per tanti neo-maggiorenni sparisce ogni rete di protezione
Dal report emerge chiaramente che nessuno dei 5 paesi presi in esame - Francia, Grecia, Paesi Bassi, Irlanda e Italia - ha adottato politiche sistemiche in grado sostenere i giovani migranti nel loro percorso di integrazione.
Ā«Uno dei capisaldi della legislazione europea ĆØ la protezione dei minori a prescindere dal loro status legale, grazie al quale si garantisce una difesa dal rischio di sfruttamento, abusi, abbandono. - ha detto Giulia Capitani, policy advisor di Oxfam Italia su migrazione e asilo ā Diventare maggiorenni non vuol dire che questi rischi scompaiano dallāoggi al domani. A sparire improvvisamente ĆØ ogni forma di protezione, con ragazzi che rischiano in molti casi di ritrovarsi per strada senza nessuno a cui rivolgersiĀ».
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La norma prevede che i minori rifugiati arrivati in Europa siano ospitati in strutture adeguate e affidati a tutori per tutte le questioni amministrative e legali. Lāaccesso a strutture di accoglienza per i neo-maggiorenni varia perĆ² da paese a paese: in Irlanda vengono trasferiti in alloggi per adulti caratterizzati da standard molto bassi, in Grecia possono finire in uno dei campi profughi o per strada, in Italia ci sono diverse opzioni ma anche il rischio, piĆ¹ che concreto, di essere messi semplicemente alla porta. Ā«A 18 anni non diventi improvvisamente adulto ā racconta L. 25 anni ā in Irlanda dove vivo, molti ragazzi a quellāetĆ vivono ancora in famigliaĀ».
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La sfida di mantenere il permesso di soggiorno nei meandri della burocrazia italiana ed europea
Altro muro da affrontare ĆØ la burocrazia labirintica in cui questi ragazzi sono costretti a muoversi. Questo sembra valere un poā ovunque nei paesi considerati, ma ĆØ lāItalia a meritare unāanalisi a sĆ© stante, proprio a partire a dalla sfida che un diciottenne migrante deve affrontare per ottenere il permesso di soggiorno.
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Una delle difficoltĆ piĆ¹ serie per i ragazzi neomaggiorenni in Italia, riguarda lāottenimento di un permesso di soggiorno: a 18 anni il diritto di non essere espulsi decade ed ĆØ necessario ottenere un documento che garantisca il diritto a restare. Chi ha fatto richiesta di asilo e diventa maggiorenne mentre ĆØ ancora in attesa dellāesito puĆ² trovarsi in enorme difficoltĆ , qualora la sua domanda venga rigettata. A quel punto ĆØ infatti preclusa la possibilitĆ di ottenere un permesso di soggiorno di altro tipo, ad esempio per studio o lavoro, e il rischio di cadere nellāirregolaritĆ ĆØ altissimo. Anche per chi ha ottenuto un permesso di soggiorno per minore etĆ , la strada ĆØ tuttāaltro che in discesa. Diventati maggiorenni, i titolari di questo permesso di soggiorno devono dimostrare il possesso di specifici requisiti per ottenerne la modifica, cioĆØ la conversione in permesso per studio, lavoro o attesa occupazione, e poter quindi restare in Italia regolarmente.
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Ā«I ragazzi si ritrovano di fronte a procedure farraginose, che non sono in grado di affrontare da soli e che non tengono conto delle loro reali esigenze o delle effettive possibilitĆ che i territori offrono. Esponendoli al rischio di perdere il diritto a restare regolarmente in ItaliaĀ», aggiunge Capitani.
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Gli ostacoli per la ricerca di un lavoro e di una casa
Trovare lavoro ĆØ infatti complesso per questi giovani, che appena arrivati in Italia devono concentrarsi sullāapprendimento della lingua, e che spesso quindi ritardano lāinizio di percorsi formativi o tirocini che sono, di fatto, lāunico canale per poter essere assunti. La ricerca di una casa ĆØ un altro grande problema. Sembrano funzionare le esperienze di āsemi-autonomiaā, dove ragazzi neomaggiorenni vivono insieme con il sostegno di un peer educator, ma negli altri casi perdere il diritto allāaccoglienza ĆØ fonte dāansia, visto anche il carattere fortemente discriminatorio del mercato immobiliare e la necessitĆ di pagarsi un affitto a fronte di lavori spesso saltuari.
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Lāappello allāItalia e allāUnione europea per un deciso cambio di passo
Ā«Al Governo italiano chiediamo di affrontare in modo piĆ¹ organico il passaggio dei minori non accompagnati allāetĆ adulta, garantendo il coordinamento di tutti gli attori coinvoltiĀ», conclude Capitani, Ā«E di promuovere in particolare il ruolo dei tutori volontari, previsto dalla Legge Zampa, e dei tutori sociali dopo il compimento della maggiore etĆ . AllāEuropa, di spingere gli Stati Membri verso politiche strutturate e di mettere a disposizione piĆ¹ fondi per lāintegrazioneĀ».
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da: vita.it, 10 giugno 2021