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IL SINDACO DI TRIESTE SUI PROFUGHI IN CITTÀ: "BASTA O RECINTO L'AREA"

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La risposta di "LINEA D'OMBRA ODV" e "AT" con aggiornamenti

# LE MALETESTE #

14 lug 2022

"Sul quotidiano di Trieste il Piccolo di oggi, è uscito un articolo dal titolo “basta con quei bivacchi o recinto in piazza Libertà”. Il titolo è virgolettato a indicare una citazione dalle parole del sindaco Dipiazza. Il sottotitolo afferma che il sindaco è “pronto a soluzioni estreme mentre aumentano i controlli di polizia”.





Negli ultimi tempi la presenza di migranti in piazza è aumentata, perché si sommano alle persone in transito anche i richiedenti asilo che non trovano posto nei luoghi dell'accoglienza, già straripanti e dalla capacità insufficiente. In piena estate in città c’è un numero notevole di turisti per cui la visibilità sociale della piazza suscita molto più facilmente reazioni negative. La somma di questi due fenomeni ha prodotto il vistoso irrigidimento delle istituzioni, che sono in realtà le prime responsabili di questa situazione incresciosa che si protrae da lungo tempo e ha visto, tra le altre cose, la chiusura dell'unico centro diurno in città con il pretesto della pandemia più di due anni or sono.


Ovviamente, la questione dei migranti in accoglienza che rimangono in strada è frutto dell’incapacità gestionale o del disinteresse delle istituzioni che ora si rovescia anche sui transitanti e su chi si occupa di loro. Per quel che ci riguarda, noi di LDO ci opporremo in ogni modo all’eventuale interruzione del nostro impegno. Rimandiamo al sindaco questi virgolettati che sembrano dati alla stampa per pura convenienza mediatica e politica.


Da tre anni noi accogliamo giornalmente i transitanti e i richiedenti asilo, li curiamo (controllando anche il Covid), li sfamiamo, li rivestiamo – li trattiamo come esseri umani.


Anziché abbaiare facili slogan il sindaco e le istituzioni si rimbocchino le maniche e si sporchino le mani, ci troveranno come tutti i giorni in Piazza Libertà, con o senza recinzioni. Riteniamo questa scelta etico-politica imprescindibile – costi quel che costi!"


da triesteprima.it, 10 luglio 2022

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“Dichiarazioni roboanti come quelle apparse sul quotidiano locale ci preoccupano molto, perché lasciano intendere che l’attuale amministrazione non ha nessuna soluzione concreta da mettere in campo per garantire il funzionamento di un sistema di accoglienza degno e allo stesso tempo rendere Piazza Libertà un luogo aperto e vivibile. Per noi di Adesso Trieste la sfida attuale, in tema di immigrazione, è evitare di parlare di crisi temporanee o di limitarsi a cercare soluzioni momentanee a un problema epocale e destinato ad aggravarsi a causa di guerre, povertà e cambiamenti climatici.”. È quanto si legge in una nota di Adesso Trieste in reazione alle parole del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, che aveva aperto alla possibilità di recintare il perimetro di Piazza della Libertà per impedirvi la permanenza dei migranti.


(...) “È necessario organizzare, in collaborazione con gli enti del terzo settore e l’associazionismo, un sistema che riduca l’accoglienza emergenziale, che sia in grado di garantire l’accesso ai servizi, così da permettere alla persona una veloce integrazione e la possibilità di iniziare a creare valore e ricchezza per se stessa o e per la comunità. Queste sono le proposte contenute nel nostro programma elettorale”.

“Il sindaco e la Giunta comunale sono responsabili di aver ostacolato e compromesso in ogni modo il sistema di accoglienza, negando spazi sicuri e controllati, cancellando servizi di prima necessità, come l’info point della stazione, e fomentando odio e discriminazione tra i cittadini.” sottolineano Deborah Borca e Leo Brattoli, portavoce di AT. “Le false soluzioni di Dipiazza e le favole per cui sarebbe possibile fermare l’onda migratoria a forza di ordinanze e recinzioni, non risolvono il problema e, cosa ben peggiore, danneggiano il tessuto sociale negando la fruizione degli spazi pubblici a tutta la comunità”.


da: triesteallnews.it, 12 luglio 2022

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MULTA ALL’APOCALISSE

La produzione d’invisibilità è una peculiare modalità di controllo, fra altre, del complesso articolato sistema di potere che gestisce la vita sulla terra, sotto il nome generico di ‘economia di mercato’. La piazza Libertà di Trieste, che noi attivisti di Linea d’Ombra, chiamiamo piazza del mondo, è da alcuni anni, invece, una finestra aperta da cui si può vedere un paesaggio importante della realtà del mondo in cui siamo coatti. Perché questa piazza è una finestra aperta su ciò che non si vuol vedere? Perché l’attuale fenomeno delle migrazioni - dal Medioriente, per quel che riguarda Trieste, e dall’Africa, ma anche dal Sudamerica e altrove - è una voce che grida il futuro della terra: economia di mercato scatenata come una locomotiva senza guidatore, conflitti fra centri di potere, devastazione ambientale inarrestabile.

Nella piazza del mondo appaiono da tempo gli invisibili: i migranti in transito. Nei loro corpi umiliati e feriti si legge il loro cammino e il nostro futuro. Gli invisibili devono restare invisibili, anche quando saranno manodopera semiservile in nero. Appunto perché invisibili, quindi, li si lascia andare, sapendo anche che c’è chi si occupa di loro, evitando ‘incresciose’ situazioni sanitarie o di altro tipo. Se, per qualche motivo più o meno contingente, diventano visibili, come è accaduto recentemente a Trieste, allora scatta un meccanismo poliziesco di difesa. In questo caso, messo in atto dal Sindaco in nome del ‘decoro’.



La cosa è in se stessa banale: un comportamento tipico di molti sindaci nei confronti dei senza casa o di chiunque mostri un’anomalia visibile. Ma, in questo caso, è interessante: mostra, infatti, da vicino un meccanismo di potere caratteristico sulla questione della visibilità, tanto più visibile quanto più è grottesco: una multa per mancanza di decoro pubblico a migranti da terre devastate da guerre e crisi climatiche – tra l’altro priva di effettiva validità giuridica. Le ‘forze dell’ordine’, infatti, danno una multa ai corpi dell’apocalisse prossima ventura perché si sdraiano sull’erba secca delle misere aiuole della piazza.


I corpi di un’apocalisse che inesorabilmente verrà, per opera di un capitalismo fattosi ormai guerra radicale di una piccola parte degli umani contro la vita. Le migrazioni saranno uno dei fenomeni centrali La piazza è uno sguardo sulla distruzione del mondo grossolanamente nascosta dalla normalità. Le multe ai migranti sono un paradosso grottesco, ma proprio il grottesco, in situazioni estreme, è significativo.

D'ora in poi saremo giornalmente controllati dalla polizia. Prima di noi i migranti!

È chiaramente l'inizio di un tentativo di farci smettere, allontanando i transitanti dalla piazza e da ogni luogo visibile.


Gian Andrea Franchi (Linea d'Ombra OdV), 15 luglio 2022 (facebook)

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Finisce tardi quest’altra giornata di cura.

Li lasciamo sulle panchine con il divieto della polizia di stendersi sul prato.

C’è chi ha distorsioni, chi una impetigine severa, chi un ascesso orribile, chi un tronco al posto della gamba.

É il gesto più difficile della giornata: voltare le spalle e tornare nella nostra comoda casa

Lorena Fornasir, (Linea d'Ombra OdV) ieri (facebook)

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Cos'è LINEA D'OMBRA OdV? > https://laboratorivisionari.wixsite.com/lemaleteste/news-1-1/linea-d'ombra-odv---trieste



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