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La Brigata Proletaria guida la rivolta antinazifascista a Gorizia (8 - 28 sett. 1943)

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La formazione partigiana BRIGATA PROLETARIA era articolata in quattro battaglioni ed era composta da circa 1000-1500 combattenti in stragrande maggioranza operai di Monfalcone e da alcuni ex soldati e ufficiali del disciolto esercito italiano.

# LE MALETESTE #

8 set 2021

Il primo nucleo nacque dall'incontro di Ondina Peteani con Ferdinando Marega, Camillo Donda, Giordano Tomasig e Vinicio Fontanot avvenuto a Selz, nella sera tra l'8 e il 9 settembre del 1943, all'annuncio della firma dell'armistizio.

Marega era alla testa di un nutrito gruppo di operai dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Monfalcone (oggi Fincantieri); il giorno immeditamente seguente, 10 settembre, Ferdinando Marega tiene un affollato comizio ai cantieri navali, con l’invito agli operai di unirsi ai partigiani.


Erano ben oltre 1.000 quando si incamminano verso il centro di raccolta a Selz; lungo la strada attaccano il presidio dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari mettendo in fuga un corpo di guardia tedesco.


E poi ancora, sempre a Selz, nasce la vera e propria Brigata Proletaria, fra il 10 e l’11 settembre.


Immediatamente dopo quei partigiani di lingua italiana e slovena si recano tutti a Gorizia, con i partigiani sloveni, per contrastare l’arrivo delle truppe naziste.


La Brigata occupa la stazione ferroviaria, l’aeroporto di Merna ed altre postazioni strategiche mentre altre zone della città sono presidiate dal IX Corpus sloveno. E c’è la battaglia, lunga, epica, con la sconfitta della Brigata attaccata da un certo momento in poi persino dall’aviazione del Terzo Reich; si va via da Gorizia con pesantissime perdite, ma ci si trincera sulle alture circostanti con l’ultimo combattimento il 28 settembre.


Infine il ripiegamento e di fatto lo scioglimento della Brigata. Ma è l’Araba fenice che risorge dalle ceneri; i suoi uomini successivamente danno vita sul Carso al Battaglione Triestino formato da italiani e sloveni, nei paesi ai Gap, sempre con italiani e sloveni, alcuni sul Collio, altri ancora tornano a lavorare ai Cantieri.



Alcuni dei superstiti confluirono, insieme a nuclei di antifascisti scarcerati, nella 14ª Brigata Garibaldi Trieste operante nel Carso e nel Collio, mentre altri si unirono ai partigiani operanti nella zona del monte Corada guidati da Mario Modotti, nome di battaglia "Tribuno", successivamente fucilato con Mario Foschiani. Un certo numero di ex-appartenenti alla Brigata Proletaria, catturati dalla Wehrmacht, furono deportati. Quasi nessuno fece rientro in Italia.


La formazione partigiana BRIGATA PROLETARIA era articolata in quattro battaglioni ed era composta da circa 1000-1500 combattenti in stragrande maggioranza operai di Monfalcone e da alcuni ex soldati e ufficiali del disciolto esercito italiano. Due dei comandanti della Brigata, Camillo Donda e Ferdinando Marega morirono nei campi di concentramento nazisti, il terzo, Vinicio Fontanot, continuò a lottare contro i nazifascisti in regione, ricoprendo vari incarichi mentre Giordano Tomasig, capo del I battaglione della Brigata Proletaria divenne commissario politico della 24ª Brigata Garibaldi "Fratelli Fontanot" intitolata a due dei familiari di Vinicio.


Le unità che componevano LA BRIGATA PROLETARIA:


* "Divisione d'assalto Italia" (11/9/1943-2/7/1945) composta da 4 Brigate: Garibaldi, Matteotti, Mameli, Fratelli Bandiera.

* Divisione italiana partigiana "Garibaldi": zona d'operazioni Montenegro. 5000 uomini circa e circa 3200 caduti.

* Divisione "Garibaldi Natisone" nasce nell'ottobre del 1944 dall'omonima Brigata. La zona d'operazione è la Slovenia-Venezia Giulia, circa 3100 uomini fra cui ci furono 1500 fra morti e dispersi, a comando di Mario Fantini, nome di battaglia Sasso, decorato con medaglia d'argento al valor militare, zio di Giorgio Visintin. Inoltre nel settore della Slovenia-Venezia Giulia in seno all'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia operarono

* Brigata "Triestina d'assalto" costituita nel settembre 43 aveva una forza di circa mille uomini.

* Brigata "Fratelli Fontanot" costituita il 16/12/1944 aveva una forza di 840 uomini. Partecipo' alla liberazione di Lubiana.


In Istria:

Battaglione "Pino Budicin" circa 2000 combattenti e 600 caduti.


In Dalmazia:

Battaglione "Antonio Gramsci" aggregato alla I Brigata Proletaria Dalmata. Composta da circa 850 uomini e 300 caduti.


In Croazia:

Battaglione volontari italiani "Ercole Ercoli" aggregato alla III Brigata Dalmata. Dei circa 400 soldati di questa unità ne rimpatriarono solo 8, caddero quasi tutti nella battaglia di Mostra.



Si tratta di un’esperienza unica, come unica per molti aspetti fu la costituzione dell’Intendenza Montes, grazie all’operaio Silvio Marcuzzi, che, dando vita a una vastissima organizzazione, mette a disposizione il proprio casale a Redipuglia come deposito e foresteria per gli approvvigionamenti dei garibaldini e del IX Korpus sloveno, “per armare e vettovagliare i combattenti” come si legge nella motivazione della Medaglia d’Oro. Silvio fu assassinato il 2 novembre 1944 nella caserma Piave di Palmanova.



Nota a margine: l'attrice e marionettista MARTA CUSCUNA' ha portato in scena la vicenda della staffetta ONDINA PETEANI con lo spettacolo "E' bello vivere liberi". Qui un estratto: https://youtu.be/8XjgEDkIZQM

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