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Papa Francesco: l’aborto è un omicidio, l'obiezione di coscienza motivata è atto di fedeltà

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Incontrando i soci di un'associazione italiana di farmacisti, il Pontefice, di fronte a chi vuole togliere l’obiezione di coscienza, afferma che non è una infedeltà, ma al contrario fedeltà alla propria professione, "se validamente motivata”

# LE MALETESTE #

18 ott 2021

Sono arrivati a Roma da tutta Italia per partecipare al 42.mo Congresso nazionale della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (14-17 ottobre 2021, NdR).


(...) Ai partecipanti al Congresso, Papa Francesco ricorda che l’aborto non è una soluzione, ma “un omicidio”. Nel suo discorso, il Papa indica tre strade: quelle del sevizio, della professionalità e dell’etica.


(...) 3 - Etica

La terza strada, osserva Papa Francesco, interessa “la dimensione etica della professione, sotto due aspetti: quello personale e quello sociale”:


Sul piano individuale, il farmacista, ciascuno di voi, adopera sostanze medicinali che possono però trasformarsi in veleni. Qui si tratta di esercitare una costante vigilanza, perché il fine sia sempre la vita del paziente nella sua integralità. Voi siete sempre al servizio della vita umana. E questo può comportare in certi casi l’obiezione di coscienza, che non è infedeltà, ma al contrario fedeltà alla vostra professione, se validamente motivata. Oggi c’è un po’ la moda di pensare che forse sarebbe una buona strada togliere l’obiezione di coscienza. Ma guarda che questa è l’intimità etica di ogni professionista della salute e questo non va negoziato mai, è proprio la responsabilità ultima dei professionisti della salute. Ed è anche denuncia delle ingiustizie compiute ai danni della vita innocente e indifesa.


È un tema molto delicato, spiega il Papa, "che richiede nello stesso tempo grande competenza e grande rettitudine".


In particolare, sull’aborto ho avuto occasione di tornare anche recentemente. Sapete che su questo sono molto chiaro: si tratta di un omicidio e non è lecito diventarne complici. Detto questo, il nostro dovere è la vicinanza, il dovere positivo nostro: stare vicino alle situazioni, specialmente alle donne, perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva, perché in realtà non è la soluzione. Poi la vita dopo dieci, venti, trent’anni ti passa il conto. E bisogna stare in un confessionale per capire il prezzo, tanto duro, di questo.


Oltre al livello etico personale, osserva il Pontefice, c’è anche “il livello della giustizia sociale”:


Le strategie sanitarie, volte al perseguimento della giustizia e del bene comune, devono essere economicamente ed eticamente sostenibili. Certamente, nel Servizio Sanitario Nazionale italiano, grande spazio occupa l’universalità dell’accesso alle cure, ma il farmacista – anche nelle gerarchie di gestione e amministrazione – non è un mero esecutore.




Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

www.vaticannews.va, 14 ottobre 2021

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