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SE VUOI LA GUERRA, PREPARA LA GUERRA. L'EUROPA SUPER-FINANZIA IL SETTORE MILITARE

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«Questi fondi contribuiranno ad aumentare le esportazioni di armi europee e alimenteranno la corsa globale agli armamenti, che a sua volta porterà a più guerre, maggiore distruzione, una significativa perdita di vite umane e un aumento delle migrazioni forzate»

# LE MALETESTE #

18 mar 2022

Al vertice informale di Versailles, il 10 e 11 marzo, i leader europei hanno stabilito una crescita del le spese per la difesa. «È chiaro che dobbiamo investire molto di più nella sicurezza del nostro Paese», ha detto davanti al Bundestag, il parlamento tedesco, il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, annunciando lo stanziamento di 100 miliardi di euro per il riarmo.



In Italia, la Camera dei deputati ha approvato (il 16 marzo scorso, NdR) a larga maggioranza un ordine del giorno proposto dalla Lega al «decreto Ucraina» per aumentare, entro il 2024, le spese militari fino al 2 per cento del Pil. Secondo i dati dell’Osservatorio Milex, vorrebbe dire passare da 25 a 38 miliardi all’anno.



Nella distribuzione dei finanziamenti, l’Italia è al secondo posto dopo la Francia, dove il presidente Emmanuel Macron, presentando il programma per le prossime elezioni presidenziali, tre giorni fa ha annunciato che «dobbiamo intensificare i nostri investimenti» in armamenti «per poter affrontare una guerra ad alta intensità che può tornare sul nostro continente». Il nostro paese riceverà 40,36 milioni di euro, contro i 74,24 dei cugini d’oltralpe, superando Spagna e Germania che sfiorano i 40 milioni.

A questi quattro paesi andrà quasi il 70 per cento del finanziamento.



Il prossimo business non riguarda però le esportazioni di armi, ma il riarmo europeo.

Secondo gli autori del rapporto della Rete europea contro il commercio di armi e del Transnational Institute, intitolato «Accendere le fiamme. Come l’Unione europea sta alimentando una nuova corsa agli armamenti» , l’Ue punta da tempo a diventare una «potenza militare globale» e per questo ha deciso di finanziare la ricerca e lo sviluppo di nuovi armamenti.

Come presidente di turno, Macron si è impegnato a dare un forte impulso alla creazione di un esercito europeo.

La Commissione Ue ha destinato quasi 8 miliardi di euro alla ricerca e sviluppo delle nuove armi per il periodo 2021-2027.

In particolare, gli studi puntano su nuovi sistemi basati su tecnologie «intelligenti», come quelli automatici senza equipaggio o l’intelligenza artificiale.



È un’impresa italiana a fare la parte del leone nei nuovi programmi di difesa dell’Unione europea.

Dei 600 milioni di euro stanziati per la ricerca e lo sviluppo industriale nel settore delle armi, la società Leonardo – di proprietà del ministero dell’Economia – ne riceverà 28,7, superando di gran lunga la spagnola Indra (22,78) e la francese Airbus (10,17).

La società italiana, che è già la più grande compagnia in Europa nel settore delle armi, coordinerà tre dei dieci maggiori progetti: il sistema di navigazione satellitare Galileo, finanziato per 35,5 milioni di euro, Essor, un progetto per la «tecnologia sicura» che ha ricevuto poco meno di 34 milioni, e gli anti-droni Jey Cuas, che riceveranno13 milioni.

Inoltre, Leonardo partecipa ad altri consorzi, come quello per la realizzazione di un drone europeo.



La guerra in Ucraina non ha fatto altro che accelerare la corsa agli armamenti nel vecchio continente.

«Questi fondi contribuiranno ad aumentare le esportazioni di armi europee e alimenteranno la corsa globale agli armamenti, che a sua volta porterà a più guerre, maggiore distruzione, una significativa perdita di vite umane e un aumento delle migrazioni forzate», scrivono i ricercatori, «alimentando, piuttosto che arginare, la probabilità di una guerra».





DA: ANGELO MASTRANDREA, ILMANIFESTO.IT, 19-3-2022

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