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ISRAELE. Il governo di Netanyahu prende misure contro Anp e Ong per i Diritti Umani

Sanzioni pesanti contro l’Anp in risposta al suo ricorso alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia chiamata ad esprimere un parere sulla «legalità» dell’occupazione militare israeliana di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est

da RAINEWS e IL MANIFESTO

# LE MALETESTE #

8 gen 2023

ISRAELE. Il governo di Netanyahu prende misure contro Anp e Ong per i Diritti Umani


La scelta è stata giustificata con la decisione dell'Anp di ''rivolgersi alla Corte internazionale di giustizia'' sullo status della Cisgiordania.

Dai palestinesi appello agli Usa affinché blocchino i programmi "ostili a popolo e pace" di Netanyahu


 06/01/2023

Tra le misure punitive prese dal governo di Netanyahu nei confronti dell'Anp, Israele ha annunciato che tratterrà dalle tasse, che raccoglie per i palestinesi, le quote che l'Anp stessa destina ''alle famiglie dei terroristi'', e che inoltre, da quei fondi, la somma di 139 milioni di shekel sarà versata alle vittime israeliane del terrorismo.

 

Il governo di Benyamin Netanyahu, in uno dei suoi primi atti da quando è salito al potere, ha annunciato oggi una serie di misure punitive nei confronti dell'Autorità Nazionale Palestinese e di Ong attive in Cisgiordania.

La mossa è stata giustificata con la decisione dell'Anp di ''rivolgersi alla Corte internazionale di giustizia'' a proposito dell'occupazione israeliana in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, ''e di ingaggiare così una guerra politico-legale'' con Israele. ''Non siamo disposti - ha spiegato l'esecutivo di Netanyahu - a restare a mani conserte''.

 

Tra le misure nei confronti dell'Anp, Israele ha annunciato che tratterrà dalle tasse che raccoglie per i palestinesi le quote che l'Anp stessa destina ''alle famiglie dei terroristi'', e che inoltre da quei fondi la somma di 139 milioni di shekel sarà versata alle vittime israeliane del terrorismo. 

 

Israele quindi bloccherà anche ''i progetti di espansione edilizia palestinese nell'area C della Cisgiordania (quella sotto controllo israeliano, ndr)  portati avanti in contrasto con gli accordi internazionali''.

 

Ministro degli esteri Ely Cohen: “Israele esigerà un prezzo per ogni tentativo di danneggiarlo”

"La serie di misure che Israele ha deciso oggi sono rivolte a rendere chiara una cosa: Israele esigerà un prezzo per ogni tentativo di danneggiarlo nell'arena internazionale". Lo ha detto il ministro degli esteri Ely Cohen. "L'Anp - ha aggiunto - non è interessata ad una soluzione né ad un miglioramento della situazione dei palestinesi. Tutto quello che le interessa è danneggiare Israele".

 

Palestinesi: “Non ci impediranno di portare avanti la nostra lotta”

Le sanzioni annunciate oggi dal governo israeliano "non scoraggiano il nostro popolo e la nostra leadership e non ci impediranno di portare avanti la nostra lotta politica, diplomatica e legale" per garantire una protezione internazionale ai palestinesi e mettere fine alla occupazione militare. Lo ha affermato il ministero degli Esteri palestinese, citato dalla agenzia Wafa.  

 

Il testo include anche un appello agli Stati Uniti affinché compiano un intervento "serio e concreto" per bloccare i programmi di Benyamin Netanyahu "che sono ostili al nostro popolo e alla pace".


da: rainews.it - 6 gen. 2023






Anp all’Aia, Israele la punisce: soldi sottratti, edilizia congelata

Michele Giorgio, GERUSALEMME


ISRAELE/TERRITORI OCCUPATI. Trentasette milioni di euro di tasse palestinesi andranno alle famiglie israeliane vittime di attacchi. Altri fondi palestinesi verranno congelati. Bloccati i permessi Vip per i dirigenti dell'Anp.


7 gennaio 2023

Domani decine di migliaia di dipendenti pubblici palestinesi riceveranno lo stipendio e una porzione di quelli arretrati. Lo ha comunicato il ministero delle finanze dell’Autorità nazionale palestinese. Non tutta la mensilità, l’80%. Non è la prima volta che non ricevono lo stipendio intero. Il pubblico impiego palestinese fa i conti da lungo tempo con le casse semivuote dell’Anp. Per questo ha perduto l’appeal che aveva fino a qualche anno fa quando un semplice impiegato grazie al suo stipendio fisso poteva beneficiare di non pochi privilegi come accendere un mutuo con una banca. Oggi ben pochi possono permetterselo. Lo stipendio arriva a singhiozzo ed è rimasto, più o meno, quello di dieci anni fa con un costo della vita ormai alle stelle. Nei prossimi mesi le cose con ogni probabilità andranno molto peggio per i dipendenti pubblici palestinesi.

 

Il nuovo gabinetto israeliano per la politica di sicurezza presieduto dal premier Netanyahu giovedì ha approvato sanzioni pesanti contro l’Anp in risposta al suo ricorso alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia chiamata ad esprimere un parere sulla «legalità» dell’occupazione militare israeliana di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est. Misure di natura finanziaria, tra le più devastanti per il governo palestinese.


Il fatto che a capo del ministero delle finanze israeliano ci sia un ministro di estrema di destra, Bezalel Smotrich, con poteri aggiuntivi per la gestione della Cisgiordania occupata, ha fatto presagire sin da subito problemi seri per l’Anp e tutti i palestinesi. E sono puntualmente arrivati. Israele, si è appreso, trasferirà 139 milioni di shekel (37 milioni di euro) dai fondi palestinesi che raccoglie per conto dell’Anp ai conti bancari delle famiglie israeliane vittime di attacchi e attentati.

 

Come è già avvenuto in passato defalcherà anche da tasse, imposte e dazi doganali dell’Anp, derivanti da transazioni economiche e commerciali da e per i territori palestinesi – intorno ai 150 milioni di euro al mese –, la quota che corrisponde ai sussidi che il governo palestinese versa alle famiglie dei prigionieri politici in carcere in Israele (oltre 5mila) e dei «martiri», ossia i morti o gli uccisi per la causa nazionale.


Oltre a ciò, il governo Netanyahu colpirà associazioni e ong palestinesi impegnate nei procedimenti legali internazionali contro Israele e congelerà i progetti edilizi dell’Anp nell’Area C (il 60% della Cisgiordania) dove Israele, dalla firma degli Accordi di Oslo, esercita «temporaneamente» da trent’anni il controllo esclusivo del territorio. Infine, saranno ritirati i permessi Vip che consentono ai dirigenti dell’Anp di superare i posti di blocco militari e di entrare in Israele.

 

«I passi che abbiamo deciso di intraprendere si concentrano principalmente sulla leadership dell’Autorità nazionale palestinese e non sulla popolazione in generale», ha affermato un funzionario israeliano citato dal sito d’informazione Walla. 


Invece le sanzioni vanno a colpire proprio la popolazione visto che decine di migliaia di famiglie palestinesi rischiano di rimanere senza sostentamento. Riunendo giovedì sera il comitato centrale del suo partito, Fatah, il presidente dell’Anp Abu Mazen ha reagito affermando che i palestinesi non cederanno ad alcun ricatto e «continueranno a prendere tutte le misure legali che la legittimità internazionale consente per rispondere alle azioni del governo israeliano iniziate con l’assalto (del ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir) alla moschea di Al Aqsa». Le ultime sanzioni economiche israeliane, avvertono alcuni analisti palestinesi, potrebbero causare il crollo dell’Anp già debole e priva di consenso.


da: ilmanifesto.it - 7 gen. 2023

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