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Comunicato del Collettivo Autoconvocato "LE MALETESTE" (27 sett. 2022)

Nelle piazze sì ma, al fianco di chi, lo scegliamo noi
di Collettivo Autoconvocato "LE MALETESTE"

# LE MALETESTE #

27 set 2022


Comunicato del Collettivo Autoconvocato "LE MALETESTE"

27 settembre 2022, ore 10.04


Se l'approvazione della modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, e la Riforma antipopolare chiamata eufemisticamente e anglofonicamente "Jobs Act", di per sé non bastassero, mettiamoci pure l'aumento mai contrastato delle morti sul lavoro, il fatto criminogeno dell'alternanza scuola-lavoro, l'accondiscendenza alle de-localizzazioni padronali, la diminuzione del valore del salario negli ultimi anni, la repressione delle proteste operaie e sociali in piazza, con conseguente criminalizzazione di ogni dissenso (No Tav, No Tap, No Muos, base militare di Coltano, Calp, No Grandi Navi a Venezia ecc...), il finanziamento dei lager libici e i contratti milionari destinati ad aumentare il traffico degli armamenti con Paesi che annientano i diritti umani dei propri e altrui popoli, il via-libera dato all'attracco ai nostri porti di navi proprietà di Stati in guerra per l'approvvigionamento dei loro arsenali con tecniche militari d'avanguardia, gli accordi con altri Paesi per il rimpatrio dei migranti "non regolari" o la deportazione degli stessi in Paesi-Terzi, il perpetuarsi del finanziamento di Stati per la 'lagerizzazione' dei flussi migratori in barba a qualsiasi etica dell'accoglienza di ogni essere umano sul Pianeta Terra, la difficoltà per moltissime donne di poter accedere all'aborto o di usufruire di un consultorio femminile, l'accrescersi delle violenze contro 'divers*', omosessuali, transgender ecc..., il perpetuarsi dello sfruttamento della manodopera extracomunitaria nei campi e nell'edilizia in particolare, il favorire la cosiddetta "fuga dei cervelli" italiani all'estero per mancanza qui da noi di prospettive, il mai varato piano di riconversione ambientale nelle aziende e negli enti locali, il fenomeno del ricatto dei lavori "al nero", lo stare da una parte nel corso di guerre di potere tra Grandi Potenze (una che si svolge oggi in Ucraina, sotto i riflettori, ma anche le altre che si svolgono in questo momento altrove) con conseguenti silenzi colpevoli sulle Resistenze di popoli sotto attacco da parte di Stati-Canaglia (Turchia contro i Curdi, Israele pluricondannata dall'Onu per le continue annessioni di terre e proprietà di palestinesi in Cisgiordania e Gaza, Brasile e Messico contro le popolazioni di indios, Arabia Saudita contro Yemen, i vari focolai in Africa, Asia e America Latina fomentati in nome degli interessi e delle ingerenze dei grandi monopoli internazionali dell'energia e tecnologie in quelle terre...) ........


Per tutto questo e per altro ancora, e per tutto, voi credete che noi da oggi dovremmo riprendere il dialogo con le forze e le persone che hanno propugnato, finanziato, appoggiato, non contestato tutto questo e scendere in piazza con loro al fianco?


Che vadano alla malora loro insieme alla loro Legge Elettorale liberticida, cui molt* di noi si sono assoggettat*, e al loro "lavoro sporco" istituzionale dall'alto dei loro scranni!


E SCENDEREMO CERTO NELLE PIAZZE, MA DI NUOVO, non ex-novo, perché noi dalle piazze non ne siamo mai uscit*, noi nelle piazze ci scendiamo da sempre, e sempre dalla parte de* oppress* e de* senza-voce, ma non ci vedrete mai confus* con quei partiti, con quei movimenti, con que* lacchè che sono stat* fino ad oggi al servizio del sistema imperialistico capitalistico.


Noi sappiamo scegliere da che parte stare: noi stiamo con i Movimenti per la Salvaguardia dell'Ambiente qui e altrove (Movimento No-Tav, No-Muos, XR, ecc...), con i Lavoratori e le Lavoratrici che si autorganizzano (GKN, Rimaflow, ecc..), con il Sindacalismo di base e dal basso (USB, Cobas, Usi ecc..), con i Movimenti dell'Agroecologia e dei Beni Comuni (Mondeggi, LEA Berta Caceres, ecc...), con tutti i disertori al sistema militare (Calp, Coltano ecc...), al fianco delle donne libere e autonome (Non Una Di Meno, DonneXStrada, ecc...), al fianco del movimento gender, de* migrant* in ogni parte del mondo, dei movimenti per la Solidarietà attiva, in nome dell'Internazionalismo e della Fratellanza/Sorellanza Mondiale; e lo faremo per costruire tutt* assieme, una Nuova Civiltà libera dalle catene della schiavitù salariale e dei Confini.


Abbiamo ancora tanto da fare, tanto mondo ancora da incontrare e abbracciare, e parleremo, discuteremo, ci confronteremo con tutti i Movimenti da pari a pari, ma nessuna parola avremo da spartire con chi si sia prestato o sia stato comunque coinvolto nella scena politica istituzionale di questo Paese che è, e sarà anche e soprattutto, il nostro Paese aperto, libertario e solidale.



1975- Manifestazione contro la serrata della Grazia Compressori

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