Noam Chomsky afferma che la Turchia non accetterà indagini per il suo uso di armi chimiche contro i guerriglieri curdi nel Kurdistan meridionale, né accetterà indagini sui suoi crimini recenti e passati commessi in Kurdistan.

Il famoso intellettuale e studioso americano Noam Chomsky ha affermato domenica che lo stato turco non accetterà indagini su accuse di uso di armi chimiche nel nord dell'Iraq, né indagini su crimini passati e successivi.

Le proteste individuali non sono sufficienti per sollecitare gli organismi internazionali ad aprire indagini sul presunto uso di armi chimiche da parte della Turchia contro i combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) nel nord dell'Iraq, ha affermato Chomsky in un'intervista a Selahattin Işıldak di Medya Haber TV.

"Una protesta efficace dovrà provenire da un'organizzazione o uno Stato internazionale che sia sufficientemente credibile da raggiungere il pubblico in generale ", ha affermato.

Alla domanda sul perché la Turchia non accetti un'indagine internazionale, Chomsky ha risposto: “Non lo faranno. Dovrebbero altrimenti accettare anche le indagini sui crimini efferati che hanno commesso negli anni '90, i crimini più recenti, i crimini ad Afrin e la loro invasione delle aree curde in Siria. »

“Ci sono molte cose che dovrebbero fare. Ma non puoi aspettarti che gli stati criminali indaghino sui propri crimini ", ha affermato, aggiungendo che un tale atteggiamento non è esclusivo della Turchia, sottolineando che gli Stati Uniti non indagano sui propri crimini, ma chiedono indagini dei crimini commessi dagli altri, e suggerendo che altri Paesi si comportino allo stesso modo.

Dal mese scorso, attivisti per i diritti umani hanno chiesto alle organizzazioni internazionali di agire contro l'uso di armi chimiche da parte della Turchia, mentre il governo turco continua a negare queste accuse.

Notizie Medya

da: kurdistan-au-feminin.fr - 7 nov. 2022