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EDDI MARCUCCI E DAVIDE GRASSO SU KURDISTAN, EUROPA, TURCHIA, NATO, USA

La Turchia occupa e bombarda ampi territori siriani e iracheni per colpire i movimenti sociali progressisti del Pkk e del Pyd, e i movimenti arabi ed ezidi loro alleati che hanno liberato quei territori dall’Isis

(...) «Mentre, in favore di camera, Erdoğan si mette a mediare tra Russia e Ucraina, laddove i riflettori non sono puntati, commette crimini di guerra uguali a quelli per cui si condanna, giustamente, Putin.

Molte personalità istituzionali hanno condannato Putin, ma non avviene lo stesso nel momento in cui Erdoğan invade, non uno ma due paesi, Siria e Iraq».


«C’è in corso un attacco molto feroce, al momento le forze armate turche hanno sconfinato in Siria e Iraq sia con l’aviazione che via terra. Si sta cercando di distruggere le postazioni della guerriglia del Pkk, contestualmente è un continuo di droni di sorveglianza e di attacco, forniti alla Turchia direttamente dal governo italiano, attraverso la Leonardo. Le violazioni del diritto che si stanno consumando in Ucraina si stanno proponendo tali e quali in altri scenari, la differenza purtroppo è che di una guerra si parla e di un'altra no e non lo dico perché voglio proporre una orribile gerarchia delle vite: ogni guerra è feroce. Le persone hanno deciso di vivere in pace che si tratti di Siria, Turchia, Iraq o Ucraina».


«Le difficoltà sono immense: siamo in mezzo a una pandemia in un territorio in cui l’acqua viene razionata, perché dopo l’invasione del 2019 la Turchia ha occupato l’acquedotto. L’inflazione poi in Siria è oltre il 200%. Ciò detto continua la progressione e le esperienze di autonomia, Raqqa ne è un esempio, che è anche la ragione per cui si cerca di distruggerlo, in questo momento nei territori non direttamente sotto attacco ci sono manifestazioni contro l’occupazione della Turchia». «Decisamente, penso che andrebbe supportata la resistenza delle persone dei territori confederali: inviare armi alla resistenza del Pkk, delle Ypg e Ypj. Tra parentesi stiamo parlando, per quanto riguarda le forze siriane democratiche, di formazioni che hanno dato 17mila vite anche per la protezione dell’Europa, in questo momento sarebbe quanto mai urgente supportare la loro resistenza». (...)

EDDI Maria Edgarda MARCUCCI intervistata da Rita Rapisardi, 20 maggio 2022


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(...) «La lezione che la Nato impartisce alle masse tanto cristiane quanto musulmane d’Asia e d’Europa ogni volta che permette le violenze turche contro i curdi (una popolazione altrettanto numerosa degli ucraini) favorisce la propaganda di partiti come Russia Unita di Putin, che denuncia con una certa facilità il doppiopesismo occidentale sul diritto internazionale e l’autodeterminazione dei popoli.

Vero è che questo doppiopesismo è lo stesso di Mosca, ma non è detto che gran parte dell’opinione pubblica occidentale se ne accorga. Non è un problema legato solo alle leggi del cuore o all’onorabilità (pur importantissime): implica un aspetto giuridico.

La Turchia occupa e bombarda ampi territori siriani e iracheni per colpire i movimenti sociali progressisti del Pkk e del Pyd, e i movimenti arabi ed ezidi loro alleati che hanno liberato quei territori dall’Isis, detenendo con difficoltà migliaia di criminali di quell’organizzazione.


Non esiste alcuna sanzione internazionale contro queste aggressioni, che nulla hanno di diverso, quanto a illegalità internazionale, da quelle russe, causando peraltro forme di ingegneria demografica, colonialismo d’insediamento, diversione delle risorse idriche oltre a mezzo milione di profughi e migliaia di vittime combattenti e civili.


Ben al di là dell’inestimabile protezione che Svezia e Finlandia hanno fornito finora ad attivisti e richiedenti asilo curdi, ciò che Erdogan sta negoziando è un’ulteriore via libera della Nato a operazioni militari nella Siria del nord-est, dove gli Stati Uniti hanno truppe e dove Erdogan intende distruggere le conquiste democratiche siriane e irachene, autoctone e secolari, promosse dal Pyd e dal Pkk in questi anni.


È grave semmai che Ue e Usa, per tutelare le relazioni con il presidente turco, non abbiano ancora espunto il Pkk da una lista alquanto arbitraria delle organizzazioni terroristiche, visto che cooperano in Siria con il Pyd che è un partito del tutto analogo, unico in grado di resistere militarmente e politicamente al jihadismo più estremo, nell’area dove da dieci anni questo tenta ogni volta di rialzare la testa (e visto che Erdogan, a Idlib, coopera con Hayat Tahrir as-Sham, alias Al-Qaeda).


Questo è l’ultimo aspetto, decisivo e strategico. La Turchia è un paese plurale, con una società ricca di pulsioni volte a una forma democratica del moderno. Con le sue purghe e la sua violenza il presidente ha però trasformato il paese in una prigione votata alla rifondazione legalizzata del jihad globale, disciplinato politicamente da una guida statale che siede nel Consiglio d’Europa e in quello della Nato.


L’esercito turco tiene sotto il suo comando in Siria bande criminali come Ahrar al-Sharqiya e Failaq Al-Majd, che commettono crimini contro l’umanità e in cui militano ex miliziani di Daesh e Al-Qaeda». (...)


DAVIDE GRASSO

24 maggio 2022, su "Micromega"

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