Zehra Doğan (arte contro)
La mostra dell'artista curda in Italia
Fondatrice dell’agenzia giornalistica femminista curda “Jinha”, Zehra Doğan è una giovane giornalista e artista nota in tutto il mondo per il suo attivismo femminista e per il coraggioso lavoro di informazione e denuncia sul regime oppressivo turco.
La pittrice fu accusata, ed incarcerata per oltre due anni, perché avrebbe raffigurato la distruzione causata dalle armate turche nel distretto di Nusaybin, nella provincia di Mardin. Più precisamente, la Doğan avebbe dipinto le bandiere turche sulle macerie degli edifici distrutti.
L’arte di questa artista si interseca e intreccia con la vicenda personale e, inevitabilmente, con i drammatici eventi politici della più stringente attualità. La mostra fa luce sulla sua poetica, affrontandone le tematiche e i motivi ricorrenti, evidenziandone la complessità linguistica e mostrando l’ampia gamma di supporti e tecniche utilizzate per produrre opere d’arte: oggetti inconsueti, estremamente fragili, ma di grande potenza espressiva.
"Nella primavera del 2016 la polizia turca aveva messo sotto assedio la città, durante lo scontro con le unità curde; all’inizio di maggio una pioggia di bombe al fosforo, vietate dai protocolli internazionali, colpiva anche i civili. “Ho ricevuto una condanna di 2 anni e 10 mesi solo perché ho dipinto bandiere turche su edifici distrutti”, si è difesa la giornalista su Twitter, “ma è stato il governo a causare tutto ciò. Io l’ho solo dipinto”. Per il governo turco quell’immagine, affidata al grande megafono della Rete, altro non era che un atto di propaganda a favore di un’organizzazione considerata illegale e associata al terrorismo".
19 marzo 2018
POCHI SEGNI SUL MURO. UN VOLTO. UNA SCRITTA. BANKSY DEDICA UN SUO NUOVO INTERVENTO NELLO SPAZIO PUBBLICO DI NEW YORK A UNA DONNA RINCHIUSA IN UN CARCERE TURCO, COLPEVOLE DI AVER RAPPRESENTATO LA VIOLENZA DELLA GUERRA CONTRO LA MINORANZA CURDA.
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