HANS JÆGER ritratto da Edvard Munch e Sven Jørgensen
Non siamo strumenti del governo o di chiunque altro. Non ci resta che combattere.
La natura si contorce per una morte troppo prematura,
dietro il palazzo il sole pende rosso rubino -
Annusiamo il profumo acuto dell'inverno
e tremiamo leggermente: Hans Jæger è nell'aria!
— Jens Bjørneboe, estratto, "Prima del solstizio: Hans Jæger in Memoriam"
Nasce nel 1854. All'inizio del 1880, Hans Jæger è tra i fondatori del gruppo artistico Kristiania Bohemians, dove incontra e frequenta Christian Krohg, Edvard Munch e la sua compagna Oda Krohge.
Nel 1885 pubblica 'Fra Kristiania Bohemen', un libro con forti caratteri antiborghesi, che gli costa la confisca del libro e 60 giorni di carcere per oltraggio alla pubblica morale: "Perché costringersi dietro un matrimonio con una persona a cui dopo qualche tempo non sapete più cosa dire?" È giusto cercare l’amore in ogni posto, in ogni luogo, in ogni persona che possa farti sentire vivo per un solo minuto.
Si rifugia frequentemente in Francia, soprattutto a Parigi, dove entra in contatto con gli ambienti anarchici, soprattutto grazie a Jean Jacques Ipsen. Ed è proprio l’anarchico danese ad introdurlo in una dimensione più politica: « Quando gli diedi i primi documenti e opuscoli anarchici non aveva mai sentito parlare di scrittori come Reclus, Kropotkin e Jean Grave. »
Il coraggio spietato e la volontà di chiamare le cose col loro giusto nome, il senso della forma e della logica erano tutto: « Non siamo strumenti del governo o di chiunque altro. Non ci resta che combattere. »
Oltre a diversi lavori da giornalista, Jæger pubblica nel 1906 il libro 'Anarkiets Bibel' (La bibbia dell’anarchia) dove le preoccupazioni sociali e la questione dello sciopero generale si affiancano al bisogno della liberazione individuale e sessuale.
L'anno seguente, insieme ad Ipsen, pubblica la rivista «Korsaren» (Il Corsaro), alla quale collaborano il pittore Henrik Lund, i norvegesi Alf Larsen, e Jens Pedersen, gli operai Julious Weimar e Sophus Rasmussen. Nello stesso anno, pubblicano «Skorpionen» (Lo scorpione), successivamente divenuta la «Revolten» (La Rivolta), collaborando strettamente anche con il dottore danese Rolf Hammer.
Lentamente Jæger sviluppa un pensiero anarchico radicale, fondato sull'azione diretta e l'ammirazione per Ravachol, lo sciopero generale, l'anticapitalismo e l'odio per il mondo borghese, in favore dell'insurrezionalismo e dell'amore libero. Secondo Jæger, i valori tradizionali del matrimonio e della classe sociale hanno invaso la libertà e la realizzazione personale (l'istituto del matrimonio dovrebbe essere abolito e dovrebbe esserci piena libertà sessuale).
Durante il suo peregrinare, Jæger diffonde i principi anarchici attraverso giornali e riviste; fonda anche un gruppo a Copenhagen, dove tiene il discorso di apertura di fronte a circa 100 anarchici, partecipando attivamente a numerose agitazioni in tutta la Norvegia e nel mondo nordico.
Muore l'8 febbraio 1910, a seguito di un tumore.