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C'era una volta il popolo. Il libro di Gianfranco Manfredi

Rispetto alla tradizionale concezione della cultura popolare come essenzialmente contadina o proletaria, in raffronto o in contrapposizione a quella aristocratica o borghese, è da tempo diventato ineludibile, nella ricerca, allargare il campo ad altri soggetti socialmente sfavoriti, anzitutto le donne

Gianfranco Manfredi, C’era una volta il popolo. Storia della cultura popolare, DeriveApprodi, Roma 2021, pp. 460, 29,00 euro



"Di cosa parliamo oggi, parlando di Cultura popolare? Semplificazioni populiste e caos semantico convivono.


D’altro canto, il caos viene da lontano, perché la definizione di popolo è cambiata nella stessa misura in cui si è trasformata storicamente la composizione di classe. Riferirsi alle classi sociali è indispensabile per riscattare il concetto di popolo dalla vaghezza, ma non semplifica affatto la questione, anzi la rende più complessa, in quanto si tratta di analizzare soggetti sociali in trasformazione, in patteggiamento o conflitto tra loro (lotta di classe), ma anche scossi da contraddizioni interne.


E se si parla di cultura, non si può prescindere dal considerare le relazioni, non riducibili puramente ad antagonismo, tra i soggetti sociali, ad esempio l’influenza della cultura cosiddetta alta su quella cosiddetta bassa, e viceversa.


Inoltre, rispetto alla tradizionale concezione della cultura popolare come essenzialmente contadina o proletaria, in raffronto o in contrapposizione a quella aristocratica o borghese, è da tempo diventato ineludibile, nella ricerca, allargare il campo ad altri soggetti socialmente sfavoriti, anzitutto le donne.


Altrettanta attenzione ho ritenuto di dover dedicare a ciò che si è scritto sul popolo, nelle sue diverse componenti e nel suo insieme, e a come ci si è rivolti, nella comunicazione, al cosiddetto popolo. A tale ampliamento del campo d’indagine, dovevano inevitabilmente corrispondere dei limiti, dunque mi sono concentrato sulla storia dello spettacolo e del racconto nelle sue varie forme, e relativamente all’Europa occidentale e agli Stati Uniti.


Infine, ho ritenuto necessario rimarcare un percorso oggettivo di progressiva trasformazione strutturale in direzione della cultura di massa, processo che si delinea con tratti decisivi alla fine del secolo lungo, e che conduce a conseguenze sistemiche caratteristiche della nostra epoca. Tali conclusioni sono state tratte non sulla base di ipotesi precostituite, tanto meno di assunti, ma in stretta connessione a uno sviluppo delle ricerche di cui mi sono sforzato di rendere conto in sintesi. I Lineamenti che qui propongo, vanno intesi sia nel senso di linee fondamentali che di fisionomia complessiva".



Dalla premessa al libro, a cura dell'Autore.

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