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CHIESA DI ROMA. Le parole di Papa Bergoglio sull'aborto e i pantaloni

"I medici che si prestano a questo (all’aborto n.d.r) sono…mi permetta la parola, dei sicari, e di questo non si può discutere" - "Ci vuole coraggio, un politico con i pantaloni, per fare questo. Lui (Re Baldovino, NdR) ha dato un messaggio e lo ha fatto perché è un santo" - di MARIANGELA MIANITI e IL FATTO QUOTIDIANO

di Mariangela Mianiti

1 ottobre 2024


«I medici che si prestano a questo (all’aborto n.d.r) sono…mi permetta la parola, dei sicari, e di questo non si può discutere. Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita. Un’altra cosa sono i metodi anticoncezionali, sono un’altra cosa, da non confondere. Io adesso parlo solo dell’aborto e su questo non si può discutere, scusami ma questa è la verità».


Così parlò Papa Bergoglio dialogando con la stampa sull’aereo che lo riportava da Bruxelles a Roma, domenica scorsa, dopo un viaggio di tre giorni in Belgio e Lussemburgo. Poco prima, aveva avuto parole di elogio per re Baldovino che nel 1992 aveva abdicato per 36 ore per non firmare la legge che legalizzava l’aborto. Papa Bergoglio, a proposito di Baldovino, ha detto sempre su quel volo che, «il Re è stato coraggioso, davanti a una legge di morte non ha firmato e si è dimesso. Ci vuole coraggio, un politico con i pantaloni, per fare questo. Lui ha dato un messaggio e lo ha fatto perché è un santo. Ancora non è santo ma il processo di beatificazione andrà avanti, perché ne abbiamo avuto prova».


Che la Chiesa e il Papa siano contrari all’aborto non stupisce. Dicono quello che hanno sempre detto. Quello che invece stupisce, ed essendo donna mi indigna, è il linguaggio scelto dal Papa.


Un sicario è una persona pagata per uccidere, è un killer, qualcuno che di mestiere usa armi per eliminare qualcun altro dietro compenso, è una figura che sia in letteratura che al cinema che nella vita reale appartiene alla malavita, all’illegalità, a un mondo torbido che si nasconde e ammazza senza lasciare tracce.


Dire che i medici che praticano l’aborto secondo le regole stabilite da una legge, la 194, approvata dal parlamento italiano e ampiamente confermata da un referendum popolare, sono dei sicari equivale a svilire delle persone che fanno alla luce del sole e in piena legalità il loro mestiere. (...)


Quei medici, peraltro pochi essendo sempre più numerosi gli obiettori di coscienza, sono professionisti che aiutano le donne e rispettano la scelta di chi, per le ragioni più disparate e sempre drammatiche, decide di non portare avanti una gravidanza. Quei medici non sono assassini, così come non sono assassine le donne che abortiscono.


(...) Nessun uomo, che sia Papa o no, ma neanche una donna, che sia ministra o no, può decidere al posto di un’altra donna che rimane l’unico soggetto autorizzato a parlare quando si parla di aborto. E poi c’è l’altra espressione del Papa, quel «Un politico con i pantaloni», francamente retrograda perché sottintende che l’uomo vero si mette i pantaloni, cosa per altro assai dubitevole visto che ormai tutti indossano felicemente di tutto, e che il vero politico è un maschio.


Questo linguaggio svela una postura culturale che sul maschile e femminile è rimasta ferma al macho argentino di un tempo, come quando Bergoglio disse che se qualcuno insulta la sua mamma lui gli dà un pugno, o con l’altro scivolone sulla troppa frociaggine nei seminari. (...)



Fonte: ilmanifesto.it - 1 ottobre 2024

 

di F.Q.

30 settembre 2024


Non “siamo sicari, ma quando pratichiamo l’aborto applichiamo la legge”. A rispondere alle durissime parole di Papa Francesco, è la Federazione nazionale dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Il presidente Filipo Anelli ha replicato dopo che il Pontefice, sul volo di ritorno da Bruxelles, ha preso di mira il personale sanitario che pratica l’interruzione di gravidanza. Una scelta arrivata, tra le altre cose, neanche 24 ore dopo le manifestazioni per la Giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro. “I medici sono sempre vicini alle persone che soffrono, che hanno bisogno del loro aiuto. Nel caso specifico, svolgono questo delicato compito rendendo possibile l’applicazione di una Legge dello Stato, la 194/78. Una legge che prevede il rispetto della salute e della dignità della donna e della libertà sia della donna che del medico. Il professionista ha infatti la facoltà di avvalersi dell’obiezione di coscienza, libera scelta personale che non deve diventare elemento di giudizio o discriminazione”.


Sul caso si è espressa anche Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza: “Ancora, Papa Bergoglio attacca la libertà di scelta delle donne”, ha detto all’agenzia Adnkronos. “Questa volta si spinge ad attaccare gli operatori sanitari che scelgono di applicare una legge dello Stato che dovrebbe garantire l’aborto legale e sicuro per tutte le donne. Crediamo che lo stato di diritto debba continuare a garantire questa libertà, acquisita con tanta fatica e con tante vite di donne. Oggi questa scelta è già resa complicata dall’altissimo numero di obiettori e dall’intrusione del movimento cosiddetto pro-vita nei consultori pubblici. Che almeno la Chiesa cattolica ne resti fuori”.


Per Alessandra Kustermann, ginecologa e da sempre in prima linea per i diritti delle donne, “il Papa in quanto capo della Chiesa cattolica ha il diritto di dire che l’aborto è un omicidio. Non ha secondo me il diritto di dire che i medici non obiettori a una legge dello Stato siano dei sicari prezzolati dalle donne che vogliono abortire, altrimenti la sua misericordia dichiarata in passato verso la donna che ha abortito dove finirebbe? Forse visto che la sua madrelingua non è l’italiano non sa che, se noi siamo sicari, le donne sono le ‘mandanti’ dell’omicidio”.


Una riflessione condivisa anche da Gabriella Moscatelli, presidente e fondatrice di Telefono Rosa: “Siamo in un momento così tragico e particolare, con tutti questi femminicidi, che quasi ci sembra fuori luogo commentare le parole del Pontefice ma di certo non mi aspettavo queste parole da parte di Francesco. Forse la battuta è stata molto, troppo, forte”. E ha concluso: “Non mi sembra giusto tirare in ballo i medici, che fanno solo ciò che devono fare”. Il Pontefice ha parlato anche della contraccezione che, secondo il Papa, “sono un’altra cosa” da “non confondere”. In queste parole però, Moscatelli non vede un possibile spiraglio: “Non mi sembra un’apertura verso i contraccettivi. Ma, di certo, sarebbe meglio un’apertura in questo senso piuttosto che trovare altri cadaveri di bambini seppelliti in giardino”, conclude in riferimento ai fatti di cronaca di Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma.


A rispondere al Pontefice, su X, anche il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta: “Eh no, caro Papa Francesco, i medici che praticano l’aborto non sono sicari. Rispettano solo la volontà della donna e la legge di uno Stato laico”.



Fonte: ilfattoquotidiano.it - 30 settembre 2024

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