VERMIGLIO. Neue Fabrik racconta un film
Un grande affresco, un grande cast, una grande storia popolare, una grande regista. Un film-capolavoro da vedere - di NEUE FABRIK
Alla domanda, eterna quanto il mondo, a che cosa serva effettivamente l'Arte, non si è mai data, mai da nessuno, risposta esauriente, e tantomeno definitiva; ognuno ha, giustamente, il proprio punto d'osservazione preferito da, e con, cui guardare ad un'opera della creazione umana.
Proprio per questo motivo, noi di Neue Fabrik quasi sempre ci teniamo a debita distanza dai giudizi espressi nelle recensioni pubblicate, relative a neo-uscite letterarie, cinematografiche o figurative.
Tanto, ci sarà sempre quella critica che rimanderà necessariamente ad un'altra opera cui il recensore di turno vorrà farci approdare, al fine di elogiare o ridimensionare l'uscita in causa ("Il film si rifà a quest'altro film...in quell'immagine si nasconde un plagio di quell'altra immagine"...ecc....).
VERMIGLIO, il film di Maura Delpero uscito nelle sale a settembre di quest'anno, è la nostra idea di Cinema e di Arte.
La storia come ci viene presentata, come la regista stessa l'ha fortemente voluta, il meraviglioso risultato di una recitazione credibile e giustificata, le figure in un perenne efficacissimo equilibrio tra chiaroscuri, i panorami naturali stupendamente riportati nella loro fulgida bellezza, la ricostruzione degli ambienti e delle dinamiche familiari, così come i dialoghi e le espressioni del corpo, le note usate per raccontare la musicalità di ogni singola voce del paese, il ritmo soffuso dei dialoghi alle prese con la lotta per una consapevolezza e conquista di uno spazio autonomo, tutto questo, e altro ancora, ci racconta di un'epoca fatta di sentimenti, di rapporti, anche di forza, all'interno di un quadro sociale che non ha, secondo noi, né spazio né tempo.
Qui siamo in Trentino, epoca: l'ultima guerra e l'immediato sussulto post-bellico; ma potremmo trovarci in qualunque altra parte, in un qualunque altro periodo storico, nell'Afghanistan dei talebani, nella Sicilia di Danilo Dolci, in un qualsiasi Paese dell'Africa subsahariana o nelle campagne "cafone" attraversate da Rocco Scotellaro.
VERMIGLIO, piccolo paese di montagna, davvero esiste, mentre Maura Delpero empaticamente, con sincero amore e posatezza, fa dono a noi oggi di quei respiri passati, delle ansie, gli amori, i preconcetti, le figure patriarcali di riferimento di allora, delle vite che avevano abitato quei luoghi così aspri.
Alla fine, a noi non interessa se si tratti di Arte o di chissà cos'altro. Sappiamo solo che quando un'artista riesce a commuovere e stimolare così un cuore alla riflessione, tutti noi ci ritroviamo sospesi in un'autentica magia cui solo la potente creazione umana sa dar vita e concretezza.
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