Neue Fabrik
Sep 22, 2022
"Finalmente il nemico ha mostrato la sua faccia, e gliel’ho riempita di schiaffi, com’era mio sacrosanto diritto"
"Dovrei vergognarmi di quella mia reazione improvvisa, degna della giungla: sono “partito per primo”, come dicono i tanto disapprovanti ragazzacci del suburbio, e gli ho dato un “sacco di botte”. Dovrei vergognarmi, e invece devo constatare che […] provo una vera e propria soddisfazione: finalmente il nemico ha mostrato la sua faccia, e gliel’ho riempita di schiaffi, com’era mio sacrosanto diritto."
Roma, 22 settembre 1962. Pier Paolo Pasolini è immortalato nel bel mezzo di una violenta colluttazione con un neofascista dinnanzi al cinema Quattro Fontane, in occasione della prima di «Mamma Roma». Tutto ha inizio al termine della proiezione. All'uscita dalla sala il regista è accerchiato da un folto numero di giornalisti e ammiratori. Pasolini stringe numerose mani, rilascia dichiarazioni alla stampa e firma qualche autografo.
D'improvviso, nella folla si distingue una voce ostile: «Pasolini, a nome della gioventù italiana: fai schifo!» Si tratta di un giovane studente che successivamente sarà indicato dalla polizia come militante di estrema destra. Dopo l'ingiuria, il ragazzo alza le mani assestando uno schiaffo al suo interlocutore. La reazione del poeta, feroce e immediata, lascia di stucco tutti i presenti.
Di seguito la versione riportata dal quotidiano Il Messaggero in data 23 settembre 1962 con una breve intervista al diretto interessato:
"Pasolini ha avuto una reazione improvvisa, non si è lasciato intimorire dalla spavalderia del giovinastro e lo ha afferrato restituendogli, e con gli interessi, la razione di ceffoni. I due sono scivolati in terra ed hanno continuato a picchiarsi fin quando non sono intervenuti alcuni spettatori che hanno separato i contendenti. (...) "