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ATTRAVERSARE IL MONDO PER OTTENERE LA TERZA DOSE DI VACCINO

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NEUE FABRIK

Nov 17, 2021

Dovremmo lottare in Italia affinché Soberana possa essere approvato, per arrivare nei Paesi dove non hanno i soldi per pagare le grandi multinazionali del farmaco e per aiutare quest’isola a uscire fuori dal blocco

Un vaccino per contrastare il Covid-19 progettato dall’Instituto Finlay de Vacunas dell’Avana (Cuba) e utilizzato nell’isola caraibica: l’istituto di ricerca cubano in collaborazione con l’ospedale Amedeo Savoia di Torino ha avviato la ricerca clinica per sperimentare un booster, la “terza” dose di richiamo.


Questo booster si differenzia dalle altre “terze dosi” per la composizione, ma anche previa conferma dello studio, per la sua versatilità essendo somministrabile in seguito a Moderna, Pfizer, Astra Zeneca o Johnson&Johnson.


In attesa degli esiti dello studio, si può già ipotizzare che non sarà distribuito in Italia a breve termine, anche a fronte di un risultato positivo: attualmente l’istituto Finlay ha richiesto l’approvazione all’agenzia europea del farmaco (Ema) e attende gli esiti della valutazione dell’Organizzazione mondiale della sanità, ma le implicazioni politiche rischiano di comprometterne la diffusione.

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“Mi sono candidato allo studio di osservazione clinica sul Soberana plus e sono stato scelto. La selezione iniziale per individuare i volontari della delegazione valutava sia la tipologia di vaccino fatta che le caratteristiche fisiche e di anamnesi medica. Hanno individuato persone che avevano avuto il Covid, quindi non vaccinate ma ancora immuni e persone che avevano ricevuto il vaccino prima e seconda dose per chi ha fatto Moderna, Pfizer e AstraZeneca o come il mio caso una sola dose con Johnson & Johnson.


È uno studio sul booster Soberana plus, un vaccino proteico a subunità, una tecnica che a Cuba si usa da circa trent’anni e conosciuta dal ‘54. C’è un’ampia storia e sicurezza, questo è quello che mi ha spinto sin da subito non solo a fare il tifo affinché Cuba riuscisse a produrli, a sintetizzarli e ad arrivare alla fine degli studi, ma è anche più di un anno che cerco il modo per riuscire a fare questo vaccino piuttosto di quelli a mRNA.


È una tecnica particolare che costa relativamente poco, ma ci vuole molto tempo per la produzione e servono dei macchinari particolari, qui a Cuba proprio in virtù del bloqueo(*) che va avanti ormai da sessant’anni hanno sviluppato questa procedura. Cuba ha prodotto 4 vaccini anticovid: Abdala, Mambisa, Soberana1, Soberana2 e Soberana Plus. Quest’ultimo è proprio pensato come booster eterologo, ingegnerizzato per poter essere iniettato a chi ha fatto gli altri tipi di vaccini, per poter stimolare la cosiddetta memoria cellulare, quindi dopo l’inoculazione dovrebbe partire una grande risposta del sistema immunitario, e secondo le evidenze scientifiche raccolte fin ora pare funzionare e consentire quindi una protezione più sicura e prolungata nel tempo.


L’ aspetto che preoccupa alcuni di noi, me compreso è che tornando in Italia con un booster già fatto ma non riconosciuto dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e neanche dall’European Medicines Agency (Ema), potremmo essere costretti (per le questioni che sta spingendo il governo Draghi) a fare un’altra dose tra quelle approvate per poter avere un green pass e accedere al posto di lavoro o ai luoghi pubblici.


Questa ulteriore dose, somministrata per questioni più burocratiche che altro, rischia di scatenare una tempesta di reazioni del sistema immunitario provocando anche dei danni.


Mentre altri vaccini sono stati immediatamente riconosciuti e autorizzati in via emergenziale, che non è quindi in via definitiva, per quello cubano siccome c’è il bloqueo(*) non è stato possibile. Cuba sta terminando la trafila affinché lo studio rispecchi tutti i punti è il vaccino possa essere riconosciuto da Oms, Ema, Food and Drug Administration (Fda) e dall’Agenzia Italina del farmaco (Aifa). Ma loro già sanno che questo non accadrà perché si tratta della Repubblica di Cuba.


Quello che dovrebbero fare le autorità italiana è mettersi in relazione con le strutture ospedaliere e scientifiche cubane e torinesi, dare una mano per completare rapidamente tutti i passaggi richiesti dall’Oms. Siamo alla fine del processo per il riconoscimento ufficiale di questo vaccino, Soberana plus come sta dimostrando l’evidenza scientifica protegge al 100% dalla morte e i dati ci dicono al 92,5% dall’infezione. Siamo tra i livelli più alti se non il più alto di tutti i booster che ci stanno proponendo.


Dovremmo lottare anche in Italia affinché Soberana possa essere approvato: per arrivare nei Paesi dove non hanno i soldi per pagare le grandi multinazionali del farmaco e per aiutare quest’isola a uscire fuori dal blocco.



(*) bloqueo: negli Stati Uniti c’è una legge che permette di sanzionare e interrompere le relazioni con chiunque venda o commerci con Cuba materiali che contengano minimo il 10% di tecnologia statunitense. Se una ditta straniera vende prodotti con queste caratteristiche sul mercato cubano verrà sanzionata lei e le banche che l’hanno aiutata nella transazione finanziaria. Si tratta di un vero e proprio blocco. È una legge degli Stati uniti e non è l’embargo di un paese contro un altro. Una legge che interviene su tutti gli altri paesi del mondo, quindi questo paese è strozzato e si vede.




Dall'intervista a Federico Mariani, sindacalista USB di Roma e componente della delegazione di volontari italiani all’Avana. Dalla capitale cubana racconta l’esperienza dello studio sulla “Vacuna Soberana plus”

(Dinamopress.it 25 nov. 2021)

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ANTEFATTO

In appena 72 ore l’Aicec, l’agenzia di Interscambio Culturale ed Economico con Cuba, ha ricevuto 240 candidature di italiani vaccinati disponibili a pagarsi 650 euro di volo aereo e a partire immediatamente per L’Avana per ricevere il richiamo «booster» e donare un campione di sangue all’Amedeo di Savoia di Torino, dov’è già in corso uno studio sull’efficacia di Soberana Plus contro le varianti Covid e a gennaio si scoprirà se potrebbe essere efficace anche come terza dose eterologa.


«I dati mostrano l’efficacia dei loro vaccini autoprodotti: ad agosto i casi giornalieri sfioravano i 9 mila, con 70-80 morti al giorno. Nel giro di 75 giorni, grazie alla campagna vaccinale di massa, i morti non superano i 2: oggi l’85% della popolazione è vaccinato con tre dosi, a partire dai 2 anni».


Cuba è stato il primo, e sinora l’unico, Paese a vaccinare i bambini più piccoli: «Qui non esistono i No Vax o le persone esitanti», conclude Curto. Un ciclo completo si basa su tre dosi e ha ottenuto quest’estate l’autorizzazione dell’Oms: Cuba non ha presentato richiesta all’Ema, ma le pratiche di produzione dell’agenzia europea potrebbero rendere in ogni caso impossibile l’approvazione. I trial clinici svolti sinora hanno dato buoni risultati, con un’efficacia del 91,2% per la malattia sintomatica, del 75,7% per l’infezione e del 100% contro la morte. Ma i vantaggi sono altri: il costo di Soberana è basso e non necessita della catena del freddo.


(da: La stampa, Torino, 18 nov. 2021)

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