Neue Fabrik
Jul 13, 2024
Un articolo per il quotidiano "L'Avvenire" del giorno 11 luglio 2024
di Erri De Luca
giovedì 11 luglio 2024
Alle tavole sono rimproverato perché sto zitto.
Viene inteso come disinteresse, mancanza di partecipazione.
È il mio modo di stare attento.
Non è per me passivo stare in ascolto accanto a commensali che conversano.
Così assorbo racconti, punti di vista, desideri, idee.
Non che prenda appunti: il fatto è che per me nessuna conversazione è futile, ognuna mette in gioco la persona che si esprime.
Se sento parlare di sconosciuti, mi riguarda ugualmente la loro comparsa nel discorso.
Provo a immaginarli, come i personaggi di una storia.
L’indole mi rende taciturno dall’infanzia. Oggi da scrittore invitato a parlare, non mi sottraggo e svolgo i miei racconti. Approfitto della circostanza favorevole di persone venute apposta per sentire.
Al di fuori di questa formula sento poco il bisogno di interloquire.
Secondo il Salmo 65, canto attribuito a Davide, il silenzio è addirittura una lode per la divinità . Non arrivo a tanto e non concordo con il detto secondo il quale il silenzio è d’oro.
Per me è solo una modalità di percezione di ciò che avviene intorno.
Nella casa tra i campi sono abituato al monologo del fuoco nel camino, a quello del vento tra i cespugli, a quello della pioggia sulle tegole del tetto.
Sono voci antiche, non rumori. Raccontano partenze, distanze superate.
Arrivano da chi le accoglie zitto.