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ITALIA SALUTE. Il ritorno della Mutua dopo il collasso del SSN

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Neue Fabrik

Oct 8, 2025

La crisi (pietoso eufemismo) del SSN, è il prodotto di politiche che nel corso degli anni hanno costantemente delegato al privato la responsabilità della salute pubblica, ma ATTENZIONE anche alle alternative! - FLAVIO BACCHETTA

di Flavio Bacchetta

7 Ottobre 2025


La crisi (pietoso eufemismo) del SSN, è il prodotto di politiche che nel corso degli anni hanno costantemente delegato al privato la responsabilità della salute pubblica. Il business della sanità a pagamento ne è la logica conseguenza, con il proliferare di cliniche e consultori privati che stanno progressivamente sostituendo l’assistenza ospedaliera, causando una selezione naturale basata sul possesso del denaro per accedere alle cure. Ciò vale soprattutto nel campo della prevenzione, con i ben noti tempi biblici per accedere agli esami importanti.


L’emorragia del personale ospedaliero – oggi un medico che diserta il pubblico per la libera professione guadagna di media € 20.000 in più all’anno (cfr. Il Codice Rosso di Milena Gabanelli) – e il medico di famiglia rimpiazzato dal medico di base sempre più estraneo al contatto con il paziente (sovente assistito online via Whatsapp) sono i fattori-chiave che hanno causato la fibrillazione dei Pronto Soccorso, intasati da codici bianchi e verdi, a scapito dei casi più gravi che possono subire ritardi anche fatali.

In questo scenario, le assicurazioni assumono un ruolo preponderante, sulla falsariga americana.

Un lusso per il ceto medio basso.


Sono emerse quindi alternative a prima vista più convenienti: le mutue private, in realtà un ritorno al passato.

Il sistema mutualistico, fondato a Torino nel 1828 poi ripreso dal fascismo, era finanziato da casse di previdenza su base corporativa e fu sostituito, con la legge 833 del 1978, dal Servizio Sanitario Nazionale il cui principio è di erogare servizi ai cittadini senza distinzioni di ceto.



No profit a chi?

Health Italia e Mutua MBA, società che fanno parte della sanità integrativa, pur se collegate, hanno però ruoli e funzioni diverse, riprese dalla consolidata esperienza della Mutuelle francese: la prima si occupa di convenzioni con strutture sanitarie private, mentre la seconda offre ai propri soci servizi quali check-up, odontoiatria e welfare aziendale, quest’ultimo parte di polizze mirate agli imprenditori sotto forma di bonus per i dipendenti, quali visite ed esami gratuiti.

Nel seminario Victory (€ 80) tenuto a Formello, è stato più volte rimarcato l’aspetto No Profit della mutua a compenso delle lacune dello stato sociale.

Se il lato “idealista” della sanità integrativa è ricoperto da MBA, quello “pragmatico” è affidato a Health Italia che con Health Assistance si occupa del rapporto con i fornitori di servizi, cioè le strutture sanitarie convenzionate, e ovviamente del settore vendite, attraverso una fitta rete di “Soci” che oltre a essere essi stessi clienti delle polizze, sono anche “Promotori” dei servizi e quindi procacciatori di nuovi “soci”.

È il Network Marketing, un modello di business che si sviluppa vendendo un determinato servizio attraverso la formazione di una rete di clienti, i quali diventeranno a loro volta venditori. Il reclutamento di nuovi elementi procura al procacciatore una commissione sulle vendite di quelli che stanno sotto, accrescendo così il guadagno individuale.

Health Italia ricerca clienti non solo per fargli acquistare polizze, ma anche per formare dei venditori autonomi che a loro volta ne porteranno altri.


A Formello è emersa la prospettiva di guadagni stratosferici, nel quadro di una gerarchia piramidale, dove i vertici guadagnano sempre di più come il cerchio si allarga sotto: titoli anglofoni altisonanti, come Junior Advisor, 20% in più di spettanze già dal 2° anno. Senior Trainer 30%, Sales Trainer 40%, Team Trainer 45%, Project Manager 50%.

Quest’ultimo dopo 10 anni potrebbe arrivare a € 70.000-90.000 annui; sono proiezioni più che cifre reali, ma i presenti sognano a occhi aperti, mentre sudano nelle uniformi in giacca e cravatta.

Manca solo il Megadirettore Galattico di fantozziana memoria ma il suo spirito aleggia. Secondo il relatore, la sanità integrativa ha fatturato 40 miliardi solo nel 2024. Su 32 mutue attive in Italia, e 250 milioni di raccolta annua, Mutua MBA fa la parte del leone con 90 milioni.


Health Italia è quotata in Borsa su Euronext Growth Milan. Una sua azione costa oggi € 280, con picchi precedenti a € 430; la distribuzione dividendi di maggio agli azionisti, attraverso quote della consociata Rebirth Spa, ha raggiunto € 5.465.664. Il budget del Business Plan 2024-2026: ricavi tra 50 e 52 milioni di euro; EBITDA (Margine Operativo Lordo) tra 12 e 14 milioni di euro e Cassa Netta tra 15 e 16 milioni di euro.

Niente male per una No Profit, direi.



A colloquio con i “fornitori”

Il circuito delle strutture convenzionate con Health Assistance comprende migliaia di nominativi, centinaia solo a Roma nel raggio di 10km.

Ci sono dentro nomi prestigiosi come USI, l’Ospedale Israelitico e Villa Mafalda, la clinica dei benestanti nel quartiere Trieste, che ho contattato: senza autorizzazione del medico di Health Italia, si paga la tariffa piena: € 500 per una colonscopia.

Dopo 40 giorni, tolta la franchigia, saranno rimborsati € 265.

Da Verona il promotore mi conferma le cifre, precisando però che con il nulla osta del dottore all’esame si paga solo € 25, quota fissa a prestazione.

La franchigia si applica per quelle prenotate direttamente dal socio, esibendo il tesserino MBA rilasciato al momento del pagamento della polizza.


Dal riepilogo garanzie MBA risulta che la polizza singola al costo di € 2.265 per anno comprende una copertura massima di € 3.500 che aumenta gradualmente arrivando a € 7.000 al 10°anno di adesione ininterrotta. Si possono aggiungere familiari: per il coniuge la quota è € 635 annui, ogni figlio sono 380, più 25 a testa per la quota Mutua MBA, come da parametri Ebil, Ente Bilaterale Imprese e Lavoratori con cui MBA è collegata. La mutua concede una visita annua di TeleMedicina gratuita tramite Health Point di Formello.

Le cure oncologiche prevedono un supporto di € 1000 annuo, che può arrivare fino a 3000, ma solo dopo 5 anni di pagamento ininterrotto.

Le cure dentistiche e oftalmiche hanno un supporto massimo di € 350 annui, cifra irrisoria visto quanto costano queste prestazioni al paziente. Malgrado ciò, ottici e dentisti rappresentano una percentuale importante del circuito.

L’incongruenza più pesante è proprio nella parte che distingue il gruppo dalle altre assicurazioni sanitarie: Health Italia prende a carico anche anziani, senza limiti di età e con patologie pregresse.

Peccato che costoro potranno usufruire dei rimborsi A PARTIRE DAL 4° ANNO di polizza, pagata senza interruzioni.

D’altra parte gli anziani oggi non hanno molte alternative: le assicurazioni classiche dopo una certa età non se li prendono a carico, per cui o pagano di tasca propria agli intramoenia potendoselo permettere, oppure si mettono in coda. Aspettando Godot.



Conclusioni

A una prima analisi, il progetto Mutua MBA solleva perplessità relative più al metodo che alle finalità, che rimangono legate al principio di offrire coperture sanitarie a costi più contenuti rispetto alla concorrenza, estese anche agli over 65 che solitamente sono esclusi dalle assicurazioni private.

Sebbene alcuni bonus gratuiti come la visita annua di TeleMedicina e i 350 euro di sconto sulle cure odontoiatriche siano stimolanti, rimangono una misura simbolica a fronte dei costi da affrontare per interventi importanti del dentista o del dermatologo: la USI di Pietralata mi ha confermato che, se le visite dermatologiche sono convenzionate, rimangono fuori le procedure più costose quali asportazione di tumori cutanei.

Riguardo i denti, nel riepilogo garanzie MBA si legge chiaramente che “sono escluse le prestazioni relative o finalizzate a cure odontoiatriche, ortodontiche e protesi dentarie salvo specifiche deroghe previste dal sussidio” e le stesse limitazioni si estendono alle cure oculistiche. Cioè rimane insufficiente il servizio alternativo della mutua alle carenze storiche del SSN in quei settori.

Riguardo al metodo, lo schema a piramide della sezione commerciale che privilegia i livelli più alti della gerarchia, i quali realizzano guadagni extra dagli sforzi dei venditori che hanno sotto il loro controllo, oltre a essere amorale, rischia di influenzare pesantemente la lucidità dei promotori quando devono spiegare alla potenziale clientela i punti salienti delle garanzie: costoro per la frenesia del guadagno, e anche per ammortizzare il costo della polizza sottoscritta per statuto, rischiano di omettere volutamente passaggi delicati come quello delle malattie pregresse, pur di chiudere il contratto. Ancora una volta, gli anziani sono i più esposti a questo rischio, se a essi non viene spiegato chiaramente che usufruiranno dei rimborsi solo dopo i primi 3 anni di polizze pagate.


La perplessità più grande riguarda il fatto che quest’ulteriore passo verso la sanità privata possa accelerare il decesso del servizio sanitario pubblico. Guai se il nostro attuale governo, già genuflesso agli interessi privati, dovesse avallare questo progetto mutualistico per ridurre ancora i fondi di supporto al SSN: sarebbe il ritorno a un passato corporativo ormai obsoleto.



Fonte: https://www.articolo21.org/2025/10/il-ritorno-della-mutua-dopo-il-collasso-del-ssn/ - 7 ottobre 2025

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