CAITLIN JOHNSTONE. L’impero americano non è un governo che conduce guerre senza sosta, è una guerra senza sosta che gestisce un governo

di Caitlin Jonhstone

1 - 2 giugno 2024

(...) Le guerre non sono progettate per servire gli interessi degli Stati Uniti, gli Stati Uniti sono progettati per servire gli interessi delle guerre. Gli Stati Uniti come paese sono solo una fonte di finanziamenti, personale, risorse e copertura diplomatica per una campagna senza sosta per dominare il pianeta con la violenza militare di massa e la relativa minaccia. 

Questa campagna non è condotta a beneficio del popolo americano o della sua sicurezza, ma a beneficio della libera alleanza internazionale di plutocrati e gestori di imperi non eletti, la cui ricchezza e potere si basano sull’ordine mondiale di continua violenza, sfruttamento ed estrazione che la campagna di dominio globale sostiene. Questa campagna di dominio globale e le sue manifestazioni nel loro insieme possono essere definite l’impero statunitense, che ha ben poco in comune con gli Stati Uniti come nazione individuale.

(...) E una volta che si vede l’impero dietro lo spettacolo di marionette della politica ufficiale, lo vedi ovunque. Lo si vede nei movimenti della macchina da guerra imperiale. Lo vedi nei titoli delle notizie. Lo si vede nelle giustificazioni e nelle narrazioni fasulle che vengono diffuse dalla classe politico-mediatica occidentale. Lo vedi nel nostro sistema educativo. Lo si vede in tutta la nostra insulsa cultura occidentale tradizionale di interminabile deviazione e indottrinamento capitalista.

E smetti di preoccuparti dello spettacolo di marionette. Smetti di preoccuparti delle elezioni presidenziali, di Stormy Daniels e Donald Trump, della questione del giorno del cuneo della guerra culturale e dell'ultimo argomento caldo su cui tutti dicono che devi prendere una posizione. Diventa interessante per te quanto alcuni video di Youtube che tuo figlio ha in sottofondo mentre sei impegnato ad affrontare un'emergenza domestica.

(...) La luce della consapevolezza rende molto difficile il funzionamento di un impero alimentato dal sangue umano, motivo per cui sono stati fatti così tanti sforzi per spegnere le luci. Spegnere le luci qui sembra far circolare bugie e propaganda, uccidere giornalisti palestinesi in numero record, impedire ai giornalisti occidentali di entrare a Gaza, vietare TikTok, reprimere le proteste studentesche e denigrare chiunque cerchi di diffondere la consapevolezza.

In questo senso qui stiamo assistendo a una lotta tra le forze della luce e le forze dell’oscurità – non nel senso inteso dagli ideologi sionisti, ma nel senso che ci sono persone che stanno cercando di diffondere la luce della consapevolezza. entrare in conflitto diretto con le persone che stanno cercando di spegnere quella luce.

(...) Questa diffusione della consapevolezza avviene in modi diversi come il giornalismo investigativo, l’insegnamento, la ricerca, i tweet, la realizzazione di video, la scrittura di blog, l’informazione degli altri nelle conversazioni interpersonali e l’espansione della propria coscienza personale con discipline interiori come la meditazione e l’autoindagine.

Ognuno di noi può partecipare a questo sviluppo della coscienza umana a modo suo nel corso della vita, e ogni contributo che diamo a tal fine fa la differenza. Tutto ciò che fai per rendere visibile l'invisibile e proiettare la luce della consapevolezza sulle aree di disfunzione aiuta a spostare l'umanità verso un livello di funzionalità più elevato, sia che tu stia diffondendo la consapevolezza della disfunzione là fuori nel mondo, o in te stesso portando più consapevolezza a i tuoi processi interiori.

Ognuno di noi può fare molte cose ogni singolo giorno per contribuire a portare l'umanità verso la luce, in modo che un giorno possiamo diventare una specie pienamente consapevole. Ognuno di noi può coltivare la pratica di cercare costantemente opportunità per espandere la coscienza in questo modo, momento per momento.

fonte: (AUS) caitlinjohnstone.com.au - 1 e 2 giugno 2024

traduzione: Neue Fabrik