I FASCISTI ED IO.
- erETICA
- 2 dic 2017
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C'è chi, dall'ultimo dopoguerra in poi, ha fatto di tutto per 'azzerare' la Memoria di un ventennio, quello fascista, relegandola a pura ricorrenza di un periodo grigio per la nostra democrazia, come se i ventenni precedenti non avessero di fatto posto le basi di quello che fu l'avvento e la tragica permanenza del fascismo in Italia.
"Eravamo tutti fascisti", questa è la frase che più m'è risuonata nella testa fin da piccolo e riportata anche da tanti che, in quel momento in cui me lo riaffermavano, militavano in organizzazioni di sinistra, come a dire 'se tutti lo eravamo, tutti allora siamo colpevoli o innocenti', ed ecco che su questa base è nata l'Amnistia Togliatti (Partito Comunista Italiano) del 22 giugno 1946, un vero e proprio colpo di spugna sui delitti di cui s'erano macchiati esponenti del fascismo e della Repubblica Sociale Italiana.
Ma quello non fu che il primo passo verso "una riabilitazione e legittimazione" dei crimini fascisti e della RSI ("non si dimentichi che il provvedimento di clemenza assommava in sé i caratteri di amnistia 'propria', che estingue il reato quando il procedimento penale è ancora in corso, precludendone la prosecuzione, e di amnistia 'impropria', che produce l'effetto di impedire l'esecuzione della pena, quando è già stata pronunciata la sentenza definitiva di condanna").
Da quel momento in poi, fatta eccezione per le sommosse di piazza contro i raduni del MSI, dettati essenzialmente dalla base di un antifascismo militante, sono in effetti bastati pochi decenni per far rientrare in una drammatica 'normalità' i viaggi di 'pellegrini neri' agli ossari delle guerre per la colonizzazione italiana, a Predappio, sulla tomba del duce, la nascita di movimenti skinhead, gruppi razzisti e antisemiti, nascosti anche tra le maglie del fanatismo calcistico, fino ai pestaggi di omosessuali e transgender, nonché di avanguardie operaie, antifascisti ed esponenti del volontariato sociale.
Qualcuno, e lo accuso, ha avuto pesantissime responsabilità nel non fare i conti con il Ventennio e con i rigurgiti di un sentimento che tendeva a presentare il popolo italiano come "brava gente", nascondendo di fatto le nefandezze al vertice e alla base, politiche e personali, commesse a danno di interi popoli e di personalità di spicco dei partiti democratici e antifascisti italiani.
Io non ho mai fatto parte di queste realtà occultatrici di misfatti e crimini fascisti e me ne vanto più oggi, che ieri, quando stanno echeggiando forti i segnali di un ri-avvento di idee fasciste, naziste e razziste.
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