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Si scrive "Sanità", si legge "Emergenza". Dalle corsie, un lavoratore anarchico.

Aggiornamento: 27 mar 2020




"... Da ormai due settimane sono piombato in una realtà quotidiana totalmente diversa da quella a cui ero abituato, dove i normali tempi di lavoro e le giornate sono cambiate in una condizione d'emergenza continua.

La rianimazione (del NOA, Nuovo Ospedale Apuano - Massa Carrara, NdR) si è riempita in breve tempo (14 posti letto) di pazienti covid-19, alcuni anziani altri meno,avevamo anche un giovane di 20 anni.

La maggior parte vanno intubati e ventilati meccanicamente perché il virus (che non è un patogeno influenzale) compromette la fisiologia polmonare, conducendo in breve ad una insufficienza respiratoria poi distress e infine ARDS e cioè una condizione incompatibile con la vita, a meno che non ci sia appunto un equipe specializzata, e cioè noi,pronta ad intervenire.

Sono pazienti complessi che necessitano di terapie mediche e assistenza altrettanto complesse. Basti pensare che è stato accertato il beneficio della postura prona per almeno 14/16 ore consecutive e per farlo in sicurezza, dobbiamo essere in sei, perché assieme al paziente devi accompagnare tutti i presidi (tubo, CVC, sonda esofagea, SNG, ECG etc etc).

Questa che è solo una delle cento manovre che si devono fare sul malato, si svolge con un vestiario e maschere che dopo solo 3 ore ti strapperesti di dosso e che invece devi indossare per almeno otto ore e più, senza pisciare e mangiare.

Ma il problema più grosso è dato dal fatto che continuano ad arrivare pazienti, alcuni necessitano di ventilazione non invasiva e altri tubo e quindi abbiamo allargato la rianimazione al reparto accanto, non più sub intensivo ma riorganizzato in ICU, dove attualmente si trovano pazienti in gravi condizioni e dove i colleghi, comprensibilmente poco preparati a quel tipo di assistenza,sono nel panico,noi andiamo a dargli una mano, ma non è facile.

Però i posti non bastano ancora e quindi sono state requisite una parte delle sale operatorie (al NOA sono 14) e allestiti altri posti letto di terapia intensiva, chi ci starà li di noi? Boh, si vedrà.

Il piano 2° della chirurgia è diventato quasi tutto covid-19 con pazienti sintomatici, ventilati alla meglio con NIV (non invasive) e con personale non preparato che fa i salti mortali per gestirli e la situazione peggiora di giorno in giorno.

Tenete presente che l'ospedale è blindato e questa gente non può vedere ne telefonare ai famigliari, noi siamo l'unico riferimento.

Provate ad immedesimarvi solo un momento, un dramma!

Infatti quelli non sedati sono terrorizzati.

Abbiamo colleghi che svolgono servizio anche in elisoccorso. Uno di questi ci raccontava che l'ultimo volo fatto era a Bergamo, dove stanno vivendo giorni da incubo, non hanno materiale, trovano le persone decedute in casa.

Scarseggiano i DPI, al PS l'altro ieri hanno dovuto inscenare una protesta per averli e noi dobbiamo minacciare.

Abbiamo iniziato una ricerca da soli contattando ditte, fornitori e stiamo facendo rifornimento, a tal proposito dicevo ai colleghi, che in questo modo stavamo dimostrando alla dirigenza che non abbiamo bisogno dell'apparato, che quanto stiamo mettendo in pratica è una forma di autogestione minima, parziale, immatura, ma gli stiamo dicendo "non abbiamo bisogno di voi!" e di ricordarsi di questo in futuro.

È un virus molto contagioso, si prende stando a contatto e vicini; evitare questo può aiutarci a sconfiggerlo, noi siamo allo stremo e questa semplice precauzione può aiutarci a curare chi è malato.

Seguire le indicazioni, va interpretato come un atto di solidarietà e coscienza, non me ne frega un cazzo del Ministero degli Interni, di Conte e di qualche altro stronzo e di quello che dice, e gli sbirri per strada mi urtano.

Ma non uscire di casa ed evitare contatti può aiutare molto, tanto!

Siamo destinati ad entrare in una fase storica decisamente dura e complessa, in quanto anarchici... faremo la nostra parte!

Scusate ma questo era per sommi capi, quanto volevo dire.

Arrivederci compagni.

 
 
 

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