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Immagine del redattoreLE MALETESTE

"Sinistra! Sinistra! Sinistra!" (Jim Letherer).



James M. "JIM" LETHERER (1933 - 2001)


Da Selma a Montgomery (Alabama, U.S.A.) sono la bellezza di 87 chilometri, e rappresenta la distanza colmata dalle grandi marce per i diritti civili del marzo 1965.


Anche quella domenica del 21, circa 8.000 persone partirono da Selma, ma il numero dei partecipanti cresceva mano a mano che ci si avvicinava alla destinazione finale prevista per il mercoledì successivo; ma nessuno pensava che si potesse raggiungere il numero di 25.000, così come invece successe in realtà.


Una grande forza di volontà in quei giorni dovette accompagnare la strada di uno di loro, quel JIM LETHERER di cui vogliamo parlare; lo si vede ritratto in parecchie foto, in quel giorni così faticosi di cammino, tra ali di militari dell'esercito nazionale e membri della Guardia Nazionale, nonché agenti dell'FBI.





Lui, Jim, è del Michigan, di Saginaw e, all'età di 10 anni, ha perso la sua gamba destra, a causa di un maledettissimo cancro. Ma la sinistra è rimasta 'buona' e Jim ne vuole fare la sua forza di vita.


In quegli anni a metà dei '60, anni di ribellione e rivendicazioni per i diritti civili negli USA, tante furono le persone di pelle bianca che si unirono alle marce di Martin Luther King e degli altri leader neri, tante, veramente tante, ma tra quelle tante, c'è sempre, se guardate bene tutte le foto scattate, "il capitano Jim", come amava essere chiamato.


"Con un grande cuore e uno spirito tenace, ha combattuto con King e compagni di marcia in molte proteste nel profondo sud, nonostante abbia perso la gamba destra a causa del cancro. Durante la marcia di Selma a Montgomery del 1965, Letherer - che usava le stampelle - contribuì a mantenere gli spiriti alti gridando incessantemente la cadenza per la gamba rimasta, cantando: "Sinistra, sinistra, sinistra!" " (Isa Freeling, 2015).






Pete Seeger racconta questo aneddoto della biografia di Jim: Jim sta arrivando alla conclusione dell'ultima tappa della marcia, e si rivolge a Len Chandler "Ehi Len, scrivi un verso per me"; ed ecco quello che Chandler scrisse quel giorno:


La gamba di Jim Letherer è rimasta

ma è ancora in lotta.

Ho camminato giorno e notte,

la gamba sinistra di Jim è a posto.


Non lo spaventarono mai le miglia e miglia di marcia al fianco di Martin Luther King e degli altri leader neri, non lo spaventarono i viaggi in giro per l’America e per il mondo per parlare a tutti di uguaglianza, diritti e lotta al razzismo. Non lo spaventò, anni dopo, partecipare a nuove, estenuanti marce per raccogliere fondi per la ricerca contro quel cancro che lo aveva colpito troppo presto e di cui portava ancora un segno indelebile sul corpo.


La debolezza, quella che abbatterebbe moltissimi altri, Jim l’aveva trasformata in coraggio, grazie alla sua grandissima voglia di fare la sua parte, e grazie al sostegno di tanti, da chi gli forniva stampelle speciali a chi semplicemente assisteva alle sue marce incitandolo, e scandendo “Sinistra! Sinistra!”.







Un'immagine digitale in bianco e nero di Jim Letherer lo mostra mentre sta riprendendo fiato su una sedia pieghevole circondata da uomini in piedi e seduti. Letherer ha la testa in giù, le braccia appoggiate sulla gamba. Le sue stampelle sono stese a terra davanti a lui. Ha una sigaretta accesa nella mano sinistra. L'uomo davanti a lui indossa giacca e cravatta, gilet e porta una bandiera americana, un sacchetto di carta e un ombrello.




Beh, e se la volete sapere tutta, a Jim Letherer è dedicata una statua a grandezza naturale nel "Selma to Montgomery Interpretive Center Museum", in Alabama.


Dài, capitano Jim, "Sinistra! Sinistra! Sinistra!".


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