☮ LE MALETESTE ☮
1 nov 2024
Nella guerra in Ucraina il rifiuto di combattere sta crescendo come espressione di dissenso verso la follia del nazionalismo che impone reclutamenti coatti e violenti - di PEACELINK, ONDA ROSSA e REPUBBLICA + 2 VIDEO.
di peacelink.it
30 ottobre 2024
Non bastava la bestialità della guerra, ora abbiamo anche la brutalità dei rastrellamenti dei civili da mandare al fronte. Quelle che vedrete sono persone terrorizzate, esseri umani da mandare al macello. Diffondi il video prima che sia censurato.
Dedichiamo il 4 novembre a questi poveri disertori.
Queste immagini probabilmente non dureranno più di qualche giorno in rete
PeaceLink ha pubblicato su YouTube un video che invita alla riflessione e alla mobilitazione per il prossimo 4 novembre. Il filmato mostra drammatiche che rivelano non solo la brutalità della guerra, ma anche il terrore di civili rastrellati e costretti a combattere.
Questi uomini, terrorizzati e vulnerabili, sono esseri umani spinti verso un destino che non hanno scelto, spediti al fronte per alimentare una guerra di cui sono solo vittime.
Nella guerra in Ucraina il rifiuto di combattere sta crescendo come espressione di dissenso verso la follia del nazionalismo che impone reclutamenti coatti e violenti.
Le immagini sono eloquenti. I renitenti e i disertori rischiano spesso la repressione, l’isolamento e punizioni severe come l’invio coatto nei fronti più pericolosi.
Con questo video, PeaceLink vuole portare l’attenzione sulle storie taciute dai mass media, evidenziando la disperazione di chi cerca di sfuggire al reclutamento forzato.
Diffondiamo il video per rompere il silenzio e promuovere un’iniziativa forte per il 4 novembre a supporto dei disertori alla guerra e dei renitenti alla leva
Fonte: pressenza.com - 30 ottobre 2024
4 NOVEMBRE
GIORNATA DEL DISERTORE
L’epoca delle guerre algoritmiche, di cui esempio paradigmatico è il genocidio in atto a Gaza, non ha cancellato il bisogno di carne umana da mandare a morire sul fronte. Il conflitto NATO-Russia in Ucraina dimostra che progresso tecnologico e mobilitazione totale si alimentano a vicenda. Se l’arma cibernetica serve ad opporsi a qualsiasi cosa che interrompa il semplice raggiungimento dell’obiettivo – un atto di diserzione, insubordinazione o fraternizzazione sul fronte, o un semplice moto d’incertezza o di paura – l’umano gesto di rifiuto della guerra ancora conta.
È quello che sta succedendo in Ucraina. Decine di migliaia di arruolati disertano o si rivoltano contro i propri comandanti, centinaia di migliaia di arruolabili si nascondono, i rapitori dell’esercito incontrano una crescente ostilità popolare. Sono tantissimi i fuggiti all’estero – gli “scappati nel bosco” – che hanno sfidato la morte attraversando montagne e fiumi per sfuggire alla mobilitazione e oggi vivono anche nelle nostre città.
Il coraggio di dire no alla guerra, che si registra in maniera crescente anche in Russia, e accade persino contro la mobilitazione esistenziale e permanente in Israele – i “refuseniks” – va difeso. Non solo per valide ragioni etiche, ma anche perché può materialmente portare al crollo del fronte. In questo crollo, a cui possiamo contribuire, risiede la possibilità di inceppare la corsa al massacro totale verso cui ci sta portando la spirale mimetica di violenza in atto.
Applicando la Legge sulla mobilitazione generale, dal 18 maggio il Consolato Generale d’Ucraina a Milano non fornisce più servizi, tra cui il rinnovo del passaporto, agli uomini in età tra i 18 e i 60 anni se non aggiornano i propri dati su Oberih, il registro elettronico militare che serve ad arruolare. Lo Stato ucraino a corto di carne da cannone, con la crescente complicità degli Stati europei, dà la caccia ai renitenti con un codice QR, lo stesso che i disertori del Green Pass ben conoscono.
In continuità con gli attacchi che negli ultimi mesi sono stati portati contro la logistica e la produzione materiale e culturale di guerra nelle nostre città – e mentre anche in Italia si parla di reintrodurre il servizio militare, magari arruolando chi è senza-documenti con il ricatto della cittadinanza – facciamo del 4 novembre, festa delle Forze Armate, la Giornata del Disertore.
La guerra comincia qui. Qui possiamo incepparla.
Contro la gabbia delle identità digitali usate per sorvegliarci, arruolarci o eliminarci, disertiamo la guerra, solidarietà ai disertori!
Fonte: ondarossa.info
14 ottobre 2024
Secondo la legge, tutti gli uomini ucraini di età compresa fra i 25 e i 60 anni possono essere arruolati. Non solo, gli uomini di età compresa fra i 18 e i 60 anni non possono lasciare il Paese. Il sistema di arruolamento però è stato denunciato più volte come corrotto e ci sono cittadini privilegiati che finora sono riusciti ad evitare l’iscrizione nelle liste di arruolamento.