📢 LE MALETESTE 📢
23 apr 2023
Il punto sulla situazione e sui cambiamenti in corso nelle aree costiere italiane.
di LUCA MARTINELLI e MARCO BASCETTA
(...) I rapporti annuali di Legambiente evidenziano un problema serio: ci sono alcune Regioni dove – record a livello europeo – quasi il 70% delle spiagge è occupato da stabilimenti balneari.
Sono Liguria, Emilia-Romagna e Campania.
Nel Comune di Gatteo, in Provincia di Forlì e Cesena, tutte le spiagge sono in concessione, ma anche a Pietrasanta (Lu), Camaiore (Lu), Montignoso (Ms), Laigueglia (SV) e Diano Marina (IM) siamo sopra il 90% e rimangono liberi solo pochi metri spesso in prossimità degli scoli di torrenti in aree degradate.
I dati sopra riportati sono tratti dal Sistema informativo del demanio marittimo, collegato al sito del ministero delle Infrastrutture, cui vi hanno accesso le amministrazioni pubbliche e anche ogni privato interessato. Legambiente, ad esempio, lo usa come fonte per il Rapporto spiagge, che ogni anno fa il punto sulla situazione e sui cambiamenti in corso nelle aree costiere italiane.
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a scoprire che le concessioni balneari erano 12.166 nel 2021, molte di più di quelle censite nel 2018, 10.812, con un aumento del 12,5% in 3 anni. Una corsa ad allargare la quantità di spiaggia in concessione che evidenzia l’assoluta mancanza di volontà di rispettare la direttiva europea del 2006, con l’Italia che continua a rinviare il momento di istituire gare per l’assegnazione degli spazi.
Il Comune di Ginosa, in provincia di Taranto, contro cui aveva fatto ricorso l’Autorità garante della concorrenza e del Mercato (Agcm) nell’ultimo caso giudicato dalla Corte Ue, aveva immaginato un rinnovo senza gara di tutte le concessioni in essere fino al 2033.
LUCA MARTINELLI
(...) Per la destra al governo si tratta di un bel problema. Come conciliare infatti interessi corporativi e particolari, a cui è ideologicamente e tradizionalmente legata, con la piena adesione alla dottrina neoliberista, alla libera circolazione dei capitali e al principio della concorrenza? In questo caso non è facile svicolare o celarsi dietro qualche fumisteria. Le concessioni demaniali e il loro mercato riguardano direttamente lo stato e chi lo governa e dunque anche il rapporto con le sue clientele.
Fino a qui la destra al governo ha pensato bene di cavarsela affiancando a politiche di austerità di stampo classicamente liberista, retorica, ideologia e piglio repressivo che non hanno mancato di attirare su di sé tutta l’attenzione di una sinistra completamente disarmata nei confronti delle prime. E piuttosto taciturna sulla questione dei balneari e del mercato dei beni demaniali.
Ora, le “sacre sponde” oltre che dai migranti dovranno essere difese anche dalla direttiva Bolkenstein, compito altrettanto difficile. Ma c’è da scommettere che se la “protezione speciale” dei balneari comincerà a vacillare non sarà certo a vantaggio dei bagnanti incapienti, oggi vessati dai padroncini delle spiagge.
MARCO BASCETTA
da: ilmanifesto.it - 22 apr. 2023