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TRAINDEVILLE interpretano il canto tradizionale 'Gorizia'. Qui, IL VIDEO

🌹 LE MALETESTE 🌹

29 feb 2024

Nuova e appassionata interpretazione di "O Gorizia, tu sei maledetta", noto canto della tradizione anarchica e antimilitarista, da parte dell'ensemble romano TRAINDEVILLE, con la straordinaria partecipazione di MAX MANFREDI. Qui, IL VIDEO IN USCITA OGGI, 29 FEBBRAIO 2024.

TRAINDEVILLE

29 febbraio 2024


Esce oggi il nuovo videoclip realizzato da TodoModo Produzioni per Traindeville con la preziosa collaborazione del cantautore genovese Max Manfredi: "Gorizia", la nostra personale interpretazione di un celebre brano popolare anarchico e antimilitarista.


Max Manfredi - voce

Ludovica Valori - voce, fisarmonica, piano, trombone, hammond

Paolo Camerini - contrabbasso, elettronica

Fabio Gammone - chitarra


Mixaggio e masterizzazione - Eugenio Vatta - E45 studio, Roma

Registrazione - Paolo Camerini - The Music Room





La mattina del cinque d'agosto

si muovevan le truppe italiane

per Gorizia, le terre lontane

e dolente ognun si partì


Sotto l'acqua che cadeva al rovescio [1]

grandinavan le palle nemiche

su quei monti, colline e gran valli

si moriva dicendo così:


O Gorizia tu sei maledetta

per ogni cuore che sente coscienza

dolorosa ci fu la partenza

e il ritorno per molti non fu


O vigliacchi che voi ve ne state

con le mogli sui letti di lana

schernitori di noi carne umana

questa guerra ci insegna a punir


Voi chiamate il campo d'onore

questa terra di là dei confini

Qui si muore gridando assassini

maledetti sarete un dì


Cara moglie che tu non mi senti

raccomando ai compagni vicini

di tenermi da conto i bambini

che io muoio col suo nome nel cuor


Traditori signori ufficiali

Che la guerra l'avete voluta

Scannatori di carne venduta [2]

E rovina della gioventù [3]


O Gorizia tu sei maledetta

per ogni cuore che sente coscienza

dolorosa ci fu la partenza

e il ritorno per molti non fu.


[1] [variante: che cadeva a rovesci]

[2] [altra versione: 'Schernitori di carne venduta']

[3] [altra versione: 'Questa guerra ci insegna così']



Gorizia

“Le canzoni si nutrono del sangue della Storia. La Storia si nutre del sangue degli uomini. Gli uomini si nutrono del sangue delle canzoni. Questa canzone, si dice che i fanti che erano sorpresi a cantarla durante la prima guerra mondiale venivano passati per le armi. Questa canzone causò una rissa al Festival di Spoleto negli anni sessanta. Questa canzone continua ad essere cantata, a piacere e a piacerci. E continua a dispiacere a qualcuno”, così il cantautore genovese Max Manfredi a proposito di “Gorizia”, celebre canzone della tradizione anarchica e antimilitarista che la band romana Traindeville ha reinterpretato con lui in un intenso videoclip, girato in un bianco e nero spettrale dalle sapienti cineprese del collettivo Todomodo, documentaristi da sempre impegnati nel campo della Memoria.

 

In un momento storico in cui parlare di pace o anche solo di cessate il fuoco sembra un'eresia rispetto alla narrazione dominante, il duo di Ludovica Valori e Paolo Camerini, già in sintonia con Manfredi dopo vari incontri artistici – tra cui quello dell'estate 2023 a Frosolone (Isernia) per l'apprezzata rassegna musicale e culturale Rocciamorgia – ha deciso di cimentarsi con un brano che rimane ancora spiazzante nella sua potenza, nella sua disperazione, nella pretesa utopica di dire no alla violenza e alla guerra, che sia essa per uno straccio di bandiera o per la conquista di un fazzoletto di terra.

 

I musicisti – Ludovica Valori al pianoforte, fisarmonica, voce e trombone, Paolo Camerini al contrabbasso e all'elettronica, assieme a Fabio Gammone alla chitarra – camminano così con Max Manfredi in un Mausoleo dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale e sulle assi del palco di un piccolo teatro indipendente. Artisti dallo sguardo vero, sempre in viaggio sul sentiero della consapevolezza, ci esortano a credere ancora in un mondo libero dalla violenza e dagli autoritarismi.

 

 

Scrive “Canzoni contro la guerra”:

La versione originale venne raccolta da Cesare Bermani, a Novara, da un testimone che affermò di averla ascoltata dai fanti che conquistarono Gorizia il 10 agosto 1916.

“Le strofe di questo canto sono spesso inestricabilmente connesse con quelle di Addio padre e madre addio, che a volte ricorrono del resto già in fogli volanti del tempo della guerra italo-turca. […] Secondo Oreste Ronfani la canzone – che si diceva fosse stata scritta da un sardo – venne cantata clandestinamente, sebbene un ordine del giorno del comando supremo la proibisse pena la fucilazione”.

Da C. Bermani, “Guerra guerra ai palazzi e alle chiese”, ed.Odradek, p.311


1964: scandalo nazionale al "Festival dei due mondi" di Spoleto.

Nel 1964 venne presentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto dal Nuovo Canzoniere Italiano nello spettacolo "Bella ciao", suscitando l'ira dei benpensanti. Quando Michele L. Straniero e Fausto Amodei iniziarono a cantare "Gorizia" avvennero incidenti in sala; la destra cercò di impedire le rappresentazioni; Straniero, Leydi, Crivelli e Bosio furono denunciati per vilipendio delle forze armate.

(Fonte: https://www.antiwarsongs.org/canzone....)


La Battaglia per Gorizia (9-10 agosto 1916) costò, secondo dati ufficiali, la vita a 1.759 ufficiali e 50.000 soldati circa, di parte italiana; a 862 ufficiali e 40.000 soldati circa, di parte austriaca.


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