🌍 LE MALETESTE 🌍
1 ago 2024
Linee di pensiero e risoluzione di conflitti tra teoria e pratica. - di ANONIM*
Ripubblichiamo un testo di cui abbiamo rintracciato
la stesura originaria ma non la mano di chi lo ha pensato.
di Anonim*
"Il fine giustifica i mezzi": sulla quasi banale falsità di questa asserzione/lineadipensiero si è formata la pressoché totalità dei pensieri, e vieppiù delle azioni politico/religioso/filosofiche.
Per vedere affermata e riconosciuta la supremazia personale o di un gruppo particolare di appartenenza, ci si è innalzati per secoli su questo all’apparenza comodo quanto fallace piedistallo.
Diciamo di voler CAMBIARE IL MONDO delle cose, quando invece si nasconde, surrettiziamente quanto ipocritamente, quello che è l’assunto veramente rivoluzionario, quello che, unico, poggia sull’adesione ad una profonda RESPONSABILITA’ PERSONALE di fronte alla nostra e altrui vita.
Di questa responsabilità dell’IO, oggi nessuna forma di pensiero collettivo ci dà piena soddisfazione.
Dal momento che in giro sembra si sia tutt* protes* nel proteggerci reciprocamente sotto le mentite spoglie di gruppo, fazione, chiesa, partito e affini, forse sarebbe il caso di andare, oggi più che mai, sempre più al fondo di noi stess*, per ritrovare la sostanza di un VIVERE/AGIRE consapevole, in cui IL FINE auspicato, il sogno da concretizzare, singolarmente e collettivamente, sia della stessa pasta de IL MEZZO usato per raggiungerlo.
Ancora una volta, l’ascoltare, il decifrare, l’agire, diventano fondamenti insostituibili per spiccare il volo verso una LIBERTA’, un’esistenza di PARI OPPORTUNITA’, perché di questo e di PARI DIGNITA’ per ogni essere vivente, qualunque sia il suo attuale stato, si tratta.
Se non ci mettiamo costantemente nella condizione di effettiva CON/PASSIONE e PARTECIPAZIONE con la parte più sfortunata e diversa di noi stessi e altrui, non sapremo mai staccarci da identità false o ipocrite, tristi quanto inappaganti, e saremo alla ricerca continua di frustranti oggetti, falsi stili di vita, e inginocchiatoi.
È giunto il momento di gettare a mare il POTERE, potere personale e di gruppo, in politica, filosofia, economia e religione, per lasciarci la possibilità di dialogare, ricevere e dare, senza presunzioni o verità tascabili a buon mercato.
Ecco che allora la consapevole scelta de “IL FINE È ANCHE IL MEZZO” diventa, se praticata, la strada più rivoluzionaria.
Il nostro agire non deve avere una substantia diversa, rispetto ai nostri desideri di libertà, dignità e uguaglianza.
La libertà la si conquisterà solo attraverso mezzi libertari, l’uguaglianza la si potrà vedere affermata solo con mezzi egualitari; e così la dignità….e così l’amore.
6 ottobre 2008