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ex-GKN Firenze. Dalla rassegna culturale al grande corteo, oltre gli steccati del prevedibile

ex-GKN Firenze. Dalla rassegna culturale al grande corteo, oltre gli steccati del prevedibile

📚 LE MALETESTE 📚

8 apr 2024

Migliaia di persone partecipano al corteo che chiude la seconda giornata del Festival di Letteratura working class presso la ex Gkn di Campi Bisenzio. Gli ultimi comunicati del CdF
di SHENDI VELI e COLLETTIVO DI FABBRICA GKN Firenze

di Shendi Veli

7 aprile 2024


Cosa hanno in comune un festival di letteratura e un presidio sindacale ai cancelli di una fabbrica? Serve uno sforzo per immaginarlo. Questo rende ancora più sorprendente vedere le due cose coincidere in un unico evento. Ancora più strano poi, è vedere il pubblico di una rassegna culturale alzarsi dalle sedie e partire in corteo arrivando a destinazione, alla Casa del Popolo  di Campi Bisanzio, con migliaia di persone.


Eppure succede anche questo nel secondo giorno del Festival di letteratura working class. «Un corteo che serve a ricordare che questo è un evento culturale al servizio di una comunità in lotta, un corteo per reagire ai fatti gravissimi di questi giorni», dice Dario Salvetti, del Collettivo di fabbrica della ex Gkn. Insieme all’editore Alegre, all’Arci di Firenze e alla Soms Insorgiamo, gli operai dell’ex fabbrica di semiassi sono tra i promotori della rassegna.


I FATTI GRAVISSIMI sono la richiesta da parte della Qf, società liquidatrice, di un intervento del ministero dell’Interno per impedire lo svolgimento del festival. È anche l’ingresso nello stabilimento degli uomini di una società di sicurezza privata con l’intento di prenderne il controllo. Ma più grave ancora è l’azione notturna, anonima, con la quale a tre giorni dal festival, qualcuno ha scassinato la cabina elettrica e sottratto le chiavi di sicurezza lasciando l’intero sito al buio.


Tutto questo rende la tre giorni di letteratura working class una creatura ibrida tra riflessione e allerta, tra la fabbrica e il mondo. Perché se la prima edizione dell’evento era alla ricerca di una genealogia letteraria della classe sociale tra i filtri e le trasformazioni del presente, quest’anno lo sguardo si apre in orizzontale sulle trame, i linguaggi e le geografie.


DALLA STANZA di raffreddamento di una fabbrica di pane in Svezia alle storie di una famiglia operaia delle Midlands inglesi. Attraversando l’intreccio tra il corpo e la macchina da cucire di una sarta cilena di nome Mercedes. Saltando sui versi della poesia operaia degli anni ’70.


La scelta di non organizzare panel che si svolgono in parallelo fa in modo che i presenti assistano tutti insieme ai focus tematici e agli ospiti che si susseguono dal palco montato su un camioncino. Un delicato equilibrio di generatori elettrici, tendoni e banchetti sostiene una logistica miracolosamente priva di crepe.


Il sole scopre le braccia e mette alla prova la concentrazione dei partecipanti di tutte le età, che resistono per ore seduti e coinvolti, alcuni con il piatto di pasta in grembo quando la fame costringerebbe ad alzarsi.


«Un festival contrario a qualsiasi regola del marketing letterario: senza sponsor e finanziamenti, fatto dagli operai che non sono notoriamente un target per il mercato culturale e che si svolge in un distretto industriale», dice Giulio Calella di Alegre. Un evento che rifiuta l’inclusione se intesa, come la descrive la sociologa Sarah Farris, come un racchiudere, recintare dentro uno spazio di subalternità. Ma che punta a uscire dagli steccati del prevedibile. Tre giorni, quella della rassegna, che si aggiungono ai mille, quelli che conta la battaglia per il lavoro della ex Gkn. Mille giorni, dalla fabbrica al mondo.


fonte: ilmanifesto.it - 7 aprile 2024


 


Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

 6 aprile 2024, 15.27


Un drone, probabilmente di un'agenzia di spionaggio e investigazioni, sorvola un festival della letteratura working class, spia un presidio sindacale, una assemblea permanente, lavoratori che non prendono lo stipendio da mesi. Quasi a creare un effetto soffocante, quasi militare.


Chissà, magari a guardia di quel loro sacro cemento, quello dove scorre tanto bene l' acqua quando i fiumi esondano, quello che ribolle alzando la temperatura. Quel cemento dove oggi si potrebbe pianificare un polo delle energie rinnovabili e della mobilità leggera.


Questo cemento probabilmente non tollera di essere messo in discussione. Lui è legge e noi siamo fuori dalla sua legge. O almeno così crede.


Il piano sociale che l' azienda non ha presentato poteva prevedere "gli eventuali progetti di riconversione del sito produttivo, anche per finalita' socio-culturali a favore del territoriointeressato". Il Festival poteva, può, essere parte della vita e della ripartenza della fabbrica. Sempre che fare ripartire la fabbrica possa interessare...


Chissà se i droni volavano anche nella notte in cui dei criminali si sono introdotti nello stabilimento con il preciso scopo di attaccare la cabina elettrica per spegnere la vita della fabbrica.

Corteo dalla ex Gkn oggi 19.30.

#insorgiamo


fonte: https://www.facebook.com/coordinamentogknfirenze - 6 aprile 2024, 15.27


 


Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

 7 aprile 2024, 20.08


Oltre 5.000 partecipanti registrati al Festival di Letteratura Working Class.

200 volontarie e volontari.

Un legame rinsaldato con la nostra comunità.

Scrittrici e scrittori da tutto il mondo.

Completamente autofinanziato e solidale.

Droni che ci spiavano.

Un ringraziamento talmente collettivo da non riuscire a citare nessuno in particolare.

Ma altre novità arriveranno domani.

Entriamo nella storia come il futuro che prova a crescere, loro come il passato che non vuole morire.

Non eravamo qua per intrattenervi.

Qualsiasi cosa vada fatta, va fatta urgentemente.

#insorgiamo


fonte: https://www.facebook.com/coordinamentogknfirenze - 7 aprile 2024, 20.08


 


Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

 8 aprile 2024, 11.34


Il presidio sindacale ora va ad energia solare.

Martedì scorso, alle tre di mattina, dei criminali sono entrati in Gkn, forzando una cabina elettrica e - sapendo esattamente dove mettere le mani e il funzionamento dello stabilimento - hanno tolto l'elettricità all'intera fabbrica colpendola a morte. Un atto quindi pianificato nei minimi dettagli e che ha il sapore di intimidazione mafiosa.


Tra venerdì e domenica, altri ignoti si sono messi all'opera. Sono partiti sin dalla Germania, percorrendo migliaia di chilometri. Hanno pagato interamente di tasca propria 20 pannelli fotovoltaici. Hanno trovato in loco operai in lotta in grado di "customizzare" l'intelaiatura. Ieri pomeriggio il presidio sindacale ha iniziato a funzionare alimentato da energia solare.


Noi naturalmente non possiamo sapere chi sono questi ignoti. Abbiamo dei fortissimi sospetti indiziari. E' pesantemente indiziato il movimento climatico internazionale che da tempo ha deciso di convergere con la lotta della ex Gkn. E' altrettanto indiziato il Collettivo di Fabbrica che fa della convergenza con il movimento climatico il tema di reindustrializzazione della fabbrica.


Alcune cose però non tornano. La Rsu ex Gkn aveva dimostrato sin dal 2014 la necessità di dotare il parcheggio antistante la fabbrica di pensiline a pannelli solari. Strano che in tre giorni la convergenza climatica e operaia abbia concepito ciò che il capitale non ha fatto in dieci anni.


E appare tutto molto strano. Perchè, ad esempio, se ci fosse stato un chiaro e deciso intervento pubblico a favore del progetto industriale dal basso, operaio e climatico, forse quei pannelli potevano venire dall'interno della fabbrica e non dalla Germania. Ma tanto è.


Il Governo della italianità preferisce regalare due anni di cassa integrazione senza piano industriale, reggere la narrazione sbilenca e starnazzata di una proprietà che non si capisce più cosa sia venuta a fare e perché abbia questa smania di svuotare lo stabilimento da cose e persone.


E ormai un pezzo della politica e anche dell'informazione sorvola consapevolmente su tutti i sospetti - ormai socialmente legittimi - che l'operazione Qf sia il completamento con altri mezzi della delocalizzazione voluta da un fondo finanziario internazionale o magari "banalmente" l'accompagnamento verso una speculazione di natura immobiliare.


Denunciateci anche per questo. Perché siamo geniali dilettanti in selvaggia parata. Continuare a convergere, per insorgere.


Al movimento climatico internazionale, un abbraccio. Dove loro vogliono il vuoto, noi faremo il tutto.


Dove loro vogliono il buio, noi faremo luce.

#insorgiamo


fonte: https://www.facebook.com/coordinamentogknfirenze - 8 aprile 2024, 11.34

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