📢 LE MALETESTE 📢
8 dic 2024
Gli ultimi 4 comunicati dai lavoratori dell'ex-GKN di Campi Bisenzio (Fi), senza stipendio da un anno ma decisi a lottare e convergere con tutte le lotte contro il sistema - di Collettivo di Fabbrica GKN Firenze
Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze
3 dicembre 2024
"Noi" siamo l'industria. L'industria deve essere per "noi"
Solidarietà alle lavoratrici dei lavoratori della Volkswagen
1. 98.650 lavoratori della Volkswagen (su 130.000 lavoratori complessivi) entrano in sciopero. 9 stabilimenti su 10 si fermano. Nel frattempo l’Ad di Stellantis Tavares lascia con 100 milioni di euro di buonuscita.
2. Noi siamo il lavoro che resiste e che lotta per trasformarsi in benessere sociale. Loro sono la distruzione e la fuga, le cavallette che consumano e si spostano altrove.
3. Tavares detta legge, ricatta, pretende, taglia posti di lavoro, visita gli stabilimenti dicendo che si spende troppo per le pulizie. Tavares taglia sugli ultimi, su chi pulisce. Poi Tavares lascia. Con 100 milioni di euro di buonuscita.
4. Perchè il capitale agisce in modo impersonale. Ma non vuol dire che non agisca attraverso le persone. Dentro una crisi che è di sistema e fatta di processi oggettivi, emerge sempre di più la figura dei "signori dei dividendi". Una piramide nociva di amministratori delegati e a cascata di manager il cui ruolo sembra quello di rendere le decisioni incomprensibili, lontane, di disorganizzare più che di organizzare qualsiasi catena di comando e di valore.
5. Se i "signori dei dividendi" esistono, è perché servono. Servono al capitale che vuole fuggire, tagliare, rifluire verso il mercato finanziario, verso la rendita. E non solo servono. Sono anche ben retribuiti. Pagati non per la competenza, ma per la capacità di ingenerare incompetenza. Nel 1980 gli amministratori delegati più pagati prendevano 45 volte un loro dipendente. Nel 2008 la media delle remunerazioni dei primi 10 top manager italiani era di 6,41 milioni di euro, 416 volte lo stipendio medio annuo di un operaio; nel 2020 è stata di 9,59 milioni, cioè 649 volte.
6. L'industria automobilistica è in costante crisi di sovrapproduzione. Già nel 2014 si calcolava che sfornasse 20 milioni di veicoli annui che il mercato non riusciva ad assorbire. Da allora abbiamo assistito all’ascesa impetuosa dei produttori cinesi. Oggi la capacità di produzione di auto elettriche cinesi è usata solo per un quinto. I fallimenti nell’automotive stanno aumentando in maniera importante.
7. L’industria dell’auto è più che mai "privata", finanziarizzata: enormi colossi che tentano costantemente di orientarsi al profitto finanziario. E' più che mai "sociale": impatta su 3 milioni di posti di lavoro solo in Europa, su tecnologie, sul modello sociale, sul traffico, l’inquinamento. L’industria dell’auto è più che mai "pubblica", perché assorbe una quantità ingente di capitali pubblici in incentivi e ammortizzatori sociali. E’ una immane pozzo di socializzazione delle perdite e privatizzazione dei costi.
8. L’industria dell’auto, senza un piano sociale, non sarà mai convertita ecologicamente. L’industria dell’auto siamo “noi”, coloro che ci lavorano, coloro che ne usufruiscono, coloro che affondano nel traffico. Ma non è fatta “per noi”. Noi invece dobbiamo fare l’industria “per noi”: ridurre l’orario a parità di salario, non perdere nemmeno un posto di lavoro, controllo sociale dal basso sulle scelte e sulla transizione, transizione ecologica per fermare la corsa verso la catastrofe.
9. In tutto questo contesto mondiale, Gkn è un puntino. Ma un puntino che può fare risplendere un esempio contagioso. Su tutto, anche sui salari. Nel nostro business plan, la differenza tra il salario più basso e quello più alto è 1 a 2. Ad esempio. Non per idealismo, ma perché è la cosa più razionale da fare.
10. Non puoi sconfiggere il buio da solo. Ma puoi sempre accendere una luce. Per questo confermiamo, ancora oggi, che la lotta va avanti. Ma resistere a questo inverno non sarà facile. Per andarci a prendere la primavera.
Presto tutti i dettagli della campagna, intanto prime date nei commenti. Stay tuned e #insorgiamo
Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze
4 dicembre 2024
Fuori dalla mobilitazione non c’è salvezza
7 dicembre, Massa, corteo: giù le mani dalla Casa Rossa
14 dicembre, Roma, corteo: fermare il Ddl 1660
1. Noi non difendiamo ciò che esiste oggi. Difendiamo le nostre possibilità di conquistarci ciò che deve esistere domani.
2. Il Ddl 1660 non è il passaggio dalla società democratica a quella autoritaria. E’ l’affondo ulteriore di una società non democratica, “ademocratica”. Democrazia è già un termine vuoto per 6 milioni di poveri assoluti, nelle code per i permessi di soggiorno, nei Cpr, per 3 milioni di precari che nemmeno possono permettersi un no, nei 5 milioni che non possono permettersi le cure, nel 20% di lavoratori poveri.
3. Il paese affonda già nel conformismo, nella paura di dire la propria opinione, nell’apatia e nel qualunquismo. Il Ddl arriva oggi a completare il quadro: colpendo duramente “le scintille” che un domani potrebbero cambiare questo quadro generale.
4. La repressione è già qui. Da tempo. Il Ddl la completa e la sviluppa. Già oggi, solo tra Lombardia e Emilia – le zone di cui abbiamo nota – ci sono 3000 procedimenti penali contro attivisti sindacali. Spesso si tratta di denunce intimidatorie. Puntano a rovinarti la vita, a spaventarti, senza poi ottenere altro. Il Ddl rende efficace la repressione che oggi è inefficace.
5. Noi non possediamo molto, quasi nulla. Quando va bene possediamo debito, in forma di mutuo o rate da pagare. Spesso ciò che possediamo lo abbiamo ereditato dalle generazioni passate le quali hanno beneficiato di un ciclo economico positivo, ma anche di un ciclo di lotte che si sono conquistate. Possediamo ormai solo i nostri corpi. E’ quello che abbiamo per risalire le china: braccia da incrociare per scioperare, corpi per picchettare e fermare il flusso di merci, per presidiare una fabbrica o un territorio e difenderlo dalla distruzione di qualche grande opera inutile. Abbiamo i nostri corpi perfino per fare gli scioperi della fame, per disobbedire magari in carcere o in un Cpr. Il Ddl 1660 attacca ossessivamente questo uso del corpo.
6. Siamo il paese dei record. Record di impoverimento in 15 anni, di stagnazione salariale, di eventi climatici avversi, di economia sommersa, di tumori infantili, di acqua sprecata, di morti sul lavoro, di caduta relativa della libertà di informazione, di immobilismo sociale, di disuguaglianza, di ore lavorate, di part-time involontario, di controriforma pensionistica ecc. Non puoi creare "il paese dei record" senza una deformazione costante del tessuto democratico, della consapevolezza collettiva, addirittura – ci verrebbe da dire – dell’amor proprio, del rispetto verso sé stessi e la propria comunità.
7. Eppure. Eppure fuori dal diritto "a confliggere" socialmente non c’è nulla. Non c’è progresso, non c’è transizione climatica, non c’è lotta contro la guerra, non c’è contratto. La lotta è la tua qualità di vita, di salute mentale, di teorie accademiche, di professionalità. Non c’è un buon tornio senza un tornitore che possa incrociare le braccia.
8. La democrazia non è un vezzo, deve dimostrare di essere strumento reale di benessere. Non è la “x” apatica nelle urne per scegliere il meno peggio. E’ orgoglio della propria opinione, di difendere il proprio territorio, la propria classe, il futuro di chi verrà.
9. La Costituzione che tutti incensano è stata ottenuta con l’insurrezione partigiana. Lo Statuto dei Lavoratori che ancora oggi ti protegge è stato ottenuto con gli scioperi duri. L’apartheid è stato sconfitto con la disobbedienza di massa. I re sono caduti nelle piazze. Ogni progresso è stato illegale prima di diventare nuova legge. Questo è progresso, il resto è conservazione di ciò che è ingiusto.
Così andiamo a Massa il 7 dicembre, a difendere la Casa Rossa
Così andiamo a Roma il 14 dicembre.
Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze
5 dicembre 2024
12 vergognosi mesi senza stipendio
Il loro calcolo? Farci evaporare a Natale
La nostra campagna? Resistere all'inverno, prenderci la primavera
Leggi il post con attenzione, guarda altre info nei commenti
Per noi questo natale sarà il quarto in assemblea permanente. Dicembre sarà il dodicesimo mese senza stipendio. Una condizione che fa parte dell'assedio: farci morire di logoramento e stenti.
️Nonostante tutto, nonostante il tempo, la lotta ha dato ancora prova "che ce n'è ancora": migliaia di persone al Festival di Letteratura Working Class, 10.000 persone in corteo a maggio, 41 giorni di tendata ad oltranza, 13 giorni di sciopero della fame, migliaia di persone il 12 luglio, una riposta incredibile di azionariato popolare, centinaia di persone il 13 ottobre e il 17 novembre
Il progetto industriale - anch'esso assediato da un sistema che non vuole fare la transizione ecologica - si definisce ogni giorno di più.
La lotta aveva ragione. Fin nei dettagli: lo stabilimento è stato venduto a società immobiliari sin dal 12 marzo 2024. Il Collettivo ha sempre attaccato la possibile speculazione immobiliare. Chi ha invece attaccato il Collettivo, cosa e chi difendeva?
La legge sui consorzi pubblici? Tardiva, in ritardo, insufficiente, verrà con tutta probabilità votata entro fine anno. Sembrava fantascienza anche solo immaginarlo. Sarà una realtà per cui lottare.
Mezzi passi avanti, lenti, insufficienti, in ritardo di due anni, che sembrano fatti apposta per portarti alle festività senza nulla in mano ma con qualcosa che "assolva" il sistema e lasci sempre al lavoratore il compito di mollare. Siamo già a dicembre e tutti sono già pronti a dire che ormai "se ne riparla a marzo"
Abbiamo deciso di andare avanti. Ma sappiamo quale è il nuovo calcolo contro di noi: farci evaporare sotto le feste. C'è il dato economico, ovviamente: 12 mesi senza stipendio. C'è la rabbia, per il balletto di rinvii con cui ti hanno rubato 3 anni. C'è anche quello psicologico. Il Natale in cui ci si rinchiude, del consumismo sfrenato, parcellizzato in tanti piccoli nuclei, arriva ad alimentare frustrazioni, a farti sentire sbagliato, inadeguato, insufficiente. "Che ci stai a fare ancora lì?"
E' quel momento in cui la solidarietà rischia di diventare carità, la società deve ostentare opulenza mentre magari celebra il re dei poveri. E tu, che sacrifichi il tuo presente per il futuro, sembri quasi fuori posto tra la liturgia del "brindiamo al futuro".
Non abbiamo scelta, se non ribaltare tutto. Resisteremo all'inverno e ci prenderemo la primavera. Come?
𝟏. 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐦𝐮𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚
Puoi contribuire in diversi modi: birra working class, donazioni alla Soms e alla cassa di Mutuo Soccorso della Sms di Pinerolo, cesti natalizi preparati da Fuorimercato, aiutandoci con il progetto Cargobike, acquistando diversi titoli di libri. Tutte le info nei commenti e presto su insorgiamo.org
𝟐. 𝐔𝐧 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐜𝐚𝐥𝐞𝐧𝐝𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐞
Solo per dirne alcune: 11 dicembre, Firenze, Casa del Popolo di San Niccolò, la trama alternativa - 11 dicembre, la ex Gkn a Bruxelles. Il caso Gkn e la crisi dell'automotive - 13 dicembre, Vag61, Bologna, presentazione del libro "Questo lavoro non è vita", 14 dicembre, tutte/i a Roma contro il Ddl 1660, 18, 19, 20 Teatro Working Class a Firenze
Calendario completo e in aggiornamento nei commenti e su insorgiamo.org
𝟑. 𝐁𝐫𝐢𝐧𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨?
𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨.
𝐁𝐫𝐢𝐧𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚̀
Ribaltiamo tutto, anche il senso della festa. Abbiamo diritto all'allegria, a trovarci, a stringerci. Abbiamo il diritto a brindare al futuro. Ma non un brindisi al "mio" futuro. Non un generico "speriamo che me la cavo". Non esiste salvezza individuale in un mondo che brucia ed è la nostra condizione sociale collettiva che peggiora. Facciamoci l'unico augurio possibile: quello di essere adeguati a insorgere, a convergere, a travolgere l'esistente, prima che l'esistente travolga le nostre vite.
Campagna social: un brindisi alla lotta che verrà
𝟒. 𝐍𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐠𝐨𝐠𝐧𝐚, 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐫𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚
Nessuna vergogna nel nostro essere poveri. Solo rabbia. E nessuna solitudine, ma solo comunità.
- 24 dicembre, cena povera, ricca di rabbia. Veglia della dignità sociale. E poi? Brindisi alla lotta che verrà a mezzanotte. Dove? Stay tuned
- 31 dicembre: cosa fai per l'ultimo dell'anno? Stay tuned
- 5 gennaio: la lotta fu come una epifania. Stay tuned
𝟓. 𝐈𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐮𝐬𝐭𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚.
I capitalisti, quelli efficienti e bravi, scappano con liquidazioni da 100 milioni di euro. Noi siamo gli operaiacci eversivi. E qua rimaniamo, senza che il progetto industriale si fermi un attimo. Dall'8 dicembre al 17 dicembre, call con le e gli azionisti popolari divisi per zone. E un nuovo prototipo di cargobike in sperimentazione. Tutte le info nei commenti o su insorgiamo.org
Stiamo appicciate e appiccicati. Santifica le feste con la lotta di classe. Tutte le info su insorgiamo.org, nei commenti o nei prossimi post. #insorgiamo
Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze
7 dicembre 2024
Solidali, non solitari. Da Palermo a Bruxelles, ribaltiamo tutto: anche il senso delle feste
Il calendario della campagna "Resistiamo all'inverno. Prendiamoci la primavera" è in continuo aggiornamento, continuano ad arrivarci date.
Il loro calcolo? Farci affogare nel Natale del consumo, dopo 12 mesi senza stipendio e nella frustrazione psicologica
Il nostro piano? Resistere all'inverno, prenderci la primavera
Cosa siamo costrette/i a fare? Ribaltare tutto, anche il senso delle feste. Solidali, non solitari
Insorgiamo. org è in continuo aggiornamento con la spiegazione della campagna e con tutte le date
Queste sono le prossime
Martedì 10 dicembre
Università di Firenze: Presentazione “La fabbrica dei Sogni” con Valentina Baronti, h 16.00 aula D15/0.04 Campus delle Scienze Sociali via Tosi 1. https://www.sba.unifi.it/n2148.html#
Università di Palermo: “Il lavoro nella transizione ecologica”, con Paola Imperatore e Ganni de Giglio, a cura del Laboratorio Interdisciplinare di ricerca su Corpi, Conflitti e Diritti, h 16.30 Dipartimento di Culture e Società, viale delle Scienze edificio 2, primo piano.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=980033737497699&set=a.635914498576293
Mercoledì 11 dicembre
Firenze: dialogo aperto a partire da “La trama alternativa”, con Giusi Palomba, h 18.00 Casa del Popolo San Niccolò
https://www.facebook.com/photo/?fbid=583066537435984&set=pb.100071979287027.-2207520000
Bruxelles: “Salvare il lavoro e il clima: un dibattito a partire dalla lotta dei lavoratori ex-GKN”, h 18.00 spazio “Casi-UO, Rue de Merode 198, 1060 Saint Gilles
Torino: “Dov’era l’io, faremo il noi”, h 18-20, Auditorium (Polo del '900)
https://polodel900.it/.../dovera-lio-fare-il-noi-dallex.../
Venerdì 13 dicembre
Bologna: "Questo lavoro non è vita" Presentazione del libro con Collettivo di Fabbrica, Francesca Gabbriellini e Valerio Monteventi, h 19:00 Vag61, via Paolo Fabbri 110
Sabato 14 dicembre
Roma il 14 dicembre. CORTEO CONTRO DDL 1660, h 14.00, Piazzale del Verano. A pieno regime
Per bus da Firenze: https://forms.gle/XJ2m8DLv9D8iVQqG6
Milano: incontro con Gigi Malabarba di RIMAFLOW fabbrica recuperata e Collettivo di fabbrica GKN, h... Teatro dell'Elfo (https://www.elfo.org/spe.../2024-2025/ilva-football-club.htm)
Milano: "Piazza Fontana strage di stato", intervento del Collettivo di Fabbrica, h. 22 Leoncavallo
https://leoncavallo.org/.../piazza-fontana-strage-di...
Lunedì 16 dicembre
Pinerolo (To): Concerto in sostegno di Gkn. Con Lorenzo Santangelo, Viage, Alessandro Casalis, Amy’s Lovers, Tito Sherpa, Doncaetano, Mauràs, Africa Unite, h 21 Teatro Incontro, via Caprilli 31
Campi Bisenzio, invito a discutere della fabbrica socialmente integrata con tutto l'associazionismo e la cittadinanza progressista e solidale, Casa del Popolo Rinascita, Piazza Matteucci, Campi Bisenzio, h 21.00
Martedì 17 dicembre
Università di Palermo: "Il lavoro nella transizione ecologica”, con Francesca Gabbriellini, Giulia Di Martino, Massimiliano Solano, h 16.30 Dipartimento di Culture e Società in viale delle Scienze edificio 2, primo piano
https://www.facebook.com/photo/?fbid=980033737497699&set=a.635914498576293
Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze
8 dicembre 2024
Lettera aperta e invito a tutte le forze solidali, all'associazionismo e alla cittadinanza progressista e solidale, di questa nostra piana fiorentina e pratese
𝐋𝐮𝐧𝐞𝐝𝐢̀ 𝟏𝟔 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞, 𝐡 𝟐𝟎.𝟑𝟎, 𝐂𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐫𝐜𝐢 𝐑𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐢 𝐁𝐢𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨, 𝐏𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐮𝐜𝐜𝐢.
"Questa nostra piana e la vita che verrà. La fabbrica socialmente integrata, il più grande esperimento sociale che forse qua non avverrà mai"
Ce l'hanno fatta. A bruciare oltre 300 posti di lavoro. Senza nemmeno dichiarare un licenziamento, solo affamandoci. Dai 500 posti di lavoro impiegati in Gkn siamo passati a 120. E questo dicembre segna il dodicesimo mese senza stipendio. La Gkn è ridotta a un vuoto opaco. Dove non si sa chi, cosa e quando ci verrà fatto qualcosa.
Tutto attorno, nella nostra piana, la logistica ci mangia diritti, vita, ci riempie di traffico e di smog. Il tessile e la moda sono in crisi. Crolla il modello nocivo del "fast fashion".
Capannoni aprono e chiudono vorticosamente, per non riconoscere diritti e sindacali. Questo movimento di distruzione del lavoro mette in pericolo tutte e tutti. In questo vuoto di diritti, si infila riciclaggio di denaro, malavita.
Contemporaneamente, però, questa "nostra" comunità ha difeso in maniera incredibile questa "nostra" fabbrica. Ne è diventata il principale azionista morale (e in qualche caso anche economico).
Tutto questo ha partorito un possibile esperimento sociale, la fabbrica socialmente integrata. Un caso che sta diventando di studio a livello europeo.
Tra Campi, Calenzano e Sesto, potrebbe nascere un polo delle energie innovabili, traino di comunità energetiche e di mobilità sostenibile. Un polmone produttivo e mutualistico a sostegno di una vita migliore, del parco della piana, della protezione del territorio, della sicurezza sociale.
Un consorzio pubblico, una cooperativa operaia, azionariato popolare, una palazzina della fabbrica dedicata al mutuo aiuto reciproco al territorio. Questo progetto è già qui. Ma non ha più tempo. Lo andiamo dicendo da mesi. E più diciamo che il progetto rischia di svanire, più - ne siamo certi - ai piani alti, sorridono soddisfatti. Tanto, chi pagherà le conseguenze siamo e saremo sempre noi.
Senza la mobilitazione della cittadinanza solidale della piana, questo progetto verrà lasciato marcire. E' bene saperlo, dirselo, conoscerlo.
Vi aspettiamo per rispondere ad ogni domanda, sollecitazione, proposta
Fonte: https://www.facebook.com/coordinamentogknfirenze/