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ex-GKN Firenze. Se ci seppelliranno, saremo semi

ex-GKN Firenze. Se ci seppelliranno, saremo semi

✊🏻 LE MALETESTE ✊🏻

30 mar 2025

"Non ci scontriamo solo contro “il vecchio mondo”. Ma anche con quello nuovo che non nasce. Continuiamo a scrivere la nostra storia - COLLETTIVO DI FABBRICA GKN FIRENZE

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

31 marzo 2025, 18.18


31 marzo, il vecchio mondo ci licenzia. Il nuovo lotta per nascere


1. Ieri notte la dignità è tornata a illuminare Firenze.

2. Il capitale se ne va, scappa, liquida, licenzia. Noi restiamo.

3. Trasparenza subito. I tribunali faranno il loro corso; a noi le domande sono chiare: chi c'è dietro i 2 soggetti immobiliari che possiedono oggi lo stabilimento? Perché la proprietà ha chiesto la totale secretazione del piano di liquidazione? Esiste e chi è il "grosso soggetto" economico che si dice sia dietro al pagamento di un debito da 18 milioni di euro?

4. Pagherete fino all'ultimo euro di stipendio, perché i licenziamenti "per fame" sono forse ancora più gravi di quelli "via mail". E' un precedente che non vi permetteremo.

5. Domani arrivano le lettere di licenziamento. Ma una storia sociale non si licenzia. Il Collettivo non ha mai chiesto il permesso di esistere.

6. Siamo pubblica utilità, chiediamo pubblica utilità: progettiamo la ripartenza della fabbrica, i legami mutualistici con il territorio, leggi, piani industriali, conversione ecologica. Chiediamo l'intervento del consorzio industriale pubblico per rilevare l'area e metterla a disposizione di chiunque voglia reindustrializzarla.

7. Il nostro piano industriale è minacciato dai ritardi, dalle mille difficoltà, da un sistema che vuole armi e non riconversione ecologica. Fare presto, difendere la reindustrializzazione dal basso.

8. Il Festival di Letteratura Working Class non è un evento culturale. E' un evento di lotta: chi scrive la propria storia può essere sconfitto, ma non è un "vinto".

9. Abbiamo un piano. L'unico.

10. Fabbrica socialmente integrata, consorzio industriale pubblico, transizione climatica dal basso, azionariato popolare, dichiarazione di pubblica utilità sull'area, società operaia di mutuo soccorso, cooperare, non competere.


E se chi c'era non c'è. Ora c'è chi non c'era. Risali il fiume con me, non chiederti se arriverà primavera.


 4-5-6 aprile, Festival di Letteratura Working Class

 5 aprile, h 18.00, corteo dalla fabbrica al centro di Campi Bisenzio

 5 aprile h 22.00, prove tecniche di resurrezione, concerto di e con Massimo Zamboni (ex Cccp) #insorgiamo


 


Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

30 marzo 2025, 19.59


Disobbediamo alla fine. Ultima puntata.

Se ci seppelliranno, saremo semi. Viva l'assemblea permanente


Con l'arrivo dei licenziamenti - terza procedura di licenziamento in 3 anni - si prova a liquidare una storia lunga 87 anni. Di questi 87, quasi 4 sono stati infine passati in assemblea permanente: 1361 giorni di presidio e assemblea permanente. 23 mesi, quasi due anni, senza stipendio.


L'obiettivo non era e non è "fare la storia". Ma storia abbiamo fatto, perché non siamo stati la solita storia, quella della rassegnazione generale.


E ciò che è successo è già successo: 1361 giorni di assemblea permanente, 9 manifestazioni, raccolte di firme, 5 concerti di massa, presidi, convergenze, azionariato popolare: almeno 150.000 persone coinvolte nella difesa di una fabbrica come simbolo di riscatto sociale, con il motto #insorgiamo.


Ed esiste già oggi, come risultato dalla lotta: un festival della letteratura working class, l'idea della fabbrica socialmente integrata, un piano industriale ecologicamente avanzato contrapposto alla follia del riarmo, l'aver dichiarata decaduta ogni contrapposizione tra lavoro e ambiente, il rilancio della convergenza e del mutualismo conflittuale, l'idea di un polo della cultura working class.


Ci arrivano una serie di tavole da Del Casino, storico muralista di Orgosolo, un pezzo di storia della nostra classe, del nostro immaginario, a omaggiare il Festival di Letteratura Working Class.


E' già successo ciò che è successo ed esiste già ciò che abbiamo creato.

Ma arrivati fin qua, non ha senso cedere alla loro rassegnazione.

Difendi il Festival di Letteratura Working Class che difende la fabbrica socialmente integrata che chiede pubblica utilità che è l'unica via per una reindustrializzazione ecologica dal basso.


Continuiamo a scrivere la nostra storia:

 4-5-6 aprile, Festival di Letteratura Working Class

 5 aprile, h 18.00, corteo dalla fabbrica al centro di Campi Bisenzio

 5 aprile h 22.00, prove tecniche di resurrezione, concerto di e con Massimo Zamboni (ex Cccp) #insorgiamo




Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

25 marzo 2025, 10.00


E ora? Puntare diritti al sole!

Che ogni comunità energetica (cer) sia uno spazio sociale.

Che ogni spazio sociale sia una comunità energetica (cer).

E che la fabbrica socialmente integrata sia il loro strumento.


Usciamo dallo slogan, costruiamo "casematte" della democrazia energetica. Ogni spazio sociale, creando una cer, può rompere la bolla, risolvere propri problemi energetici e diventare punto di riferimento per la comunità.


Al contempo ogni comunità energetica deve essere uno spazio sociale: le cer saranno mutualismo o saranno nicchia commerciale.


Quello che segue è un estratto da un quaderno che Arci distribuirà in tutti i circoli in Italia. Ma la nostra proposta è allargata ad ogni spazio sociale.


"La storia della ex Gkn, in una Italia al 24° mese consecutivo di calo della produzione industriale, diventa quindi anche quella della lotta contro la deindustrializzazione (...) dentro la crisi verticale dell’automotive, diventa un esempio potenzialmente contagioso di traiettorie alternative per il settore.


(...) non ci scontriamo solo contro “il vecchio mondo”. Ma anche con quello nuovo che non nasce.


(...)L’Ue nel dicembre del 2022 dichiara di voler quadruplicare la produzione europea di pannelli fotovoltaici: 400.000 posti di lavoro da creare e 60 miliardi di euro di nuovo Pil. Al momento, invece arrivano fallimenti e fabbriche ferme. (...)


La transizione climatica “dal basso” spinta dalle lotte sociali non è un’altra via. E’ la sola via. Il capitale si orienta al (...) al massimo profitto. E il massimo profitto parla il linguaggio delle armi, del cemento, del fossile, dei prodotti finanziari.

Così che anche quando il capitale investe nel “green”, lo fa per darsi una nicchia di investimento o con tempi troppo lenti o banalmente per intercettare il fiume di incentivi che in teoria sarebbe destinato alla transizione ecologica. O lo fa rapportandosi ai territori con logiche estrattiviste". (...).


Le comunità energetiche, invece, potrebbero essere comunità mutualistiche, di democrazia energetica, “prove generali di un futuro diverso”: (...)


A sbarrare la via a questo futuro, non ci sono solo norme insufficienti e sempre e comunque in ritardo. Il rischio è che le comunità energetiche rimangano sullo sfondo, velleitarie, il mero social washing di una transizione energetica finta e parziale.


Esse possono e devono pretendere norme adeguate e di poter acquisire soluzioni fotovoltaiche che si adattino al territorio. Perché non c’è bisogno di altro consumo di suolo. I tetti italiani utilizzabili per il fotovoltaico sono stimati in 660 kmq. Sarebbero sufficienti 240 kmq per coprire l'intero fabbisogno energetico nazionale non coperto attualmente da rinnovabili, con il coinvolgimento di 15 milioni di famiglie. L'investimento di 115 miliardi di euro necessario a realizzarlo sarebbe altamente ripagato dalla produzione di energia e dalla creazione stessa di valore. Ogni 7 miliardi di euro investiti si creerebbero potenzialmente 80.000 posti di lavoro.


(...)Le comunità energetiche devono vivere. Esse devono essere comunità. Devono intraprendere il proprio viaggio verso la creazione di una classe dirigente della democrazia energetica. (...)"

#insorgiamo


fonte: https://www.facebook.com/coordinamentogknfirenze - 25/28 mar. 2025

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