# LE MALETESTE #
4 gen 2023
Comunicati dal Collettivo di Fabbrica - Lavoratori GKN Firenze (3 gen. 2023)
Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze
3 gennaio 2023
Comunicato sindacale: emessi decreti ingiuntivi su stipendio di ottobre non pagato da Qf. Illegittima la condotta di Qf
Il Tribunale del Lavoro di Firenze ha accolto i ricorsi per 3 decreti ingiuntivi “pilota” presentati da operai Qf in collaborazione con il Collettivo di Fabbrica e la Rsu, riguardo al mancato pagamento dello stipendio di ottobre. Si tratta potenzialmente solo dell’inizio. Questi decreti sanciscono al momento una cosa basilare, disarmante nella sua semplicità: il contratto a tempo indeterminato in assenze di valide ragioni deve essere pienamente retribuito. La condotta di Qf è stata illegittima.
Per quanto ci riguarda questa è solo la punta dell’iceberg. Riteniamo in mora l’intero reddito da gennaio 2022. Qf paghi immediatamente tutto ciò che è dovuto, a partire dalle spettanze arretrate di ottobre, novembre, premio di risultato fisso, ferie, malattie, contributi Inps, contributi Cometa, tredicesima. L’8 di gennaio paghi le spettanze di dicembre. Cessi le calunnie contro lo stabilimento e l’assemblea permanente. Cessi l’assedio, mirato probabilmente allo smantellamento dello stabilimento in assenza di chiarezza sulla reindustrializzazione.
Il rifiuto dell’Inps di concedere la cassa integrazione ordinaria per l’anno passato è una decisione presa in totale autonomia dall’Inps stessa, su cui nessuno di noi ha inciso.
Per quanto ci riguarda, da marzo in poi, Qf ha prorogato unilateralmente la cassa integrazione ordinaria per causali assolutamente discutibili e inaccettabili. Questa situazione è interamente responsabilità di Qf che, a nostro parere, è stata un anno ai tavoli “a prendere tempo, per perdere tempo”.Se il Ministero del Lavoro vorrà intervenire concedendo una cassa integrazione in deroga e retroattiva, lo farà in piena autonomia, prendendosi la gravissima responsabilità di decurtare a posteriori il nostro stipendio, usando i soldi pubblici, dell’Inps.Ci permettiamo un ulteriore commento generale: questi tre mesi di mancato pagamento di stipendi, ferie, pdr, mancanze contributive, di evidente confusione sull’ammortizzatore sociale, su concetti come l’agibilità dello stabilimento, accordo di sviluppo, consorzio, il totale caos comunicativo, la mancata presenza dell’azienda agli incontri Regionali, i comunicati via Telegram o mail a scavalcare la rappresentanza sindacale, hanno funzionato sostanzialmente come “licenziamenti di fatto”.
Una condotta probabilmente finalizzata ad aumentare il numero di dimissioni volontarie e a piegare la tenuta psicologica della nostra comunità e del nostro Collettivo.
A fronte della tenuta dell’assemblea permanente, ancora una volta un pezzo importante della politica ha balbettato o è stato alla finestra.
Il Collettivo di Fabbrica ha presentato un proprio piano industriale. Chiede che sia messo a verifica. Si colleghi semmai la cassa integrazione, d’ ora in poi, non retroattiva, a quel piano industriale e all’intervento pubblico. Lo Stato, la Regione, Invitalia, il Ministero dello Sviluppo Economico, Cassa Depositi e Prestiti intervengano.
Ogni giorno immobili è un giorno di complicità con i “licenziamenti di fatto”. Soldi pubblici per ripartire, non per stare fermi. Cassa integrazione per riprenderci il tempo, non per perdere tempo.
Rsu Qf ex Gkn, 3 gennaio ‘23, dalla pagina facebook
DELOCALIZZAZIONI. Il tribunale del lavoro dà il via libera a tre decreti ingiuntivi "pilota" a favore dei 320 attuali dipendenti della ex Gkn, che da ottobre ricevono non più di 200 euro al mese dall'attuale proprietà. Rsu e Collettivo di Fabbrica: "Il contratto a tempo indeterminato, in assenze di valide ragioni, deve essere pienamente retribuito. Quindi la condotta di Qf è stata illegittima, e per quanto ci riguarda riteniamo in mora l’intero reddito da gennaio 2022".
Riccardo Chiari , FIRENZE
C’è stato bisogno di un intervento del giudice del lavoro per garantire lo stipendio di ottobre agli operai della ex Gkn, che da tre mesi ricevono non più di 200 euro al mese dall’attuale proprietà.
Il tribunale di Firenze ha infatti accolto i ricorsi per tre decreti ingiuntivi “pilota” presentati dagli avvocati Danilo Conte, Silvia Ventura e Anita Marafioti, del pool legale attivo dallo scorso anno in difesa della Rsu.“Nella richiesta di decreto ingiuntivo – spiega Danilo Conte – abbiamo osservato che la fabbrica formalmente è in attività, dato che non è in corso alcuna procedura fallimentare, né ci sono altri motivi legali per cui può essere giustificato il comportamento della proprietà.
Dunque gli operai di Qf vanno considerati come dipendenti a tutti gli effetti. Ai quali, fin quando non sarà autorizzato un ammortizzatore sociale, va corrisposto il normale stipendio.
Il giudice del lavoro ha accolto le nostre argomentazioni, condannando Qf a pagare la differenza fra quanto percepito dai lavoratori e quanto avrebbero dovuto avere”.
Più che soddisfatti la Rsu e il Collettivo di Fabbrica: “Questi decreti sanciscono al momento che il contratto a tempo indeterminato, in assenze di valide ragioni, deve essere pienamente retribuito. Quindi la condotta di Qf è stata illegittima, e per quanto ci riguarda questa è solo la punta dell’iceberg, perché riteniamo in mora l’intero reddito da gennaio 2022”.
Di conseguenza, avvertono le tute blu, “Qf paghi tutto ciò che è dovuto, a partire dalle spettanze arretrate di ottobre, novembre, premio di risultato fisso, ferie, malattie, contributi Inps, contributi Cometa e tredicesima. E l’8 gennaio paghi le spettanze di dicembre. Cessino le calunnie contro lo stabilimento e l’assemblea permanente, e cessi l’assedio, mirato probabilmente allo smantellamento dello stabilimento in assenza di chiarezza sulla reindustrializzazione. Se poi il ministero del Lavoro vorrà intervenire concedendo una cig in deroga e retroattiva, lo farà in piena autonomia, prendendosi la gravissima responsabilità di decurtare a posteriori il nostro stipendio, usando i soldi pubblici dell’Inps”.
La Rsu ex Gkn fa infine una ulteriore, stringente richiesta: “Il Collettivo di Fabbrica ha presentato un proprio piano industriale, e chiede che sia messo a verifica. Si colleghi semmai la cassa integrazione, da ora in poi e non retroattiva, a quel piano industriale e all’intervento pubblico. Intervengano lo Stato, la Regione Toscana, Invitalia, il Mimit, Cassa depositi e prestiti, perché ogni giorno immobili è un giorno di complicità con i ‘licenziamenti di fatto’. Quindi soldi pubblici per ripartire, non per stare fermi, e una cig per riprenderci il tempo, non per perdere tempo”.
Altri 15 ricorsi “pilota” per altrettanti decreti ingiuntivi relativi al mese di ottobre sono in attesa di risposta. E nei prossimi giorni la Rsu, il Collettivo di Fabbrica e il pool di legali che assistono gli operai decideranno le prossime mosse per ottenere gli stipendi di novembre.
da: ilmanifesto.it - 4 gen. 2023