💹 LE MALETESTE 💹
23 apr 2024
Le parole dell’imprenditore del marmo, presidente e amministratore delegato della Franchi Umberto Marmi (di Carrara) che fattura 76 milioni di euro all’anno, sono state mandate in onda dal programma Report di Rai 3 condotto da Sigfrido Ranucci, domenica 21 aprile 2024.
di AUTORI VARI
di La Nazione
Carrara, 22 aprile 2024
Le parole di Alberto Franchi "qua si fanno male perché sono deficienti" hanno scatenato un terremoto. Le parole dell’imprenditore del marmo, presidente e amministratore delegato della Franchi Umberto Marmi che fattura 76 milioni di euro all’anno, sono state mandate in onda dal programma Report di Rai 3 condotto da Sigfrido Ranucci, che ha riaperto la nuova stagione televisiva realizzando un servizio su Carrara legato all’estrazione del marmo. Franchi mentre parlava con il giornalista di Report, Bernardo Iovene, non sapendo forse che la troupe stava registrando ha dato la sua personale versione sugli incidenti in cava.
"Ora è all’ennesima potenza la questione. Ora qui proprio non fanno niente – queste le parole di Franchi mandate in onda da Report –. Qua si fanno male perché sono deficienti, gli incidenti che ci sono stati negli ultimi dieci anni, mi dispiace dirlo, ma purtroppo è colpa dell’operaio. Che fai lo picchi? Ma se di qua non ci devi passare e mi vai sotto lì e mi vai a rutere (probabilmente a rutola, cioè cadere in carrarino, ndr ) di chi è colpa, mia o tua? Non fan niente. Se ti devi legare per stare sopra lassù e non ti leghi cioè…o sto qui come un cecchino…Nel caso ci stiamo come un cecchino…". E, alla domanda di Iovene "quindi lavorano buono e guadagnano molto", interviene il presidente di Confindustria Matteo Venturi, che è di fianco a Franchi e dice "dai non far passare sto messaggio Albi", così Franchi risponde "ma no, è chiusa la cosa adesso…È la verità".
A questo punto Venturi, ridendo "gli hanno detto che la busta paga sono 1.500 euro", e Franchi rivolto a Iovene dice "Come mai ti faccio questa domanda qua? Spiegami perché da me vengono tutti i giorni 10, 15 persone a cercare lavoro, va bene? Bar ristoranti…non trovano lavoro come mai? Si starà meglio qua o là? È un bel mestiere, dai". Iovene che nelle scorse settimane era a Carrara per realizzare l’inchiesta ha sentito anche Nicola Del Vecchio, il segretario generale della Cgil. "I ritmi di produzione hanno portato a una velocità di escavazione che non è più sostenibile – ha detto –. Non è più sostenibile ambientalmente, e non è più sostenibile neanche socialmente ed economicamente per il territorio. Lo è probabilmente per alcuni imprenditori che fanno enormi guadagni".
Iovene ha parlato poi con la sindaca Serena Arrighi, con il dirigente del settore ambiente Giuseppe Bruschi, con i camionisti, con il giornalista Massimo Braglia sugli utili delle cave. In onda anche le dichiarazioni dell’ex sindaco Angelo Zubbani su come è riuscito a realizzare con la Regione la legge 35. E poi interviste all’associazione ‘Apuane Libere’, Legambiente, Cai ed esperti in maniera di inquinamento ambientale, quello legato alla marmettola.
fonte: lanazione.it - 22 aprile 2024
di La Nazione
Carrara, 22 aprile 2024
“Qui si fanno male perché sono deficienti”. Le parole di Alberto Franchi, presidente e amministratore delegato della Franchi Umberto Marmi, mandate in onda dal programma Report di Rai3 su un servizio legato agli incidenti nelle cave di Carrara, hanno scatenato una vera e propria bufera.
Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil hanno indetto uno sciopero con manifestazione per mercoledì 24 aprile alle 9 con concentramento davanti alla Franchi Umberto Marmi spa. “Per Alberto Franchi i lavoratori vittime di incidenti in cava sono deficienti? C’è chi si arricchisce e chi muore. Vergogna! – si legge nel comunicato dei sindacati – Nessuno ci ha mai regalato nulla, abbiamo sempre dovuto lottare per ottenere condizioni di lavoro migliori”.
La sindaca Serena Arrighi condanna le parole di Franchi in un post sui social: “Rispetto per i morti, rispetto per i lavoratori, rispetto per Carrara. Le parole di Alberto Franchi a Report sono inaccettabili perché offendono tutta la comunità carrarese e per questo vanno condannate nella maniera più ferma possibile. Di fronte ad affermazioni tanto arroganti è bene ricordare una volta di più che: è grazie al sudore, alla fatica e al sacrificio dei nostri cavatori che il marmo di Carrara è famoso nel mondo; è grazie al sudore, alla fatica e al sacrificio dei nostri cavatori che quella lapidea è l’economia trainante del nostro territorio; è grazie al sudore, alla fatica e al sacrificio dei nostri cavatori che è possibile che ci siano pochi in grado di accumulare enormi ricchezze in cambio di piccole ricadute. Quella di una più equa ridistribuzione dei profitti del marmo è una delle sfide più importanti che ci attendono e mi aspetto che tutti siano pronti a collaborare”.
fonte: lanazione.it - 22 aprile 2024
di La Nazione
Carrara, 23 aprile 2024
Aveva poco più di diciassette anni quando la sua vita venne bruscamente interrotta, schiacciata sotto un blocco di marmo: oltre duecento tonnellate di “oro bianco” che scrissero fine sul suo futuro. Morì così Riccardo Troian quel terribile 13 febbraio del 1985. Morì mentre aiutava a movimentare quel grande blocco in una segheria di Carrara. Un lavoro, quello legato al marmo, che continua a mietere vittime e che dal 1950 al 1999 ha strappato la vita a 171 lavoratori, tra cui Riccardo.
Trentanove anni dopo le parole dell’imprenditore del marmo Alberto Franchi, catturate ‘fuori onda’ dalla troupe del programma di Rai 3 Report, per la sorella Sceila sono state un pugno nello stomaco.
- Sceila cosa ha pensato appena ha sentito quello parole?
"Ecco uno dei tanti deficienti secondo le dichiarazioni del signor Alberto Franchi alla trasmissione Report, che ha perso la vita perché secondo lui era un deficiente".
- Cosa vorrebbe dire a Franchi?
"A lui faccio i miei più sentiti complimenti, soprattutto per la sua grande sensibilità, empatia e riconoscenza". Una frase infelice di Franchi che sta alimentando l’indignazione di un’intera città, a cominciare da quella della sindaca Serena Arrighi e dei sindacati, che si stanno organizzando per uno sciopero protesta in programma per domani proprio davanti alla sede della Franchi Umberto Marmi.
- Sceila, come si sente adesso?
"Quelle parole sono state un pugno allo stomaco, mi hanno ferita profondamente e come se Riccardo fosse morto una seconda volta. Nessun rispetto per chi non c’è più e per chi piange i propri morti".
- Come mai suo fratello ha iniziato a lavorare così giovane?
"Mio fratello era un ragazzo molto intelligente, avrebbe voluto studiare, ma purtroppo mio padre si ammalò e lui, per mantenere me, la mia sorellina Elisabetta che allora aveva appena cinque anni e mia madre, andò a lavorare. La sua mansione era di occuparsi delle marmette, ma quel giorno gli fu cambiato compito e morì sotto un blocco di marmo. La mattina della tragedia stava aiutando i colleghi a movimentare con una gru un informe, cioè un blocco irregolare".
Insomma frasi che hanno riportato a galla il dramma di un’intera famiglia, che in tutti questi anni ha provato in tutti i modi a convivere con il dolore della perdita di un figlio e di un fratello giovanissimo. "Dire che i cavatori si fanno male perché sono deficienti – conclude Sceila – è un’offesa verso tutti coloro che hanno perso la vita sul lavoro e verso tutti i loro familiari".
"Si può dire che ogni famiglia del paese, ma da secoli – dice Renzo Gemignani di Miseglia al giornalista di Report, mostrando l’ultimo monumento a due vittime del lavoro – ha un morto in famiglia".
fonte: lanazione.it - 23 aprile 2024
22 aprile 2024, 17.38·
Io sono uno di quei deficienti, che guadagno bene e non faccio niente, che vado a letto alle 9 per alzarmi alle 5...di quelli che l'estate bruciano sotto il sole e perdono la vista per il riverbero della luce, veniamo alimentati ad integratori mentre il cervello bolle, che l'inverno combatte col freddo col vento fino a che sanguinano le mani...di quelli che portano i segni del lavoro che fanno, ossa rotte ernie alla schiena spalle gomiti e ginocchia logorate dal dolore, che prende ormai antidolorifici e antinfiammatori come caramelle che ormai non conta più lividi, ematomi e punti di sutura...gli occhi stanchi a fine turno e solo la voglia di silenzio...si perché la cava è altamente rumorosa e impegnativa, provate ad immaginare quanto possa essere facile un momento di distrazione in condizioni del genere...aldilà di questo il nostro è un mestiere che facciamo con passione e dedizione, un mestiere antico farcito di modernità che ne aumentano solo la produzione, mi sono sentito toccato dalle parole del famoso imprenditore, profondamente, perché io come tanti altri per quel mestiere facciamo enormi rinunce e sacrifici e posso sottoscrivere che niente ci viene regalato! Tuttavia mi ritengo più fortunato degli altri, non meno deficiente, di tutti quegli altri che a casa non sono mai tornati! Che questo pensiero possa far riflettere...nessuno escluso!
fonte: https://www.facebook.com/ilnescio - 22 aprile 2024, 17.38