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SINDACATI DI BASE IN PIAZZA. No alla guerra. VIDEO

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21 giu 2025

Manifestazioni sotto le sedi di Leonardo Spa a Roma, Torino, Firenze e Catania - IL MANIFESTO + VIDEO

Mobilitazioni ieri in tutta Italia: Usb in presidio davanti alle sedi di Leonardo: «La guerra è la nuova precarietà»


Redazione politica, il manifesto

21 giugno 2025


Sono state alte le adesioni allo sciopero contro la guerra e il riarmo proclamato per la giornata di ieri dai sindacati di base Usb, Cub, Sgb, Adl e Cobas.


In particolare nel settore dei trasporti, ha comunicato l’Usb, si sono registrate punte dell’80% delle adesioni a Bologna e Firenze, mentre nel primo pomeriggio, ha riferito sempre il sindacato, risultava fermo il 90% delle frecce e il 70% dei treni Intercity. «Una giornata di mobilitazione che smaschera le barbarie del governo italiano che si rifiuta di assicurare la tenuta sociale del paese, attraverso salari dignitosi e servizi pubblici per tutti puntando, invece, sul vertiginoso aumento delle spese militari» ha scritto il sindacato.


«Nel porto di Genova l’80% dei lavoratori si è astenuto dal lavoro, segnalando la forte complicità di tutto il porto con la spinta promossa dal Calp e da Usb a non collaborare con la movimentazione delle armi» ha scritto ancora l’Usb. Lo scorso 8 giugno i lavoratori del porto di Genova si erano rifiutati di caricare container di armi diretto in Israele, dopo che lo stesso era avvenuto il giorno precedente a Marsiglia. Nell’industria lo sciopero si è mescolato con quello indetto da Fiom, Fim e Uilm per il rinnovo del contratto.


A Milano almeno un migliaio di persone tra studenti e lavoratori in sciopero si sono mossi in corteo dietro allo striscione «Fermare il genocidio in Palestina, alzare i salari». «Il motivo principale è denunciare il genocidio a Gaza», ha detto il segretario nazionale Cub Walter Bottaioli, «ma anche in casa nostra i motivi per scioperare non mancano, c’è un problema salariale con la povertà e i lavoratori poveri che aumentano».


L’Usb ha manifestato sotto le sedi di Leonardo Spa a Roma, Napoli, Torino, Firenze e Catania. L’azienda ex Finmeccanica è partecipata al 33% dallo ministero dell’Economia che ne è il maggiore azionista, ed è tra i principali produttori di armamenti in Europa. «La guerra e il riarmo non sono solo una questione estera: sono anche una scelta del nostro paese. Ogni euro che viene speso per un caccia, è un euro tolto alla sanità, alla scuola, ai trasporti, ai salari, alla vita. Il riarmo è la nuova austerità. E la militarizzazione dell’economia è la nuova frontiera della precarizzazione sociale» hanno dichiarato.


Oggi il sindacato continuerà la propria mobilitazione contro la guerra a piazza Vittorio a Roma dalle ore 14, con la manifestazione nazionale indetta insieme a Potere al popolo e altre 80 sigle.



IL VIDEO



Fonte: ilmanifesto.it - 20 giugno 2025

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