🚧 LE MALETESTE 🚧
16 gen 2024
La nuova misura spagnola relativa al salario minimo porta a un aumento degli stipendi pari al 5% rispetto ai 1.080 euro del 2022, che tradotto significano 54 euro in più al mese.
di DARIO LUCISANO (ITA) e DAVID F. SABADELL (ESP)
Il salario minimo sale in Spagna a 1.134 euro lordi in 14 mensilità, dopo l'accordo su un aumento del 5% tra il ministero del Lavoro e i sindacati Ugt e Ccoo. Un accordo che gli imprenditori non hanno firmato. L'aumento va a beneficio di circa 2,5 milioni di lavoratori.
16 GENNAIO 2024 - 9:30
Il 12 gennaio, il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez ha pubblicato un post su X in cui comunica di avere trovato un accordo con i sindacati UGT e COO in relazione al salario minimo, stabilendo che nel 2024 gli stipendi non potranno scendere sotto i 1.134 euro lordi al mese distribuiti in 14 mensilità. Con la nuova intesa, che non è stata siglata dagli imprenditori, la Spagna intende combattere la crescente inflazione che sta colpendo l’Eurozona, promuovendo una misura che interessa, a detta dello stesso Sánchez, 2,5 milioni di lavoratori «soprattutto giovani e donne», parole sottoscritte dal segretario di Stato al Lavoro Joaquín Pérez Rey. La Spagna, che negli ultimi anni ha proposto una serie di misure di natura sociale, è uno dei 21 Paesi dell’Unione Europea ad avere una legge che regoli il salario minimo, mentre la lista di Stati che ne sono privi si limita a 6 nomi, tra cui certamente spicca quello dell’Italia, in cui la stessa Ministra del Lavoro Marina Calderone si è detta contraria alla misura, e favorevole piuttosto alla «contrattazione».
La nuova misura spagnola relativa al salario minimo porta a un aumento degli stipendi pari al 5% rispetto ai 1.080 euro del 2022, che tradotto significano 54 euro in più al mese.
Al tavolo delle trattative erano inizialmente presenti anche gli industriali, i quali tuttavia hanno deciso di non firmare l’accordo perché chiedevano che l’aumento si limitasse a un iniziale 3%.
L’innalzamento dei salari, sebbene annunciato solo a metà gennaio, avrà effetto retroattivo e sarà valido a partire dall’inizio inizio mese, risultando così effettivo sin dalla prima busta paga dell’anno. Questa nuova misura di innalzamento degli stipendi non è la prima promossa dal governo Sánchez, che dal 2018 – anno del suo insediamento – a oggi ha portato a un incremento totale del 54% del salario minimo, pari, come sottolinea lo stesso Rey, a 5.573 euro all’anno; ma a quanto dice il Premier, quello annunciato venerdì non dovrebbe essere neanche l’ultimo provvedimento relativo alla questione, tanto che nello stesso post su X Sánchez fa riferimento a un «obiettivo 60%».
Sánchez è alla guida del Governo spagnolo dal 2018 e si è reinsediato all’esecutivo questo novembre, dopo aver rassegnato le proprie dimissioni annunciando elezioni anticipate in seguito a una dura sconfitta alle amministrative. Il suo Governo non è affatto nuovo a misure di sostegno sociale, che il Premier spagnolo è riuscito a finanziare anche grazie a misure di tassazione straordinaria, attaccando per via diretta le banche e i patrimoni, nonostante l’avversione dell’Unione Europea: oltre all’annuale innalzamento del salario minimo, infatti, Sánchez ha promosso misure di diritto alla casa, rendendo disponibili circa 50.000 affitti a prezzi calmierati, ma ha anche dato avvio a un equivalente del nostro reddito di cittadinanza, aumentato le pensioni, istituito fondi speciali dedicati ai giovani, promosso la lotta alla violenza di genere, e portato avanti altre numerosi provvedimenti. La misura di innalzamento del salario minimo, insomma, si colloca sulla scia di una serie di riforme e delibere di natura sociale, che contraddistinguono la Spagna da cinque anni a questa parte.
Nell’Unione Europea sono solo sei i Paesi sprovvisti di salario minimo, ossia Austria, Danimarca, Cipro, Finlandia, Svezia, e, infine, Italia. Nel Belpaese, la maggior parte dei partiti di opposizione ha proposto una misura di introduzione di un minimo salariale, che tuttavia non è mai stata appoggiata dal Governo; a detta della Ministra Calderone ragionare su una equa retribuzione significa in primo luogo «tener conto che nell’ambito della contrattazione collettiva il valore della restituzione in termini orari di un importo è data da tutta una serie di fattori», e l’introduzione di uno stipendio minimo non cambierebbe davvero gli equilibri lavorativi, né risolverebbe le situazioni di fragilità. La proposta di legge, rigettata dalla maggioranza questo novembre, prospetta l’introduzione di un salario minimo pari a 9 euro all’ora ed è appoggiata tanto dall’Unione Europea, quanto dalla giurisprudenza italiana. Dopo il suo affossamento, è stato presentato un emendamento per la sua introduzione alla legge delega in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva, firmato da Pd, M5s, Avs, Più Europa e Azione.
[di Dario Lucisano]
fonte: lindipendente.online - 16 gen. 2024
Governo e sindacati aumentano il salario minimo del 5%, a 1.134 euro
Il salario minimo interprofessionale per il 2024 è fissato a 1.134 euro al mese dopo l'accordo raggiunto dal Ministero del Lavoro e dai sindacati CC OO e UGT. I datori di lavoro hanno preso le distanze dalla firma.
DAVID F. SABADELL
Editoriale di E Salto (ESP)
12 GENNAIO 2024 10:30
Il Ministero del Lavoro e i centri sindacali CC OO e UGT hanno concordato di aumentare il salario minimo interprofessionale (SMI) del 5% entro il 2024, da 1.080 euro al mese per 14 rate a 1.134 euro. Un aumento di 54 euro in più al mese. Questo aumento verrà applicato retroattivamente dal 1° gennaio 2024. Inoltre, questo aumento è superiore all’inflazione media del 2023, che ha chiuso l’anno al 3,55%, e forse superiore all’inflazione del 2024 secondo le previsioni, il che significherà una ripresa del potere d’acquisto in termini medi per questo gruppo, anche se bisogna tenere conto che l’inflazione alimentare, che si è ridotta ma a dicembre è ancora superiore al 7%, danneggia soprattutto i redditi bassi.
Le organizzazioni dei datori di lavoro, che avevano lanciato una prima proposta di aumento dello Smi del 3%, non hanno firmato l'accordo sull'aumento, così come non lo hanno fatto per gli aumenti concordati tra Governo e sindacati nel 2022 e nel 2021.
Secondo Joaquín Pérez Rey, Segretario di Stato per il Lavoro, il nuovo aumento dello SMI beneficerà più di 2,5 milioni di persone, di cui un terzo saranno donne e giovani.
Uno degli impegni della coalizione di governo per questa legislatura è quello di stabilire per legge che il SMI debba sempre essere pari al 60% dello stipendio medio. Sia il Ministero che i sindacati erano disposti a firmare un aumento del 4% se le organizzazioni imprenditoriali aderissero ad un patto tripartito. In caso contrario, sia Yolanda Díaz che i rappresentanti sindacali avevano annunciato che l'aumento sarebbe stato superiore al 4% iniziale.
Il Governo non è obbligato a negoziare l'aumento del salario minimo con gli agenti sociali, ma la sua intenzione dichiarata è sempre stata quella di chiudere un patto tripartito. Senza conoscere le ragioni dell'abbandono del tavolo delle trattative da parte degli imprenditori, il presidente del CEOE, Antonio Garamendi, ha denunciato in un'intervista a La Hora de la 1 di TVE un "importantissimo abuso di potere" nei confronti delle imprese "molto piccole" che hanno appalti pubblici, ai quali dicono: 'tu aumenti lo stipendio, pagherai, con quello che significa, ma io resterò dove sono'.
fonte: (ESP) elsaltodiario.com - 12 gen. 2024