CHIAPAS. Comunicato zapatista, ottobre 2023

(...) C'erano alcuni che sostenevano la coesistenza di due Stati nello stesso territorio: lo Stato del lupo e lo Stato del pastore.

E altri optavano per uno Stato plurinazionale, con lupi e pastori, che vivono sotto lo stesso oppressore, scusate, volevo dire sotto lo stesso Stato. Un altro ha risposto che ciò era impossibile, dato il background di ciascuna delle parti.

(...) I pastori, avvalendosi del loro legittimo diritto di difendersi, attaccano il lupo. Prima distruggendo la sua tana con i bombardamenti, poi entrando con carri armati e fanteria. Mi sembra, colleghi, che la fine sia fatta: la violenza terroristica e animalesca del lupo è annientata e i pastori possono continuare la loro vita bucolica, tosando pecore per una potente multinazionale che confeziona abiti per un'altra multinazionale altrettanto potente che, a sua volta, è debitrice verso un'istituzione finanziaria internazionale ancora più potente; che porterà i pastori a diventare lavoratori efficienti nelle proprie terre - sì, con tutti i benefici legali del lavoro -, e eleverà quella città ai livelli del primo mondo, con autostrade moderne, edifici alti e persino un treno turistico dove visitatori da tutto il mondo potranno apprezzare le rovine di quelli che un tempo erano prati, boschi e sorgenti.

L’annientamento del lupo porterà pace e prosperità nella regione. Certo, alcuni animali moriranno, non importa il numero o la specie, ma sono semplicemente danni collaterali perfettamente dimenticabili. Dopotutto, non si può chiedere alle bombe di distinguere tra un lupo e una pecora, né di limitare la loro onda d'urto per non danneggiare uccelli e alberi. La pace sarà conquistata e il lupo non mancherà a nessuno. "

Qualcun altro si alza e fa notare: “Ma il lupo ha il sostegno internazionale e ha abitato quel luogo già da prima. Il sistema ha abbattuto gli alberi per farne pascoli e ciò ha alterato l’equilibrio ecologico, riducendo il numero e le specie di animali che il lupo consumava per vivere. E c’è da sperare che i discendenti del lupo si vendichino giustamente”.

“Ah, quindi il lupo ha ucciso anche altri esseri. “È proprio come i pastori”, risponde qualcuno.

Così continuavano adducendo argomenti altrettanto buoni di quelli qui indicati, pieni di ingegno, ricchezza di erudizione e molti riferimenti bibliografici.

Ma la moderazione durò poco: si passò dal lupo e pastori alla guerra Netanyahu – Hamas e la discussione si ingrandì fino ad arrivare a ciò che porta questo aneddoto, per gentile concessione post mortem dell'ormai defunto SupGaleano.

Ma in quel momento, in fondo alla sala, una piccola mano si alzò chiedendo di parlare. Il moderatore non poteva vedere di chi fosse la mano, quindi ha dato la parola "alla persona che alza la mano da dietro".

Tutti si voltarono a guardare e stavano per gridare scandalo e disapprovazione. Era una ragazzina che portava un orsacchiotto quasi della sua stessa taglia, e indossava una camicetta bianca con ricami e pantaloni con un gattino vicino alla caviglia destra. Comunque il classico “outfit” per una festa di compleanno o qualcosa del genere.

La sorpresa fu tale che tutti rimasero in silenzio e fissarono gli occhi sulla ragazzina.

Lei si alzò sulla sedia, pensando che così l'avrebbero sentita meglio e chiese:

"E i bambini?"

La sorpresa si trasformò in un mormorio di condanna: “Quali bambini? Di cosa sta parlando questa ragazzina? Chi diavolo ha lasciato che una donna entrasse in questo sacro recinto? E peggio ancora, è una ragazzina!”

La ragazzina si alzò dalla sedia e, portando sempre con sé il suo orsacchiotto con evidenti segni di obesità - l'orso, ovviamente -, si diresse verso la porta di uscita dicendo:

"I bambini. Cioè i cuccioli del lupo e i cuccioli dei pastori. I loro piccini, dunque. Chi ci pensa ai bambini? Con chi parlerò? E dove andremo a giocare?”

Dalle montagne del sud-est messicano

Capitán Insurgente Marcos

México, ottobre 2023.

Fonte: (MEX) enlacezapatista.ezln.org.mx - ott. 2023

Traduzione: LE MALETESTE