📢 LE MALETESTE 📢
23 nov 2023
Un progetto, un collettivo, uno sguardo non obiettivo, un’associazione: il materiale che ha scelto di indagare è la carta – fino ad ora, non ha trovato niente di più effimero. Interviene prevalentemente sul paesaggio urbano, si occupa di linguaggi contemporanei, è impegnata nella ricerca di un equilibrio tra pratica curatoriale e attivismo.
CHEAP street poster art è un progetto di arte pubblica, un collettivo, uno sguardo non obiettivo. Nata a Bologna nel 2013 dall’intesa creativa e dalla determinazione di 6 donne, CHEAP ha abituato il pubblico ad un’idea di arte urbana effimera, instabile come la carta dei poster che affigge in strada, partigiana come i contenuti politici e transfemministi che ha disseminato sul paesaggio delle città che nel corso degli anni ha invaso.
(...) Nello stratificarsi dei manifesti, nella routine di questa pratica di strada, c’è tutta l’urgenza del femminismo vissuto come azione quotidiana: qualcosa che è qui ed è qui oggi, qualcosa che si può toccare, decisamente qualcosa che si può incollare.
In occasione del proprio decennale CHEAP ha appena pubblicato “DISOBBEDITE con generosità” (People), libro in cui racconta il suo percorso artistico e curatoriale, svelando i dietro le quinte di pratiche radicali ed esperienze di strada formative, attraverso pensieri puntuali e aneddoti che aprono uno spiraglio sulle diverse anime del progetto.
Nel libro si evidenzia come l’arte possa trasformare le città in cui viviamo in un autentico luogo di lotta ma anche di cura del bene comune e delle comunità.
Fino al 17 dicembre inoltre CHEAP è presente con il suo primo progetto espositivo, “SABOTATE con grazia”, all’interno delle sale del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna: il Museo ospita installazioni di lavori già realizzati da CHEAP, parte dell’archivio fotografico che documenta i progetti in strada, alcune traduzioni di poster in formati atipici, riedizioni ripensate in prospettiva site specific, il tutto disseminato tra spazi espositivi e non espositivi, dai bagni per il pubblico alla collezione del museo.
I progetti di CHEAP sono usciti dalle mura di Bologna per arrivare a Roma, Milano, Palermo, Padova, Parma, Modena e Belmonte Calabro. Oltre alle affissioni di poster, CHEAP firma progetti creativi e installazioni, oltre ad essere presente nelle Accademie d’Arte e nelle Università Italiane con workshop e lecture.
CONTATTI:www.cheapfestival.itwww.instagram.com/cheapfestivalwww.facebook.com/CHEAPfestival
UFFICIO STAMPA:Daccapo Comunicazione - info@daccapocomunicazione.it
Tel: +39 3408288293 (Ester Apa) / +39 3397050840 (Marcello Farno)
da: il manifesto.it - 23 nov. 2023
Dicono di se stess*
CHEAP è un progetto dì di public art fondato da 6 donne a Bologna nel 2013.
CHEAP è un progetto, un collettivo, uno sguardo non obiettivo, un’associazione: il materiale che ha scelto di indagare è la carta – fino ad ora, non ha trovato niente di più effimero.
Interviene prevalentemente sul paesaggio urbano, si occupa di linguaggi contemporanei, è impegnata nella ricerca di un equilibrio tra pratica curatoriale e attivismo.
CHEAP è nata come un festival ma ha avuto il buon senso di diventare altro
LE FESTIVAL EST MORT, VIVE LE FESTIVAL!
27 MARZO 2018
CHEAP è nata nel 2012. Durante un terremoto. Ma nemmeno questo ci ha dissuase.
Nei primi mesi in cui il progetto prendeva un nome e con esso una forma, abbiamo dovuto (spesso) rispondere ad una domanda che ci veniva (spesso) fatta da interlocutori e interlocutrici che nulla facevano per nascondere la propria perplessità – in che senso “carta”?
Per 5 anni CHEAP ha lavorato con la carta, ha flirtato con l’effimero, ha aggregato favolose singolarità e realtà associative in una ricerca sul e del territorio, ha sollecitato narrazioni contemporanee sul paesaggio urbano, ha contribuito al discorso sullo spazio pubblico.
Nel mentre, ha commesso una quantità sufficiente di errori per poter affermare con una certa tranquillità di avere effettivamente imparato qualcosa.
CHEAP ha fatto tutto questo con il format del festival: a partire dai quartieri, invitando artist* a realizzare interventi site specific, lanciando una call for artist, dandovi appuntamento nelle strade, negli spazi autogestiti, in una rete di luoghi dati all’indipendenza.
Dopo 5 anni di festival, possiamo dire che il format funziona.
Ed ora che possiamo dirlo, possiamo anche dichiarare che questa esperienza è conclusa.
Facciamo un bell’harakiri, incendiamo la formula, spazziamo la polvere del mandala: le festival est mort, vive le festival.
Da una parte, sembra la scelta più naturale vista l’identità di CHEAP, così fortemente legata all’impermanenza: se nulla (fortunatamente) dura per sempre, figuriamoci se può farlo un festival.
Dall’altra, non possiamo negare che molte variabili del contesto sono mutate: sempre più spesso un pezzo non viene considerato gesto vandalico (!) ma street art se (e solo se) fatto con un permesso in tasca e associato ad una qualche mirabolante forma di riqualificazione; vediamo sempre più fiori disegnati sui muri a scapito di gesti che vanno oltre al muro; ci sono frequentazioni strane che collettivamente non vengono messe a fuoco, salvo poi svegliarci tutt* insieme grazie ad una provvidenziale colata di grigio bolognese; ancora, siamo testimoni di un numero preoccupante di tentativi atti a normalizzare un’esperienza che ha senso se (e solo se) riconosciuta nei termini della propria eccedenza.
E c’è anche una nostra condivisa forma di inquietudine che ci porta a cercare dell’altro, a tentare nuove soluzioni, a voler stare molto alla larga da gesti che (tentano) di ripetersi per sempre.
Detto questo, non rinneghiamo nulla. Anzi, ci rivendichiamo tutto – miserie e splendori, incontri riusciti, scazzi, incomprensioni, errori, innamoramenti istantanei, tutti i gradi di densità della colla a cui possiate pensare, altri errori, partnership, sbronze, promesse non mantenute, muri da dimenticare e muri che ancora ci viene da piangere per l’emozione.
E nel rivendicarlo non possiamo che ringraziare chi questo percorso lo ha fatto con noi, sporcandosi le mani.
Dicevamo, il festival è morto. Da qui CHEAP riparte col desiderio si essere più fluida, più situazionista, senza darvi appuntamento, prendendosi tutto il tempo che serve, scegliendo di non darsi per scontata, uscendo dalla propria confort zone.
Cercando, soprattutto, di mantenere una distanza di sicurezza tra sé e l’imbruttimento del decoro, la retorica della riqualificazione e le spinte incarnate di questa normalizzazione.
Troppa gente tende l’orecchio al rumore di zoccoli, prefigurandosi l’arrivo di cavalli. Finiremo col non essere in grado di immaginare altro che cavalli. E le zebre? Chi si immagina le zebre? Ecco, votarci all’improbabile ci sembra il gesto più sensato da fare – da oggi, CHEAP si occupa di zebre.
WOKE UP! CHEAP SULLA VIOLENZA DI GENERE SI RIVOLGE ALLƏ ADOLESCENTI
22 Novembre 2023
Nella settimana del 25 Novembre, una nuova campagna in strada e online
WOKE UP! è la nuova campagna ideata e prodotta da CHEAP sul tema della violenza di genere: complice l’iniziativa europea Reboot Now, per la prima volta il progetto di arte pubblica su poster si rivolge miratamente allə teenagers in occasione del 25 Novembre.
La campagna, frutto di un percorso di partecipazione con adolescenti di vari paesi europei, punta al riconoscimento della violenza di genere annidata in vari ambiti, contesti, gesti quotidiani: a casa, a scuola, online, nello spazio pubblico, nella divisione impari del lavoro domestico sulla base di stereotipati ruoli di genere, nel catcalling, nell’oggettivazione sessuale e nella reificazione dei corpi. Nei media, che riproducono le forme culturali, i segni e i simboli in cui si traduce il sistema patriarcale della violenza di genere.
La parte figurativa di WOKE UP! è stata affidata a Cristina Portolano, illustratrice formatasi alla Scuola Italiana di Comix, all’Accademia di Belle Arti di Bologna e all’EnsAD di Parigi. Dal 2016 ha pubblicato con Rizzoli Lizard, Canicola, Centauria, Piemme: è al momento in libreria con “I ragazzi possono essere femministi?”, un libro scritto da Lorenzo Gasparrini ed illustrato da Portolano. Dal 2020 insegna Progettazione grafica dell’immagine e illustrazione allo IAAD di Bologna, oltre a tenere workshop e master class.
La campagna è una delle azioni del progetto REBOOT NOW, un’iniziativa europea finanziata dal programma CERV della Commissione Europea che ha come obiettivo quello di prevenire e combattere la violenza di genere tra lə giovani, attraverso giovani.
REBOOT NOW mira a prevenire e identificare episodi legati alla violenza di genere tra lə giovani attraverso una combinazione di azioni di sostegno psicologico e attività educative nelle scuole, coinvolgendo anche famiglie e coetaneə più grandi; sostenere la ripresa dellə giovani dalle difficoltà emerse dalle misure restrittive adottate per contrastare gli effetti della pandemia di Covid-19 attraverso azioni positive a sostegno del benessere; costruire la capacità dellə professionistə e delle famiglie nella prevenzione e nell’identificazione dei casi di violenza di genere tra lə giovani.
Dal 20 Novembre, la campagna è online ma anche in strada: i poster della campagna Reboot Now sono affissi in via Irnerio a Bologna e a Palermo – WOKE UP!, la violenza di genere è ovunque.
IL SITO DA VISITARE con varie opere in immagini