📢 LE MALETESTE 📢
31 ott 2023
Il progetto sarà completato in circa sei mesi, durante i quali sarà portata a termine la costruzione della struttura, del giardino e del parco giochi, la decorazione degli interni e l’installazione di servizi di condizionamento e di messa in sicurezza. Ma abbiamo bisogno del tuo sostegno. Ecco come fare.
di MEZZALUNA ROSSA KURDISTAN ITALIA
27 Ottobre 2023
Insieme per Makhmur: una scuola per tutte e tutti!
Il campo di Makmur si trova nel cuore del Kurdistan iracheno. La comunità che qui risiede è prevalentemente composta da persone curde provenienti dai villaggi e delle frazioni di Van, Şirnex, Colemërg, Sërt, Cizîr, Qilaban, Silopi, Çele, Gever e Nisebin, in Turchia, in prossimità dell’Iraq.
Tra il 1993 e il 1994 la popolazione curda presente in questi territori subì persecuzioni, massacri ed atti di tortura, perpetrati affinché potesse sottomettersi al governo turco.
La resistenza a questa azione impositiva ha determinato una violentissima reazione governativa: attraverso evacuazioni, incendi e distruzione dei villaggi, le persone si videro costrette a migrare verso il Kurdistan iracheno (nord dell’Iraq). Il regime di Saddam Hussein, dall’altra parte delle montagne dello Zagros, in Iraq, tentò di disperdere questi rifugiati proponendo loro di essere divisi e inviati in vari campi.
Quando questa proposta fu rifiutata, il governo iracheno iniziò a spostare la carovana da un luogo all’altro del deserto, causando la morte di molte persone.
Nel 1998 la carovana approdò vicino al villaggio di Makhmur e proprio qui il campo prese forma, venendo riconosciuto dall’UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) come luogo d’accoglienza per i migranti. Coloro che iniziarono a risiedervi trasformarono Makhmur in una cittadina, costruendo infrastrutture, scuole, cliniche e centri culturali, dando vita a una comunità autonoma.
In questi anni la pressione dello Stato turco non si è però attenuata e dal 2019 è stato imposto un embargo su Makhmur, una mossa politica che ha sospeso e gravemente minato i diritti fondamentali di una comunità del tutto innocente. I tredicimila residenti sfollati si trovano ad oggi impossibilitati a lasciare il campo e a provvedere alle proprie esigenze di vita e salute.
Sono tanti, negli anni, i tragici episodi che ne hanno segnato la permanenza e molte le persone decedute, anche a causa del limitato accesso alla sanità. Tra gli ultimi avvenimenti, il 20 maggio 2023 l’esercito iracheno si è presentato all’alba alle porte di Makhmur, schierando attorno al campo mezzi blindati e macchinari da costruzione, con il progetto dichiarato di circondarlo con filo spinato e torrette d’osservazione per trasformarlo di fatto in una prigione a cielo aperto.
Il progetto ha trovato la forte opposizione degli abitanti del luogo, che hanno immediatamente occupato le strade impedendo all’esercito di avvicinarsi; dopo tre giorni e numerose perdite di civili, i soldati iracheni sono stati costretti alla ritirata.
Infine, a partire dal lancio di una nuova campagna di bombardamenti guidata dallo stato turco e volta a colpire principalmente il Rojava, nei primi giorni di ottobre 2023, Makhmur è stato bombardato e diverse persone – tra cui minori – sono rimaste ferite.
Malgrado questa comunità sia stata riconosciuta internazionalmente come rifugiata e sia ufficialmente sotto la responsabilità del governo iracheno, nessuno si è impegnato concretamente a sostenerla.
Anzi, nel 2014 la stessa comunità internazionale ha quasi finito per consegnare il campo allo Stato turco e, indirettamente, persino a Daesh, mancando del tutto di adempiere ai propri doveri di protezione e tutela.
Nel 2018, cedendo alle pressioni della Turchia, l’ONU ha infine dismesso tutta l’assistenza prestata a Makhmur e altrettanto ha fatto il governo di Baghdad, che ufficialmente ne è responsabile.
Da allora gli abitanti del campo, tra cui moltissimx bambinx, sono costretti a convivere con i bombardamenti del governo turco e con le aggressioni del governo iracheno, incapaci di assicurarsi la sopravvivenza con le proprie forze.
L’Importanza dell’Istruzione e il ruolo del Progetto:
La vita dei bambini nel campo, a tutti gli effetti definibile “di detenzione”, è precaria e incerta. Non è possibile prevedere cosa accadrà loro nel futuro immediato, né a lungo termine.
I bambinx che risiedono a Makhmur non godono di uno status specifico riconosciuto e sono lasciati senza alcuna assistenza.
Noi, come associazione umanitaria e come comunità solidale, non possiamo però permetterci di guardare dall’altra parte. Il nostro obiettivo è offrire loro un’educazione equa, affinché venga rispettata la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, secondo cui tutte le persone piccole hanno diritto all’istruzione.
Secondo le informazioni fornite dalla Municipalità di Makmur, ogni anno nascono all’interno del campo circa 200-250 bambinx. Si stima di conseguenza che ogni anno almeno 150 bambinx inizieranno la scuola dell’infanzia.
La scuola “CİHDİGRİN” accoglierà bambinx dai villaggi circostanti e garantirà un ambiente accogliente, insegnanti dedicati e un supporto psicologico professionale.
Dettagli del Progetto:
Il progetto è basato su una pianificazione accurata e obiettivi ben definiti.La scuola per l’infanzia “CİHDİGRİN” ospiterà 150 bambini ogni anno, distribuiti in cinque classi, con una media di trenta bambini per classe.
Cinque insegnanti qualificati, unx psicologx/pedagogista e due membri della sicurezza lavoreranno costantemente per garantire un ambiente di apprendimento stimolante e sicuro. Il progetto prevede inoltre la creazione di un giardino e di un parco giochi, che arricchiranno l’esperienza educativa dei minori.
Sostenere il Progetto:
Per portare avanti questo progetto ambizioso, abbiamo bisogno del tuo sostegno! Abbiamo stimato un budget di 2758$ dollari al mese per stipendi e compensi dei membri del personale, con una durata minima prevista di sei mesi. Oltre e prima degli stipendi, dobbiamo però coprire le spese di costruzione e d’acquisto dei materiali, delle attrezzature, degli arredi e delle decorazioni necessari, per un totale di 120.000€.
Secondo le stime della Municipalità che sovrintende il campo, il progetto sarà completato in circa sei mesi, durante i quali sarà portata a termine la costruzione della struttura, del giardino e del parco giochi, la decorazione degli interni e l’installazione di servizi di condizionamento e di messa in sicurezza.
Come Contribuire:
Puoi contribuire donando attraverso il modulo presente in questa pagina;
mediante PayPal al link: https://bit.ly/2q0dNxh
attraverso bonifico bancario sul conto corrente di MLKRI ETS:
BANCA ETICA,
Conto: 16990236
Intestato a: MEZZALUNA ROSSA KURDISTAN ITALIA
IBAN: IT53 R050 1802 8000 0001 6990 236
Se desideri ulteriori informazioni o hai domande, puoi contattarci all’indirizzo e-mail mezzalunarossacurda@gmail.com e saremo lietx di rispondere.
Ti invitiamo a unirti a noi in questa missione umanitaria, per garantire un futuro migliore alle bambine e ai bambini di Makhmur. Ogni contributo, grande o piccolo, farà la differenza nella vita dei bambini di oggi e degli adulti di domani.
Per le donazioni direttamente sul sito della Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia, visita: https://www.mezzalunarossakurdistan.org/donations/makhmur-una-scuola-per-tutti/
MEZZALUNA ROSSA KURDISTAN ITALIA
Fonte: mezzalunarossakurdistan.org - 27 ott. 2023
IL VIDEO DI ZEROCALCARE PER MAKHMUR
PER SAPERNE DI PIU' sul campo di MAKHMUR
Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia
14 ottobre, h. 14.44
Nelle prime ore del mattino di ieri, ora locale 9:25, due droni armati turchi hanno attaccato il campo profughi "Sehîd Rûstem Cûdî" a Makmur (Erbil), colpendo direttamente una moschea e un'abitazione civile. Questo evento, che getta luce sulla difficile realtà dei campi di questa regione, ha innescato nuove preoccupazioni per la sicurezza dei rifugiati e ha contribuito ad aumentare le tensioni tra il governo iracheno e la Turchia.
Il violento attacco ha provocato la distruzione di alcune case e ferito gravemente Eyşê Mihemed Ehmed, una donna di 50 anni, che è stata immediatamente trasportata presso il piccolo punto medico situato nel campo.
Questa non è ovviamente la prima volta che la Turchia colpisce il territorio dell'Iraq e ciò ha alimentato ulteriori tensioni nella già instabile regione del Medio Oriente. In risposta a questo atto deliberato, il governo iracheno ha inviato un'ispezione nel campo profughi per valutare i danni e garantire la sicurezza dei residenti. Un ufficiale dell'Esercito iracheno, comunicando in lingua curda, ha promesso ai rifugiati che le forze armate irachene saranno al loro fianco per proteggerli. Gli abitanti del campo profughi di Makhmur sono rimasti scettici, ricordando gli attacchi e gli assedi passati da cui hanno dovuto difendersi da soli, in particolare durante l'occupazione da parte dell'autoproclamato Stato Islamico del Levante (ISIS) e, per ultimi, i fatti del 20/05/23, quando l'esercito, presentandosi all'alba alle porte del campo, ha tentato di circondarlo col filo spinato e torrette d'osservazione con l'obiettivo di trasformarlo in una prigione a cielo aperto.
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che sovraintende il campo "ş. Rûstem Cûdî", non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito all'attacco, prassi questa che si protrae ormai da anni. Nel frattempo, le identità delle vittime rimangono sconosciute, ma sappiamo che tre persone, tra cui la donna summenzionata e i suoi due bambini, hanno riportato ferite.
L'attacco al campo profughi di Makhmur suscita profonde preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei rifugiati e sottolinea l'urgenza di una soluzione diplomatica per prevenire ulteriori conflitti nella regione. È imperativo che la comunità internazionale intervenga per garantire la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte in questi attacchi.
Fonte: https://www.facebook.com/mezzalunarossakurdistanitalia - 14 ott. 2023