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MONDEGGI BENE COMUNE. Nessuna smobilitazione!

👩🏻‍🌾 LE MALETESTE 👩🏻‍🌾

3 ott 2024

La storica 'fattoria senza padroni' condivide i lavori in corso concordati con le istituzioni ma non intende lasciare l’area occupata - di GIUDITTA PELLEGRINI

di Giuditta Pellegrini

3 ottobre 2024


10 anni dalla 3 giorni che diede vita alla custodia popolare, portando centinaia di persone a prendere parte alla riappropriazione di 170 ettari di terreno agricolo abbandonato alle porte di Firenze, Mondeggi Bene Comune, fattoria senza padroni, lancia oggi un appello al confronto pubblico.


IL TEMA SONO LE SORTI di un’esperienza basata su un lungo percorso di salvaguardia del territorio attraverso la gestione collaborativa della fattoria e della sua capacità di produrre cibo sano e di qualità per la comunità circostante che ora, dopo una decisione non poco sofferta, seguita anche ai tentativi di mettere in vendita i terreni e i casolari che vi sorgono sopra da parte della Città Metropolitana, ha accolto la proposta dell’ente di contribuire alla rigenerazione della tenuta con i fondi del Pnrr, intraprendendo un percorso di legittimazione.


GLI OCCUPANTI, CHE NEL FRATTEMPO hanno lasciato i casolari per permettere lo svolgimento dei lavori, già in corso in 5 cantieri, e che si erano per questo riuniti in una sola casa, hanno visto però avanzare la richiesta di sgomberare anche da quella.


«SAPPIAMO BENE CHE QUANDO SI LASCIA un posto che è stato occupato poi diventa difficile rientrare» mette in evidenza Eliana Caramelli, del Comitato Mondeggi Bene Comune: «Lasciare completamente il terreno per i due anni che ci separano dalla fine dei lavori, che dovrebbero terminare nel 2026, sarebbe un disastro sul piano delle relazioni costruite in questo lungo periodo e non avere più uno spazio fisico in cui trovarsi per fare le riunioni o una cena condivisa creerebbe un deserto sociale. Senza contare la difficoltà di poter stare curare le coltivazioni e gli animali non abitando sul luogo. Qui vivono persone che hanno investito molto del loro tempo di vita e ci preoccupa come potrà essere gestita questa transizione», ha spiegato mettendo in rilievo le motivazioni che destano preoccupazione nel presidio.


DURANTE L’INCONTRO DELLA SCORSA settimana con Francesco Pignotti, sindaco di Bagno a Ripoli, a cui la tenuta fa capo, e con i tecnici della Città Metropolitana di Firenze, la richiesta di liberare l’ultimo casale rimasto abitato, quello di Cuculia, è infatti stata esplicitata dall’amministrazione. Nonostante l’impegno espresso da quest’ultima nel terminare i lavori entro un tempo più breve (la fine di quest’anno), il comitato di Mondeggi ha invitato la cittadinanza a partecipare a un’assemblea pubblica che si è tenuta il 28 settembre presso la Casa del Popolo di Ponte a Ema, per dare voce ai dubbi che accompagnano il delicato processo.


NEL COMUNICATO IL GRUPPO di occupanti ha sottolineato la necessità che i lavori di ristrutturazione avvengano in maniera compatibile con le «esigenze di continuità abitativa e sociale dell’esperienza collettiva», basata su un insieme di pratiche comuni di cui il presidio garantisce l’esistenza».


LA FATTORIA INFATTI IN QUESTI ANNI non è stata solo un esempio unico nel suo genere di ripristino dei terreni, con 300 piante da frutto, 10 ettari di vigneto e circa 6000 ulivi sottratti ai rovi e gestiti attraverso la formula del MO.T.A., l’affidamento a singole persone o collettivi con l’obiettivo di auto-prodursi il proprio olio secondo un approccio agroecologico, ma anche una fucina di esperienze diversificate la cui lista è talmente lunga che sarebbe quasi impossibile elencarla.


BASTI PENSARE ALLA SCUOLA CONTADINA, un momento di condivisione libera e gratuita di saperi e autoproduzioni, che qui si svolge ogni anno vedendo la partecipazione di centinaia di persone e che ora vorrebbe alternarsi a un nuovo progetto in programma dal nome Coltivare Gaia, organizzato da Mondeggi Bene Comune, Rete Semi Rurali e Unione Buddista Italiana, e che si propone di arricchire il percorso sul sapere contadino con approfondimenti sul pensiero ecologico, le sociologie urbane e rurali e l’ecologia politica.


A VOLER AMPLIARE IL GRANDE LAVORO di partecipazione che il comitato ha saputo costruire in questi anni, coinvolgendo la popolazione locale e non solo, e che ha dato impulso anche all’approvazione da parte della Regione Toscana della legge sul Governo collaborativo dei beni comuni e del territorio per la promozione della sussidiarietà sociale, è anche il progetto Mondeggi 2026, a cui hanno già aderito 17 fra associazioni e collettivi, con l’intento di popolare la tenuta con pratiche di innovazione culturale, solidarietà, inclusione sociale, ricerca scientifica, produzione agricola, educazione sportiva e artistica.


PROPRIO LA FUTURA GESTIONE di Mondeggi è ciò che più preoccupa le persone del comitato organizzativo, come anche la co-progettazione del sito insieme all’amministrazione che dovrebbe iniziare a fine lavori, che però non è stata ancora chiarita e su cui il comitato è in attesa di un confronto con la sindaca di Firenze e della Città Metropolitana, Sara Funaro.


PER IL MOMENTO PERO’ NON E’ STATA ancora superata la fase delle promesse né sventato ufficialmente il pericolo di sgombero immediato del casale di Cuculia, come riportano gli attivisti nel comunicato diramato prima dell’assemblea, puntualizzando che la questione non è di natura tecnica, ma politica.


«NOI PENSIAMO CHE SAREBBE MOLTO lungimirante costruire una partnership tra Mondeggi Bene Comune e l’ente pubblico in cui la gestione e l’uso civico della terra appartenga a quelle forme di autorganizzazione che contraddistinguono il paradigma dei beni comuni emergenti. Un approccio verticale metterebbe infatti a rischio la ricchezza e la fluidità della partecipazione, indebolendo questa esperienza invece di consolidarla», ha spiegato Andrea Ghelfi, ricercatore in Sociologia dell’Ambiente e del Territorio al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Firenze e attivista di Mondeggi Bene Comune. Per il ricercatore, l’esperienza di Mondeggi sarà un grande banco di prova per vedere se c’è davvero la volontà di inventare forme istituzionali all’altezza delle iniziative che la cittadinanza ha saputo costruire sul territorio».



Fonte: ilmanifesto.it - 3 ottobre 2024

 


Resoconto finale dell'assemblea pubblica di Mondeggi Bene Comune, tenutasi il 28 settembre scorso, a seguito degli incontri con le istituzioni


"Per noi la questione non è tecnica; è politica.

Inutile dire che finché non avremo assicurazioni formali noi continueremo per la nostra strada, il che significa:

  1. proseguire il presidio di Cuculia

  2. continuare con le attività agroecologiche, sociali, culturali, di intrattenimento che danno sostanza al progetto Mondeggi 2026

Per fare tutto ciò, per avere la forza necessaria a sostenere questa fase critica e al tempo stesso ricca di prospettive, abbiamo bisogno dell’appoggio di tutti. Anche le viti, gli olivi, gli orti su cui mettiamo felicemente le mani, dipendono da questo.


(...) Nel breve periodo, lasciare scoperto il presidio, anche abitativo, di Mondeggi significa non solo riconsegnare all’abbandono ulivi, vigne, orti, e ora anche animali, cioè abbandonare la cura del territorio così tenacemente portata avanti; ma significa anche e soprattutto allentare le reti sociali che su questa esperienza e su questo territorio si sono costruite in tutti questi anni; fino a rischiare di farle scomparire del tutto. La posta in gioco è troppo alta per poterlo permettere.


Il Sindaco Pignotti si è quindi preso l’impegno di cercare una soluzione legale che possa governare questo periodo transitorio. Va anche detto che all’assemblea di ieri anche una figura come Beniamino Deidda, noto magistrato costituzionalista, ci ha ricordato come l’illegalità sia spesso necessaria per potere affermare e realizzare i principi dettati dalla nostra Costituzione.


In ogni caso, la posizione del comitato di Mondeggi è di non lasciare per nessuna ragione al mondo il presidio, che è fatto dalle persone che abitano quelle terre, ne hanno cura e coordinano la più ampia presenza di cittadini e realtà associative che rendono viva una tenuta già abbandonata dalle istituzioni.Questa posizione ha ricevuto, come si è capito dagli interventi successivi, l’appoggio di tutti.


Nel lungo periodo, le incognite sull’avviso pubblico che dovrebbe dare avvio alla coprogettazione sono ancora molte. In questo caso il processo e gli strumenti amministrativi scelti non sono neutri e determineranno il modello gestionale della futura Mondeggi. Città Metropolitana sembrerebbe pensare a una Fondazione alla quale assegnare tutta la tenuta: viene il (legittimo) dubbio che alla Città Metropolitana interessi soprattutto trovare una soluzione amministrativa che le permetta di evitare ulteriori oneri a suo carico, più che a raccogliere l’eredità costruita in questi anni dal comitato di Mondeggi, potenziarne le opportunità, rilanciarne l’innovazione sociale e di gestione agricola che ha proposto.


La possibilità ventilata dai tecnici della Città Metropolitana di un bando pubblico per ogni casale, cui sottende quell’idea che ha distrutto la quasi totalità delle campagne toscane, porterebbe allo “spezzatino” della tenuta, che perderebbe per sempre quella straordinaria unicità di valori storici, paesaggistici, culturali, agricoli, ambientali e politici che la caratterizza.


L’assemblea ha ribadito con forza l’idea di Mondeggi come bene comune e ha fatto appello a tutte le realtà associative che già avevano partecipato alla costruzione del progetto Mondeggi 2026 e alle altre che si riconoscono nella Carta dei principi di attivarsi. E già ieri si è parlato di agroecologia, di agricoltura sociale, di educazione e formazione, di sport, di arte e cultura, di opportunità lavorative e di inclusione sociale. Le intelligenze collettive, le competenze, le esperienze sono già al lavoro per proporre un progetto innovativo, non solo per la Toscana. L’art. 118 della Costituzione e la Legge regionale sui beni comuni, con i suoi “patti di collaborazione”, possono fornire il quadro normativo entro il quale muoversi.


La sfida alla Città Metropolitana è lanciata. Vediamo se la sindaca Sara Funaro, che aspettiamo di incontrare al più presto, avrà l’intelligenza politica di raccoglierla.



Fonte: mondeggibenecomune.org - 29 settembre 2024


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