
LE MALETESTE
27 lug 2025
Meloni: “Li puniremo di più grazie al decreto Sicurezza” - INFOAUT e IL FATTO QUOTIDIANO
Volevamo una grande manifestazione No Tav, e come sempre la realtà ha superato ogni aspettativa!
da notav.info
sabato 26 luglio 2025
Oltre 10.000 persone hanno preso parte alla marcia partita nel primo pomeriggio da Venaus, dirette ai cantieri della devastazione: simboli concreti dell’oltraggio al territorio e alla storia della Val di Susa.
Un lungo e colorato serpentone, composto da persone di tutte le età, si è diviso in tre spezzoni, raggiungendo i cantieri (attivi o futuri) del Tav a Giaglione, nella frazione Traduerivi di Susa e a San Didero. Luoghi cementificati, recintati e blindati come fortini militari. Non è un caso che da anni vengano protetti in questo modo: servono a difendere interessi estranei a chi quei territori li vive, li attraversa e li difende.
Le azioni messe in campo oggi dal Movimento No Tav in tutta la valle dimostrano, ancora una volta, che esiste un’opposizione irriducibile, determinata a non assistere in silenzio alla distruzione del proprio territorio. È una difesa generosa e collettiva della montagna, della sua natura e della salute di chi qui abita ogni giorno. Un atto d’amore verso la nostra terra, di chi non si arrende e continua a lottare per un futuro che non è in vendita, né al servizio dei potenti né di interessi speculativi.
L’azione si è fatta concreta: a Traduerivi si è riusciti a penetrare nell’area cantierizzata con tutto il corteo aprendo un varco tra filo spinato e barriere Jersey, colpendo e danneggiando in modo irreversibile strutture e mezzi di cantiere. Anche a San Didero non sono mancati i sabotaggi: sono stati resi inservibili alcuni mezzi da lavoro e delle forze dell’ordine, insieme alla struttura destinata a diventare i futuri uffici della Sitaf.
A San Didero la polizia non ha lesinato lacrimogeni lanciati ad altezza uomo, con l’obiettivo di ferire chi manifestava.
In Clarea, l’azione ha raggiunto il perimetro del sito di Chiomonte, percorrendo i sentieri. Anche qui è stato aperto un varco, consentendo ai No Tav di penetrare l’area e presidiarla per oltre un’ora, durante la quale alcune strutture sono state nuovamente sabotate.
Al ritorno, i diversi spezzoni si sono riuniti, festeggiando quella che è stata una viva e incisiva giornata di lotta No Tav. Lungi dall’essere pacificata, la Valsusa resta un territorio da difendere e liberare!
Avanti No Tav!
IL VIDEO
Fonte: infoaut.org - 26 luglio 2025
Val Susa, No Tav bloccano l’autostrada ed entrano nel cantiere. Meloni: “Li puniremo di più grazie al decreto Sicurezza”
26 luglio 2025
Il ministro dell'Interno rivendica il provvedimento approvato dal governo che colpisce anche chi manifesta: "E qualcuno ha osato criticarlo. Identificheremo tutti i presenti"
Pietre e bombe carta contro gli agenti, l’autostrada Torino-Bardonecchia bloccata dalle fiamme nell’ultimo sabato di luglio. La marcia No Tav contro “i cantieri della devastazione”, come li ha ribattezzati il movimento che si oppone alla Torino-Lione, si è trasformata in un pomeriggio di violenza, la Valle di Susa paralizzata da qualche centinaia di manifestanti che, abbandonato il corteo pacifico partito all’ora di pranzo da Venaus, si sono scagliati contro le opere in fase di realizzazione a San Didero, Chiomonte e Traduerivi. “Atti vergognosi” per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che, nell’esprimere “solidarietà e vicinanza” alle forze dell’ordine, ha rivendicato l’approvazione del decreto Sicurezza: “Atti di guerriglia urbana indegni di una nazione civile, che non hanno nulla a che vedere con l’espressione del dissenso e che condanniamo con fermezza. Atti che, con il decreto sicurezza voluto dal governo, potranno essere puniti con maggiore severità e fermezza. Piena solidarietà e vicinanza ai nostri uomini e donne in divisa”.
In testa lo striscione ‘Ora e sempre No Tav’, la camminata pacifica era iniziata al grido di “c’eravamo, ci siamo e ci saremo”, le bandiere del treno crociato mescolate a quelle palestinesi in solidarietà al popolo di Gaza. Quella che doveva essere una manifestazione “per un futuro libero dallo sfruttamento e dalla devastazione”, nei giorni in cui in Val Susa si svolge il ‘Festival Alta Felicità‘, si è spezzata poco dopo in tre tronconi. Un gruppo di No Tav, il volto travisato, ha raggiunto il cantiere dell’autoporto di San Didero e, dopo la tradizionale battitura contro le reti metalliche, ha bloccato l’autostrada dando fuoco ad alcune masserizie. Un secondo gruppo ha percorso i sentieri di Giaglione per raggiungere Chiomonte, dove ha preso di mira con pietre e bombe carta le forze dell’ordine poste a protezione del cantiere del tunnel di base. Blitz anche a Traduerivi, area destinata allo smarino della Torino-Lione, dove un container è stato dato alle fiamme. Gli agenti, che hanno risposto agli attacchi con gli idranti, sono rimasti schierati perché, come negli anni passati, nella notte potrebbero scatenarsi nuove proteste.
“Non si è trattato di dissenso, ma di un vero e proprio atto di guerriglia urbana“, ha rilanciato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che bolla i No Tav come “il volto peggiore di un estremismo ideologico che va isolato e represso con fermezza”. “Dietro la facciata di un evento ‘culturale’ – continua – si è consumata l’ennesima, inaccettabile azione di violenza organizzata ai danni dello Stato, delle sue infrastrutture e di chi le difende. E pensare che qualcuno ha avuto il coraggio di criticare il decreto sicurezza. Mi è stato assicurato il massimo impegno nell’identificazione di tutti i responsabili”.
Lega e Forza Italia chiedono che le violenze No Tav non restino impunite, mentre le opposizioni accusano il governo di fare propaganda con “provvedimenti altisonanti” come il Dl Sicurezza, afferma la senatrice piemontese di Italia Viva Silvia Fregolent, “ma lascia sole le forze dell’ordine”. Matteo Salvini, lunedì a Bardonecchia per l’inaugurazione della seconda canna del traforo del Frejus, esprime “massimo sostegno alle forze dell’ordine”. “Siamo determinati – aggiunge il vicepremier e ministro delle Infrastrutture – affinché questi malviventi siano messi in condizione di non nuocere”.
Fonte: ilfattoquotidiano.it - 26 luglio 2025