📢 LE MALETESTE 📢
11 ago 2023
Oggi arriva la notizia dell’ennesima vittima della frontiera, anche lui giovanissimo, trovato tra le pinete abbarbicante sul ripido versante che da Montgenèvre scende a Briancon. Sentieri di lupi e di fuggiaschi…
di NICOLETTA DOSIO
Evadere
7 agosto, h. 13
Ritagliarsi uno spazio per ritrovare la propria quotidianità… Per me significa partire a piedi, di buon mattino, col mio cane Gigio.
Imbocco il sentiero che ho scelto come meta qualche anno fa, quando, ristretta agli arresti domiciliari, riscoprivo gli orizzonti intorno casa.
Questo luogo, fino agli anni sessanta, era terreno di vigne e frutteti, poi cancellati dalla corsa all’urbanizzazione. Ora sono villette, linde, ciascuna col suo praticello all’inglese, la pianta di rose rampicanti e l’oleandro in fiore, evocazione marina in questo agosto da cui il mare è lontano.
Costeggio le ultime abitazioni, poi entro tra gli orti incuneati tra i muretti a secco. Ecco l’ovile con lo scampanellare di una greggiola di capre e l’infaticabile zappare del pastore-contadino. Ultime, la casa minuscola della cagnolina Piuma, poi la casa degli asinelli, tra querce e rocce…
La strada prosegue al limite del bosco, lungo prati e brevi radure, nelle quali ho incontrato, tra interminabili periodi di siccità e piogge infinite, l’avvicendarsi delle stagioni, fioriture di varietà ormai scomparse altrove, le tracce degli animali della selva: una cavalcata di giovani cinghiali che ha attraversato il sentiero perdendosi tra i pruneti, la volpe comparsa all’improvviso e rapidamente dileguata lungo misteriose tracce di caccia e di vita, la pelle di muta della serpe ai piedi di un muretto a secco…
Oggi c’è il vento che scuote i grandi alberi e si abbatte rabbioso verso il piano. Nel fondo-valle si alzano le polveri dei cantieri: veleni in volo verso i paesi, verso la città… la tecnologia nulla può rispetto alla madre terra che non perdona il sistema innaturale, dimentico del limite, irresponsabile verso il futuro.
Ma qui, su questo sentiero che si inerpica tra roverelle e rocce, il vento ha il rombo dell’organo, la voce potente che canta antiche canzoni; e la solitudine è popolata di sguardi: le creature del bosco, al riparo di tane e pruneti, ci guardano passare, viandanti solitari di un tempo senza orologi.
La frontiera uccide
10 agosto, h. 13
Fathallah, trentun’anni… Ullah, quindici anni… Blessing, ventun’anni… altre e altri mai trovati o ritrovati dopo il disgelo, ridotti a resti irriconoscibili…
È la storia di chi si perde, nel vano tentativo di superare il confine tra Italia e Francia, risalendo la Valle di Susa verso la Valle della Durance.
Oggi arriva la notizia dell’ennesima vittima della frontiera, anche lui giovanissimo, trovato tra le pinete abbarbicante sul ripido versante che da Montgenèvre scende a Briancon. Sentieri di lupi e di fuggiaschi… e di migranti sul cammino della disperazione, caduti mentre cercano di sfuggire alle guardie di frontiera.
I giornali non ci dicono nulla di lui se non la presunta età di 20-25 anni, ma è facile immaginarlo sulla strada da Oulx verso Claviere, poi sul viottolo che, lasciato l’abitato, si inerpica lungo pendii sempre più ripidi, l’occhio e l’orecchio attento dell’animale braccato dai cacciatori.
Equipaggiamento nullo, forse qualche generica indicazione, ma a temperare la fatica c’è il sollievo che la Francia è vicina (che cosa sono pochi chilometri rispetto ad un cammino che dura da anni, tra pericoli e soprusi infiniti?) e forse la meta – un parente, amici, o comunque qualche prospettiva per cui è valsa la pena tanta sofferenza – si trova lì, a portata di mano.
Più in basso, a Claviere, a Montgenèvre, si respira il clima festaiolo delle vacanze: sono stati riaperti alberghi e alloggi stagionali; quelle che d’inverno diventano piste da sci, si sono trasformate in campi da golf (sponsor la Lavazza) e in percorsi ginnici; il bacino artificiale, le cui acque vengono utilizzate per l’innevamento invernale, è diventato una sorta di solarium per gli amanti della la tintarella, mentre la statale di valico funziona da via dello “struscio” per chi vuol farsi “due passi in frontiera”.
Qui, lo scorso fine settimana, i solidali NO Border avevano organizzato Passamontagna, un campeggio itinerante “senza frontiere né autoritarismi”. Contro di loro la frontiera ha reagito con ferocia: la Gendarmerie in assetto antisommossa, manganelli e un fuoco di fila di lacrimogeni. Naturalmente a sollecitare l’indignazione dei bempensanti non è stato il fumo dei lacrimogeni ma la “maleducazione dei manifestanti che hanno calpestato i campi da golf”.
Intanto poco lontano, nel cuore della foresta, ai bordi di un sentiero che si perde nel nulla, moriva, solo, un ragazzo.
di NICOLETTA DOSIO
fonte: lindipendente.online - 7 e 10 ago. 2023