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OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITA'. Offerte di studio e lavoro nelle FFAA e Polizia a Milano. Bambini che maneggiano armi a Verona

🆘 LE MALETESTE 🆘

16 feb 2025

Cresce nelle scuole italiane, anche per minori, la propaganda per l'uso delle armi e per l'arruolamento nelle forze armate e forze di polizia, coinvolgendo anche bambini e bambine delle scuole inferiori - OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITA'

15 febbraio 2025

Milano, reclutamento nelle Forze Armate e nella Polizia all’IISS “Oriani-Mazzini”


Da Milano riceviamo una segnalazione che riguarda l’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Oriani-Mazzini“. Si tratta della recente circolare 243 del 12 febbraio 2025 avente ad oggetto “offerte di studio e lavoro Forze Armate – Polizia” indirizzata, oltre che al personale scolastico, agli studenti e alle studentesse delle classi quarte e quinte.


Nel dettaglio, possiamo leggere che «la commissione orientamento in uscita segnala la possibilità di partecipare a uno sportello online sulle opportunità di lavoro e di studio offerte dalle forze armate e di polizia. Lo sportello di approfondimento, a cura di Assorienta, si svolgerà mercoledì 19 febbraio 2025alle ore 16:00».


Su Assorienta, l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università si è già espresso in diverse occasioni (leggi qui oppure qui e anche qui) e ha sempre messo in evidenza l’assoluta inopportunità di svolgere attività di orientamento verso le carriere militari all’interno delle istituzioni scolastiche, dal momento che quello del soldato non è un mestiere come un altro.


La scuola sta subendo da troppo tempo un processo di invasione da parte delle forze armate, arrivato ormai a livelli inaccettabili.


Come docenti, genitori e genitrici, studenti e studentesse dobbiamo provare a inceppare questo meccanismo che sta trasformando le nostre scuole in una specie di ufficio di collocamento a disposizione del Ministero degli Interni e del Ministero della Difesa, alla ricerca di 40.000 soldati da utilizzare in tutte le situazioni strategiche e da reclutare proprio nelle scuole, come sostiene il Generale Masielllo.

A tal proposito rinviamo al convegno tenutosi a Torino il 7 febbraio sul mestiere del soldato (clicca qui per gli interventi video) che ci pare un ottimo punto di partenza per rilanciare una riflessione collettiva su un fenomeno che sta letteralmente stravolgendo la scuola italiana.


Nel mezzo mezzo di una terza guerra mondiale combattuta a pezzi, tutt3 abbiamo l’obbligo di sottrarre la scuola alla logica dell’addestramento e delle armi e come docenti dobbiamo utilizzare tutti i passaggi collegiali a nostra disposizione perché queste iniziative vengano rispedite al mittente. La scuola è e deve rimanere luogo di pace e non uno spazio a disposizioni delle forze armate e di polizia.


Il nostro primo monito, dunque, si rivolge agli studenti e alle studentesse affinché, con la consapevolezza necessaria che le nuove generazioni devono mettere in campo per costruire concretamente la pace tra i popoli, declinino l’invito a partecipare a iniziative di propaganda per il mestiere del soldato, rifiutino cioè di abdicare alla propria autonomia decisionale nell’eseguire meri ordini dall’alto, soprattutto quelli che impongono di uccidere.


Invitiamo, inoltre, chiunque abbia a cuore il futuro della scuola e delle generazioni future a informarsi sulle attività dell’Osservatorio sul nostro sito (https://osservatorionomilscuola.com/), ad aderire alla nostra organizzazione (https://osservatorionomilscuola.com/contatti/) e a segnalarci i casi di militarizzazione al seguente indirizzo mail osservatorionomili@gmail.com.


Suggeriamo infine a genitori, genitrici, studenti e studentesse e personale scolastico di utilizzare gli strumenti indicati nel prezioso Vademecum contro la militarizzazione delle scuole (clicca qui) e di affiancare l’Osservatorio nella sua quotidiana pratica di resistenza.


Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Milano


 

9 febbraio 2025

Verona, bambine e bambini che maneggiano strumenti di morte alla Fiera delle armi


Le immagini che ci sono state segnalate e che provengono dall’EOS (European Outdoor Show) di Verona (clicca qui per la fonte), giunto alla sua quarta edizione, sono a dir poco raccapriccianti e ci lasciano completamente sgoment3.


Intorno a questa manifestazione si sono da tempo concentrate le critiche e le prese di posizione contrarie di tutta un’area che si oppone alla normalizzazione della cultura delle armi, dal Movimento Nonviolento alla Rete per il disarmo passando per l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, che su questo argomento aveva già espresso le sue posizioni (clicca qui).

Secondo fonti di stampa locali infatti, nonostante la kermesse risponda alle linee di indirizzo stabilite all’interno di un Codice Etico (“Nelle regole, avallate da un provvedimento della questura, si vieta l’ingresso ai minori sprovvisti di delega dei genitori e, come si legge nei totem messi all’ingresso dei padiglioni, e ribadito in qualche sporadico stand, preclude ai minorenni, fatta eccezioni per quelli iscritti alle federazioni nazionali, «il maneggio delle armi, anche di modesta capacità offensiva, di strumenti riproducenti armi, di strumenti marcatori e di simulacri»”), “molti giovanissimi, persino bambini, sono stati visti impugnare fucili e altre armi”.


E, se dal canto suo EOS fornisce le proprie spiegazioni per quanto riguarda il controllo effettuato a protezione dei e delle minori («Abbiamo attuato ogni misura possibile per adeguarci alle disposizioni dell’autorità di pubblica sicurezza che richiedono di precludere ai minorenni, a eccezione di quelli iscritti alle federazioni nazionali (Fitav, Fitds, Fidasc, Uits, Coni), il maneggio delle armi, di strumenti riproducenti armi, di strumenti marcatori e di simulacri» clicca qui), un’autorevole testata nazionale sembra dare un ritratto diverso di come siano andate le cose: “Le foto scattate all’interno dimostrano, poi, come non vi sia nessun controllo sull’accesso dei minorenni, che imbracciano tranquillamente un fucile e che in molti casi vengono accompagnati anche da genitori” (clicca qui per leggere Il Fatto Quotidiano).


Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università non possiamo che ribadire la nostra netta contrarietà verso iniziative del genere che tendono a creare un’atmosfera di familiarità tra studenti e studentesse e le armi in un clima da terza guerra mondiale e con il genocidio in atto nei confronti del popolo palestinese.


Occorre in ogni modo tenere lontane le nuove generazioni dalle armi e rovesciare ogni pratica che tenda a rendere accettabili la guerra e l’enorme business che questa tiene in piedi


fonte: osservatorionomilscuola.com - 9 e 15 febbraio 2025

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