☮ LE MALETESTE ☮
1 ott 2024
“La guerra c’è sempre stata …”, i luoghi comuni più diffusi sulla militarizzazione delle scuole e delle università - di OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITA'
di Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università
29 settembre 2024
Forse per allontanare l’idea terribile e odiosa della guerra, spesso tendiamo a minimizzare i pericoli e la gravità delle spinte verso la militarizzazione dei vari settori della società, militarizzazione riportata in auge dal florido sviluppo del comparto militare-industriale (di cui l’italiana Leonardo SpA è fra le prime aziende mondiali) nel quadro di una situazione geopolitica globale dove la diplomazia è stata abolita a favore di conflitti armati provocati e sostenuti a tempo indefinito. Se pur tranquillizzante, il luogo comune è però insidioso e impedisce di ragionare: perché la guerra contemporanea usa modalità nuove, e la guerra cognitiva manipola le opinioni pubbliche. Abbiamo così deciso di pubblicare sotto forma di articoli alcuni di questi luoghi comuni e proviamo a smontarli per vedere come stanno veramente le cose.
Ma quale militarizzazione? Le scuole sono libere di scegliere!
Le forze armate e di pubblica sicurezza sono un baluardo di legalità, rappresentano le Istituzioni.
È esagerato parlare di scuola-azienda e scuola-caserma
I diversi governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni hanno modificato, con singolare univocità politica, la scuola della Costituzione nella scuola-azienda disegnata dalla “buona scuola” di Matteo Renzi (2015). Questa ha posto le basi dell’alternanza scuola-caserma, favorita dai protocolli d’intesa interministeriali, il primo dei quali risale al 2014, volti a diffondere i “valori” militaristi attraverso il sistema pubblico dell’istruzione.
Inoltre, la nuova Fondazione per la Scuola Italiana creata dal ministro Valditara il 24 giugno 2024 (https://osservatorionomilscuola.com/2024/07/07/nasce-la-fondazione-per-la-scuola-italiana-e-la-fine-dellistruzione-pubblica/ ) è l’ultimo tassello dell’aziendalizzazione della scuola. Posizione preminente in questa nuova Fondazione ha la Leonardo SpA – che già è sponsor del “liceo digitale” di Roma e ultimamente attiva nella formazione professionale, con corsi gratuiti post-licenza media, della Città metropolitana di Roma Capitale, destinati ai ragazzi che non intendono o meglio non possono, seguire un percorso, liceo-università, molto più lungo e con un futuro a rischio disoccupazione molto più alto, soprattutto se messo in relazione alla classe sociale di provenienza (https://osservatorionomilscuola.com/2024/07/18/le-mani-di-leonardo-s-p-a-sulla-citta-di-roma-e-sulla-formazione-professionale/ ).
Siamo di fronte a una scelta politica di ampio respiro messa in atto in modo tanto vasto e pervasivo da minare l’esistenza della scuola pubblica dettata dalla Costituzione italiana e da soppiantare il valore civile della pace affermato con particolare forza e chiarezza nell’articolo 11: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».
L’idea di guerra è resa agibile considerandola una lontana esigenza securitaria e parlando di altro: di settori economici produttivi (l’industria bellica), di digitalizzazione e persino di tutela ambientale; oppure di opportunità di lavoro e di carriera, e si dà a tutto ciò la veste ideologica di “cultura della difesa” (come ha fatto il ministro Crosetto istituendo il 6 marzo 2023 il Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della difesa).
La militarizzazione delle scuole e delle università è un fatto grave e tende a normalizzare l’idea della guerra sin dai primi anni di vita dei bambini e delle bambine all’interno delle istituzioni scolastiche.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università