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SBILANCIAMOCI. Una manovra per il Paese reale: la contro-finanziaria di Sbilanciamoci

LE MALETESTE

6 dic 2025

Sbilanciamoci! propone «una netta diminuzione delle spese militari, con un risparmio di 7,5 miliardi», per finanziare la cooperazione internazionale e la riconversione a fini civili dell'industria a produzione militare - STEFANO BAUDINO (in allegato: sintesi del rapporto annuale 2025 di "Sbilanciamoci!")

di Stefano Baudino

5 Dicembre 2025 - 17:30


Mentre il Parlamento discute il Disegno di Legge di Bilancio 2025-27 del Governo Meloni, la società civile risponde presentando la propria legge di bilancio alternativa. Si tratta, nello specifico, del Rapporto 2025 della campagna Sbilanciamoci!, la “contro-finanziaria” che ogni anno viene pubblicata dalla rete di organizzazioni che vi partecipano e sottoposta all’attenzione del Parlamento. Quest’anno, il documento – presentato nella sala stampa di Camera e Senato – racchiude 102 proposte concrete per una manovra da «oltre 54 miliardi di euro, a saldo zero». Un piano che rovescia le priorità, ponendo al centro la giustizia sociale, la transizione ecologica e i servizi pubblici, finanziati attraverso una radicale revisione della spesa e del prelievo fiscale.


Cuore della proposta è un nuovo indirizzo per un fisco equo. Il rapporto chiede una netta sterzata verso la progressività, a partire da «un’imposta progressiva sulle grandi ricchezze per chi detiene patrimoni superiori al milione di euro», misura che varrebbe 24 miliardi. A questa si affiancano l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie, una riduzione della franchigia sulla tassa di successione e «una vera tassa sulle transazioni finanziarie applicabile a tutte le azioni e a tutti i derivati». Sul fronte Irpef, si propongono tre nuovi scaglioni per i redditi più alti (45%, 50% e 55%) per un gettito aggiuntivo di 2,8 miliardi. Parte di queste risorse, 4 miliardi, andrebbero ai Comuni per «lo sblocco dei vincoli ad assunzioni e investimenti».


La sezione più simbolica per la fase storica che si sta vivendo è sicuramente quella su pace e disarmo. Di fronte a una spesa militare record, Sbilanciamoci! propone «una netta diminuzione delle spese militari, con un risparmio di 7,5 miliardi», ottenuto tagliando programmi d’arma, riducendo gli effettivi e tassando gli extraprofitti del settore. Queste risorse finanzierebbero la cooperazione internazionale, le attività coinvolte nella risoluzione dei conflitti armati e la «riconversione a fini civili dell’industria a produzione militare». Istruzione e cultura riceverebbero un investimento di oltre 10 miliardi, con interventi che vanno dalla sicurezza degli edifici scolastici all’aumento dei fondi ordinari per università e scuola.

Specifiche risorse sono destinate al diritto allo studio: più borse, più posti letto negli studentati, abbonamenti agevolati ai trasporti e «l’abbattimento del numero chiuso nelle facoltà». Per la cultura, si propone l’istituzione di un «Sistema Culturale Nazionale» e il potenziamento degli organici del Ministero.


Il capitolo lavoro e industria denuncia l’assenza da trent’anni di una politica industriale orientata alla sostenibilità. La ricetta prevede l’istituzione di «un’Agenzia nazionale per le politiche industriali e il lavoro» (6 miliardi) per guidare la riconversione ecologica, insieme a fondi per le nuove competenze e missioni industriali green. Si chiede il «superamento del Jobs Act», la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore a parità di salario e una misura strutturale di «sostegno al reddito ispirata a un principio di universalità» da 5,6 miliardi. Per la mobilità, si invoca il ripristino del Fondo automotive e un aumento da 1,7 miliardi del Fondo per il trasporto pubblico locale.


La svolta ambientale, secondo Sbilanciamoci!, non è più rinviabile. La proposta chiave è la «cancellazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi destinati alle fonti fossili» (7 miliardi risparmiati) e l’istituzione di fondi dedicati alla riconversione energetica, al ripristino della natura e all’adattamento climatico. Viene chiesta anche la cancellazione del «progetto del Ponte sullo Stretto di Messina» (oltre 1 miliardo risparmiato). Il welfare viene trattato come investimento: si chiedono 9 miliardi in più per la sanità pubblica e oltre 1,5 miliardi per fondi sociali a sostegno di disabilità, non autosufficienza e diritto alla casa. Sul fronte migrazioni, si propone l’abolizione dei CPR e del protocollo Italia-Albania, e l’avvio di una «missione pubblica di ricerca e soccorso in mare».


Sul fronte della gestione dell’universo penitenziario, si destinano inoltre 1,5 miliardi per misure alternative al carcere. Completano il quadro proposte per sostenere le economie trasformative nei territori, con fondi per comunità energetiche, cooperative di riconversione ecologica gestite dai lavoratori e biodistretti.


«Il Disegno di Legge per il Bilancio dello Stato 2025-27 del Governo Meloni attualmente in discussione alle Camere è una manovra economico-finanziaria modesta, di galleggiamento, iniqua socialmente e, dal punto di vista fiscale e ambientale, regressiva», scrivono nel documento illustrativo della “contro-finanziaria” i membri di Sbilanciamoci!, che affermano come la legge di Bilancio concepita dall’esecutivo sia «sostanzialmente dedicata al rifinanziamento delle misure dello scorso anno – a partire dal taglio del cuneo fiscale –, centrata sulle priorità della Difesa e dell’industria militare, collocata all’interno dei vincoli ristretti delle compatibilità finanziarie e del nuovo Patto di Stabilità». Secondo l’organizzazione, essa «non offre prospettive di sviluppo – il suo effetto sulla crescita è dello “zero virgola” – e non affronta i grandi problemi del Paese: le crescenti disuguaglianze e povertà, gli effetti del cambiamento climatico, la deindustrializzazione, il progressivo indebolimento del welfare e dei servizi pubblici». Tutti nodi che, invece, costituiscono il cuore della contro-proposta di Sbilanciamoci!.



Fonte: L'INDIPENDENTE (https://www.lindipendente.online/2025/12/05/una-manovra-per-il-paese-reale-la-contro-finanziaria-di-sbilanciamoci/) - 5 dic. 2025



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ALLEGATO

Scheda di sintesi del Rapporto Sbilanciamoci! 2025


Il Disegno di Legge per il Bilancio dello Stato 2025-27 del Governo Meloni attualmente in discussione alle Camere è una manovra economico-finanziaria modesta, di galleggiamento, iniqua socialmente e, dal punto di vista fiscale e ambientale, regressiva. È una manovra sostanzialmente dedicata al rifinanziamento delle misure dello scorso anno – a partire dal taglio del cuneo fiscale –, centrata sulle priorità della Difesa e dell’industria militare, collocata all’interno dei vincoli ristretti delle compatibilità finanziarie e del nuovo Patto di Stabilità. Non offre prospettive di sviluppo – il suo effetto sulla crescita è dello “zero virgola” – e non affronta i grandi problemi del Paese: le crescenti disuguaglianze e povertà, gli effetti del cambiamento climatico, la deindustrializzazione, il progressivo indebolimento del welfare e dei servizi pubblici.


Al contrario, il Rapporto 2025 della Campagna Sbilanciamoci! (la cosiddetta “Controfinanziaria”) contiene la Legge di Bilancio della società civile: 102 proposte concrete per una manovra di oltre 54 miliardi di euro, a saldo zero, che declina un’idea di economia e di spesa pubblica radicalmente alternativa rispetto a quella del DDL Bilancio del Governo. Al centro del Rapporto, curato dagli esperti delle 54 organizzazioni aderenti a Sbilanciamoci! e qui di seguito sintetizzato nelle sue misure chiave per il 2025, vi sono la giustizia fiscale e la lotta alle diseguaglianze e al climate change, le politiche economiche e industriali per la giusta transizione, il sostegno al lavoro e al reddito, la riduzione delle spese militari e dei sussidi ambientalmente dannosi per finanziare la sanità e l’istruzione pubblica, il welfare e la cooperazione internazionale.


UN NUOVO INDIRIZZO PER UN FISCO EQUO E COMUNI VIRTUOSI

Redistribuire reddito e ricchezza e diminuire le diseguaglianze attraverso misure di giustizia e progressività fiscale. Le proposte di Sbilanciamoci! sul fisco consentono di alimentare le casse dello Stato con 33 miliardi, a partire dal varo di un’imposta progressiva sulle grandi ricchezze per chi detiene patrimoni superiori al milione di euro: una misura che vale 24 miliardi. L’aumento della tassazione delle rendite finanziarie e la riduzione della franchigia per la tassa di successione, con aliquote crescenti rispetto a quanto ereditato, potrebbero portare altri 2,5 miliardi di introiti. A tutto ciò si aggiungono i proventi, pari a 3,7 miliardi, di una vera tassa sulle transazioni finanziarie applicabile a tutte le azioni e a tutti i derivati.

Tra le proposte in materia fiscale contenute nel Rapporto Sbilanciamoci! 2025 vi è inoltre quella sulla progressività dell’Irpef sulle classi alte di reddito, con l’introduzione di tre nuovi scaglioni per i redditi che superano di almeno 5 volte il reddito medio dichiarato in sede Irpef: del 45% tra i 100 e i 200mila euro, del 50% tra i 200 e i 300mila euro e del 55% sopra i 300mila euro: in questo modo si originerebbe un maggiore gettito di 2,8 miliardi. Parte delle entrate fiscali – 4 miliardi – dovrebbe destinarsi ai Comuni, con lo sblocco dei vincoli ad assunzioni e investimenti e il miglioramento della loro capacità di riscossione e di contrasto ad abusivismo e mafie.


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LE POLITICHE INDUSTRIALI E PER IL LAVORO, IL REDDITO E LE PENSIONI: PER UN’ITALIA CAPACE DI FUTURO

Da più di 30 anni manca una politica industriale che garantisca una buona occupazione, orienti la produzione sui settori più innovativi e avanzati, indirizzi il Paese su un sentiero di crescita sostenibile. Sbilanciamoci! rivendica innanzitutto, con uno stanziamento di 6 miliardi, l’istituzione di un’Agenzia nazionale per le politiche industriali e il lavoro per guidare i processi di transizione del sistema industriale verso la riconversione ecologica, anche con la formazione e il reskilling dei lavoratori e il finanziamento di un fondo di protezione sociale a favore dei lavoratori coinvolti nelle situazioni di crisi. Inoltre, Sbilanciamoci! avanza la richiesta di incrementare la dotazione del Fondo nuove competenze di 400 milioni per far fronte alle sfide della transizione digitale e ambientale, e di finanziare con 500 milioni un pacchetto di missioni specifiche di politica industriale per l’ambiente, l’assistenza sociale e la sanità.

Sul fronte della mobilità e dei trasporti, si chiede nello specifico il ripristino della dotazione del Fondo automotive tagliato nel DDL Bilancio del Governo (560 milioni nel 2025) e un sostanziale aumento del Fondo per il trasporto pubblico locale di 1,7 miliardi l’anno, portandolo così a 7 miliardi. Per quanto riguarda l’occupazione, le proposte di Sbilanciamoci! si concentrano sul superamento del Jobs Act, con una normativa che riduca a 4 le tipologie di lavoro previste, e sulla riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore e a parità di salario. Di fronte all’aumento della povertà nel Paese, nel Rapporto 2025 si chiede l’adozione di una misura strutturale di sostegno al reddito ispirata a un principio di universalità e accompagnata dalla presa in carico dei beneficiari, con 5,6 miliardi da destinare a una sperimentazione di questa misura su una platea iniziale di 4 milioni di persone. Infine, le proposte in materia previdenziale contenute nel Rapporto 2025 (1 miliardo di costo), interessano la riduzione dell’età di pensionamento, l’assicurazione di una pensione dignitosa ai giovani e il riordino delle pensioni minime.


UN GRANDE INVESTIMENTO SULL’ISTRUZIONE E LA CULTURA

Sbilanciamoci! di investire più di 10 miliardi per il rilancio dell’istruzione e della cultura, a partire dalle priorità del diritto allo studio (1 miliardo), della messa in sicurezza e l’efficientamento degli edifici scolastici (1 miliardo), dell’aumento delle risorse dei Fondi statali per la scuola e l’università quali il Fondo di finanziamento ordinario (2,7 miliardi) e il Fondo integrativo statale (1,2 miliardi). Il Rapporto 2025 contiene inoltre una serie di proposte per sostenere gli studenti medi e universitari mettendoli nelle condizioni di potersi formare al meglio, tra cui l’incremento del Fondo di sostegno agli affitti per i fuorisede (oltre 90 milioni), l’ampliamento dell’offerta di posti letto nelle residenze universitarie (750 milioni), il sostegno all’acquisto degli abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico (350 milioni), l’abbattimento del numero chiuso nelle facoltà (700 milioni), l’aumento dei fondi destinati ai progetti studenteschi e all’autonomia scolastica (300 milioni) e all’accesso alla cultura con il finanziamento della Carta Giovani (500 milioni).

In tema di politiche culturali, Sbilanciamoci! chiede con 300 milioni di istituire e finanziare un Sistema Culturale Nazionale che raccolga e coordini tutti gli istituti e gli spazi culturali del Paese, basandosi sulla definizione di standard minimi e livelli essenziali che ogni istituto culturale e ogni ente locale sarà tenuto a rispettare. Con uno stanziamento di 200 milioni si propone infine di procedere alla re-internalizzazione dei servizi e all’aumento dell’organico del Ministero della Cultura, con un piano di nuove assunzioni.


NON C’È PIÙ TEMPO: UNA SVOLTA PER L’AMBIENTE E LA TRANSIZIONE

Di fronte ai drammatici effetti del cambiamento climatico, occorre imprimere una svolta sul fronte delle politiche per l’ambiente e per il conseguimento della neutralità climatica sancita dal Green Deal. In tal senso, Sbilanciamoci! propone la cancellazione dei Sussidi Ambientalmente


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Dannosi destinati alle fonti fossili (7 miliardi di entrate) e l’istituzione di un Fondo per l’eliminazione dei combustibili fossili (2 miliardi di costo sul 2025) per promuovere in un’ottica di giusta transizione la produzione energetica da fonti rinnovabili e un Tpl completamente elettrico. Sbilanciamoci! rivendica inoltre la cancellazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina (1,035 miliardi) e la creazione sia di un Fondo per il ripristino della natura (1 miliardo) per concorrere al raggiungimento degli obiettivi della Strategia Nazionale per la Biodiversità 2030, sia di un Fondo nazionale per l’adattamento al cambiamento climatico (800 milioni) per finanziare il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.

Tra le proposte chiave in materia ambientale contenute nel Rapporto 2025 si annoverano anche l’istituzione e il finanziamento di un Fondo per la riconversione agroecologica della filiera zootecnica intensiva (300 milioni) e di un Fondo per la ricerca scientifica senza uso di animali (90 milioni), oltre a una revisione del sistema fiscale che consenta una riduzione dell’IVA su cibo e prestazioni veterinarie del 10% (360 milioni).


IL WELFARE NON È UN COSTO

I diritti e la salute delle persone sono un investimento, non un costo. In tal senso, per sostenere la sanità pubblica, far fronte alla carenza di personale medico e infermieristico, rilanciare il ruolo della medicina preventiva e abbattere le liste d’attesa, Sbilanciamoci! chiede di sommare alle risorse del DDL Bilancio 2025 del Governo un finanziamento di 9 miliardi del Servizio Sanitario Nazionale. Per le politiche sociali, si propone di allocare oltre 1,5 miliardi di risorse aggiuntive su diversi Fondi sociali che assicurano a una vasta platea di beneficiari la possibilità di vivere in modo autonomo e dignitoso: Fondo per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, Fondo per la non autosufficienza, Fondo per i caregiver familiari, Fondo morosità incolpevole, Fondo sociale affitti. Sono poi urgenti misure di contrasto e regolamentazione del gioco d’azzardo, con il Ripristino dell’Osservatorio nazionale e del Fondo per la prevenzione e la cura da Disturbo da gioco d’azzardo (50 milioni di costo) e con lo stop alle proroghe e la contestuale indizione di nuove gare di concessione per il settore (300 milioni di entrate).

Sul fronte delle migrazioni la priorità è salvare vite e garantire il diritto di accogliere. Sbilanciamoci! propone la cancellazione del Protocollo d’intesa Italia-Albania e l’Abolizione dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (nel complesso, oltre 200 milioni di entrate), insieme al varo di una missione pubblica di ricerca e soccorso in mare (1 miliardo di costo) e a una riforma del sistema di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo centrata sullo smantellamento graduale dei centri governativi e il rafforzamento della Rete SAI-Servizio Accoglienza e Integrazione, istituendo un sistema di accoglienza unico, pubblico, diffuso e gestito dai Comuni. Inoltre, per affrontare il nodo del sovraffollamento e delle condizioni disumane nelle carceri, Sbilanciamoci! propone uno stanziamento di 1,5 miliardi per implementare misure alternative alla detenzione carceraria, favorire l’inserimento lavorativo delle persone detenute e aumentare la consistenza dell’organico degli operatori civili e di polizia penitenziaria. La metà di tali risorse, 750 milioni, potrebbe provenire dagli introiti di una depenalizzazione di alcune condotte legate alla circolazione delle sostanze stupefacenti.

Per garantire il diritto all’abitare, nel Rapporto 2025 si chiede infine l’adozione di 2 misure chiave: 700 milioni per finanziare l’acquisto di immobili da parte di Regioni e Comuni da destinare al patrimonio di edilizia residenziale pubblica e da assegnare a nuclei familiari in condizioni di povertà e precarietà abitativa; 1 miliardo per un Fondo volto ad attuare un programma di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, da realizzarsi in via prioritaria con il recupero a fini abitavi di immobili pubblici vuoti e non utilizzati. A parziale copertura di tali spese, 800 milioni potrebbero venire dall’abolizione della cedolare secca per le locazioni a libero mercato.


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NO ALLA GUERRA E AL RIARMO, SÌ ALLA PACE E ALLA COOPERAZIONE

La spesa militare italiana per il 2025 ha raggiunto la cifra record di 32.023 milioni di euro, con un aumento del 12,4% rispetto al 2024 (+3,5 miliardi in un anno) e del 60% sull’ultimo decennio. Numeri da leggere nel contesto della moltiplicazione di guerre e instabilità geopolitica nel mondo. Di fronte a ciò, Sbilanciamoci! propone la via del disarmo e della cooperazione e una netta diminuzione delle spese militari, con un risparmio di 7,5 miliardi sulla base di 5 misure: la riduzione degli effettivi delle Forze Armate a 150mila unità (500 milioni); il taglio dei programmi militari finanziati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (1,75 miliardi); la riduzione degli stanziamenti per l’acquisto di nuovi sistemi d’arma a carico del Ministero della Difesa (3,75 miliardi); il ritiro delle nostre truppe dalle missioni militari con proiezione armata in aree di conflitto (750 milioni); la tassazione degli extraprofitti delle imprese militari (754 milioni).

Una parte di queste risorse potrebbe essere utilizzata per finanziare vere politiche di pace, con un consistente potenziamento della Cooperazione allo Sviluppo (1 miliardo) e delle attività di peacebuilding e di difesa non armata e nonviolenta dei diritti umani e ambientali (34 milioni); con il rilancio e l’implementazione della sperimentazione sui Corpi Civili di Pace (25 milioni); con la riconversione a fini civili dell’industria a produzione militare e di 20 servitù militari (350 milioni). Per quanto riguarda inoltre il Servizio Civile, Sbilanciamoci! chiede un finanziamento aggiuntivo di 100 milioni sul 2025 rispetto a quanto previsto nel DDL Bilancio del Governo per assicurare un contingente di almeno 60.000 posizioni.


SOSTENERE LE ECONOMIE TRASFORMATIVE NEI TERRITORI

L’innovazione e la vitalità espresse dalle forze sociali sui nostri territori devono essere valorizzate per realizzare un’economia trasformativa, sostenibile, inclusiva e solidale. In quest’ottica, Sbilanciamoci! propone di destinare oltre 300 milioni alla realizzazione di Progetti di recupero e riqualificazione ambientale e di messa in sicurezza dei siti colpiti dai recenti eventi alluvionali, che prevedano il coinvolgimento diretto e il protagonismo di cittadini e comunità locali. Si chiede poi di destinare 1 miliardo alla realizzazione di Comunità energetiche negli immobili pubblici e di edilizia residenziale pubblica – a beneficio dei nuclei più vulnerabili e in un’ottica di autonomia energetica dalle fonti fossili – e 200 milioni alla salvaguardia del lavoro e all’assicurazione della continuità delle attività imprenditoriali tramite la costituzione di società cooperative per la riconversione ecologica e solidale formate dai dipendenti di stabilimenti in crisi.

Tra gli altri stanziamenti più rivelanti richiesti, vi sono poi quelli volti a moltiplicare in tutto il Paese le esperienze virtuose dei Poli civici locali (100 milioni), a implementare politiche del cibo (300 milioni) che garantiscano una pianificazione dello sviluppo rurale e della sovranità alimentare dei territori in una chiave agroecologica, a finanziare Biodistretti agroalimentari per realizzare progetti di filiera, formazione e relazione tra agricoltura, cibo, salute e ambiente (40 milioni).


Informazioni e contatti

Campagna Sbilanciamoci!

Via Buonarroti 51, 00185 Roma

www.sbilanciamoci.infoinfo@sbilanciamoci.org • 06 884 1880

Ufficio stampa: Francesca Giuliani • 339 861 4500 | Cecilia Begal • 391 475 0638

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