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17 mag 2025
Un paese per non perdere la memoria di un eccidio nazista e fascista in Toscana Nord. La raccolta-fondi e la storia
Chi siamo?
Siamo un gruppo di persone di Forno (MS) cresciute con i racconti legati all'eccidio avvenuto nel nostro piccolo paese il 13 giugno 1944. Lo scopo del nostro progetto è mantenere viva la memoria di quel giorno.
Cos'è "Via XIII Giugno"?
"Via XIII Giugno" è un un progetto per la memoria nato nel 2021. Un percorso espositivo e multimediale, fatto di immagini, testimonianze, documenti, installazioni, musica e profumi (sì, profumi, avete letto bene!) con il quale abbiamo voluto raccontare la Storia attraverso le piccole storie di chi c’era e di chi quel giorno perse la vita. “Via XIII Giugno” è anche un calendario di eventi - concerti, escursioni, spettacoli teatrali, conferenze, proiezioni, presentazioni di libri, esposizioni di opere d'arte - arrivato ormai alla quinta edizione.
Cosa aspettarsi dall'edizione "numero cinque"?
Visto il positivo riscontro delle edizioni precedenti, abbiamo deciso di replicare con una quinta edizione, organizzando un calendario eventi da non perdere! Anche quest'anno l'intera manifestazione sarà fruibile gratuitamente.
In “Via XIII Giugno numero cinque” potrete passeggiare nella strada interna del paese, ascoltare le testimonianze di chi ha vissuto quella tragica giornata, immergervi nell'atmosfera creata dalle nostre installazioni e farvi coinvolgere dagli appuntamenti del nostro calendario. Inoltre potrete partecipare attivamente con questa raccolta fondi.
Via XIII Giugno numero cinque - un progetto per la memoria
Il Circolo Arci 13 Giugno, in collaborazione con il Laboratorio Creativo Atelier "Il Pettirosso", ha deciso di lanciare una campagna di sottoscrizione in occasione della quinta edizione di "Via XIII Giugno", che avrà luogo a Forno (MS) dal 12 al 15 giugno 2024.
Per sostenere l'iniziativa
Memoria
Il 9 giugno 1944, in un momento di grande sviluppo della Resistenza apuana, i partigiani della formazione “Luigi Mulargia” occupano il paese di Forno (Ms), ritenendo prossimo uno sbarco alleato e la ritirata tedesca. L’operazione è vista con preoccupazione da alcuni esponenti del CLN locale per il rischio di forti reazioni tedesche contro le forze partigiane e la popolazione non combattente.
Il 13 giugno, festa del patrono di Forno San Antonio da Padova, reparti italiani della X MAS e tedeschi della Festungs-Brigade 135 (135. brigata da fortezza), accompagnati anche da un’unità della marina germanica, attaccano il paese, sorprendendo i partigiani e vincendone la resistenza. Nei combattimenti rimangono uccisi il comandante della “Mulargia” Marcello Garosi “Tito” e altri sette partigiani.
L’operazione consiste in un accerchiamento del paese da varie direttrici di marcia, oltre alla strada principale carrozzabile di accesso al paese anche sentieri montani, per cui è quasi sicura la presenza di guide locali.
I tedeschi e i militari della RSI rastrellano il paese casa per casa, uccidendo alcuni partigiani che resistono armati, una donna, e ferendo mortalmente un bambino.
Mentre le donne, i bambini e gli anziani sono portati nei pressi del cimitero, i giovani maschi adulti sono condotti presso la locale caserma dei carabinieri. Fra loro ne sono selezionati 60, riconosciuti come partigiani grazie alla delazione di un compagno catturato, che vengono portati in piccoli gruppi vicino al torrente Frigido, nei pressi della chiesa di Sant’Anna, e fucilati con armi automatiche. Quattro delle vittime riusciranno a sopravvivere fingendosi morti. Tra le vittime anche il maresciallo dei carabinieri Ciro Siciliano, comandante della stazione di Forno, che aveva tentato di intercedere per la popolazione di Forno con i tedeschi, ma era stato reputato un collaboratore dei partigiani.
Altri giovani, circa 50, sono destinati alla deportazione e trasferiti prima a Marinella di Sarzana e poi nelle carceri di Genova e Milano, da dove raggiungono la Germania. La caserma dei carabinieri di Forno è incendiata, con alcune altre case e al suo interno perdono la vita altre due persone, probabilmente partigiani.
Svolge un ruolo di primo piano nella selezione dei prigionieri e nelle esecuzioni il tenente della X MAS Umberto Bertozzi.