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VINCA. Una comunità d'arte per una cultura di pace

🕊 LE MALETESTE 🕊

24 ago 2024

Costruiamo insieme un futuro dove memoria, arte e comunità si intreccino per trasformare questo borgo delle Alpi Apuane in un emblema di pace e resistenza creativa. Il crowdfunding per sostenere questo progetto.

Il 24 agosto 1944 ci fu a Vinca (Fivizzano, Ms) un rastrellamento nazista e fascista ben pianificato e scientemente indirizzato contro la popolazione civile. Una cinquantina di automezzi carichi di soldati tedeschi e militi fascisti salirono verso il paese, toccando Equi Terme, Monzone e altre frazioni limitrofe tra Appennino e Alpi Apuane.

Bloccato l’accesso all’abitato, i nazisti e i fascisti della "Mai morti" iniziarono a uccidere le persone presenti (quasi tutti vecchi e invalidi poiché chi poteva era fuggito nei boschi) e a saccheggiare e bruciare le case. A sera, rientrarono a valle. Il giorno seguente molti di coloro che si erano rifugiati altrove tornarono in paese per cercare cibo, seppellire i morti e salvare quanto potevano dalle case in fiamme. Furono colti di sorpresa dall’improvviso ritorno dei nazisti e i fascisti.

Le vittime accertate furono 174: molti cadaveri vennero rinvenuti nudi, decapitati o impalati. Ricordata per il suo carattere estremamente tragico, è la storia del feto strappato al ventre della madre uccisa e utilizzato come tiro al bersaglio.



«Walter Reder, il tristemente famoso maggiore delle SS, chiese al colonnello Lodovici, comandante della Brigata Nera "Mussolini"di Carrara: quanti uomini mi puoi dare?» L’infame rispose: «Cento, in un’ora li avrete qui». I Mai Morti, in gergo salodiano, arrivarono quasi in cento. In più c’erano uomini della X Mas, scaricati dai camion arrivati da Spezia, base dei «bravi» comandati dal Principe Nero, Junio Valerio Borghese.


"E non fu una rappresaglia, come disse Reder al processo a Bologna. Non c’erano partigiani in zona e l’ultimo tedesco ucciso dai patrioti era caduto il 6 agosto, 20 giorni prima. No. Sapevano che in paese c’erano solo donne e bambini, tanti vecchi e qualche maschio adulto. Che si salvò fuggendo ma per un motivo solo: che già sapeva cosa fosse successo a Sant’Anna settimane prima. Eppure vennero su in mille, con quasi 100 mezzi. (testimonianza di Celso Battaglia a "Il Tirreno", 24 agosto 2014)



Non bisogna pensare che i fascisti fossero soltanto degli assassini. Erano anche ladri. Il paese venne saccheggiato, ed i fascisti riempirono camionette intere di roba, di cui in parte si disfecero gettandola nel fiume. Un milite, chiacchierando dal barbiere a Carrara, si vantò di aver preso 30.000 lire, una catena d'oro e un anello ad una donna che aveva ucciso a Vinca. Un suo camerata, che aveva rubato una fisarmonica oltre a riempire una valigia di oggetti di valore, gli raccomandò di non parlarne tanto in pubblico. Altri fascisti furono visti frugare i cadaveri e prendere i portafogli.

Il caporal maggiore accusato di aver fatto il tiro al volo con una bambina, in seguito mostrò ad un camerata l'orologio tolto ad un pastore che aveva ucciso sulle pendici del Sagro. Un altro campione di ``Onore e Fedeltà'' fu accusato dai camerati di aver rubato 60.000 lire, mentre egli diceva di aver solo fatto un fagotto di lana, mutande, calze e flanelle, rimproverando gli altri di aver buttato nel fiume camionette intere di bottino. Un'altro ancora confidò ad un camerata di aver portato via 150.000 lire, che pensava di impiegare dopo la smobilitazione, ottenuta pochi giorni dopo. (docenti.ing.unipi.it)



Alcune testimonianze riportarono che gli aguzzini avevano un organetto che facevano suonare mentre uccidevano passando di casa in casa. In questi giorni dunque si impone l’obbligo di ricordare quanto la barbarie umana sia stata feroce. (avvenire.it - 24 agosto 2019)


Per altri dati sulla strage: https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/VINCA%20FIVIZZANO%2024-27.08.1944.pdf


 


VINCANTA

LA MEMORIA CHE RESISTE


Fare memoria non è semplicemente ricordare il passato. Fare memoria significa interrogarsi sul passato per generare un nuovo presente e costruire un futuro diverso. Significa riconoscere i drammi e le contraddizioni della storia e su quelle agire affinché si costruiscano politiche che vadano nella direzione opposta.


Così fare Memoria è un atto civile ed è una responsabilità che ci prendiamo sul presente. ​Da questa convinzione nasce l’idea di progetto “VINCANTA – La Memoria che Resiste”. L’obiettivo che ne guida la costruzione è quello di raccogliere le energie e le testimonianze di un territorio straordinario, profondamente segnato dagli eventi tragici della Seconda Guerra Mondiale, per valorizzare e tutelare il valore storico, politico e culturale dell’Antifascismo, che costituisce ancora oggi uno dei principali tratti identitari della Lunigiana.​


Il borgo di Vinca, circondato interamente dalle Alpi Apuane, è, nei giorni della memoria, teatro a cielo aperto di installazioni e performance dal vivo, accompagnando centinaia di spettatori lungo un percorso suggestivo tra gli scorci e i vicoli del paese.

Poesia, racconti e immagini che portano meraviglia e bellezza nei luoghi dell'eccidio.





“VINCANTA. La Memoria che Resiste 2024” è stato l’inizio di un nuovo cammino che vuole, attraverso i suoi tre giorni di festival, aprire un percorso di azioni durante tutto l’anno.

Il festival quest’anno è stato prodotto da un laboratorio collettivo composto da ragazze e ragazzi affiancati da artiste e artisti. La sua sede ha ospitato un campus divenuto luogo di formazione e confronto ma anche centro di creazione, finalizzato in particolare alla produzione di un docufilm sull’eccidio, dal titolo La Dea di Pietra, di uno spettacolo multimediale tra arti visive, musica elettronica e teatro dal titolo OperaVinca, e di tanti altri eventi performativi dislocati tra le strade del borgo.

Una tre giorni che ha anticipato la data del 24 agosto, giorno nel quale si commemorano i morti dell’eccidio.




Un progetto ambizioso e visionario che ha visto al suo centro il paese di Vinca e le sue montagne come luogo d’arte e cultura di pace, capace di creare le precondizioni a che vi si possa tornare a vivere e lavorare, ricostruendo progressivamente il tessuto di relazioni con chi ha dovuto lasciarlo. "Vogliamo renderlo luogo adatto a soggiornare e abitare in cui la cultura, l’arte, l’ambiente e la storia siano al centro di una nuova vita sociale, civile ed economica".


NOTE:

Direzione artistica di Michelangelo Ricci.

Teatro dell'Assedio: Maria Grazia Fiore, Maurizio Muzzi, Giusi Salvia, Pic Scavone, Soledad Flemma, Tosca Valente, Rocco Marchi.

Con Adele Papa, Alessio Lega, Aurora Loffredo, Davide Giromini, Eric D’agostino, Ida Ricci, Lia Battaglia, Massimiliano Furia, Pardo Fornaciari, Stive Lunardi.

Partecipanti al campus: Alessandro Berva, Alma Battaglia, Cristina Morettini, Elena Malfi, Filippo Barbanti, Giacomo Mariani, Giovanni Sarti, Libero Palazzi, Luigi Finelli, Marco Faggion, Matteo Francesconi, Natalia Morettini, Pietro Grisolia, Samuel Battaglia, Sedji Dallagà, Sofia Salvemini.E con Aurora Ribechini, Cecilia Bertini, Elisabetta Dini, Francesca Greco, Ines Cattabriga, Lorenzo Miggiano, Lorenzo Pacelli, Meg Nardo, Mena Fraticola, Sara Baroni, Sara Macheda.

E con la partecipazione straordinaria della comunità di Vinca.




Nei 3 giorni del Festival "Vincanta 2024" è andata così:

21 agosto: EX SCUOLA ELEMENTARE. Inaugurazione, multiproiezione in prima assoluta del docufilm "La Dea di Pietra" con sonorizzazione dal vivo. 

22 e 23 agosto: EX CINEMA DI VINCA. "OperaVinca", spettacolo itinerante collettivo multidisciplinare. Inizio dell'itinerario dall'ex-cinema, poi percorso guidato lungo le vie del paese, con arrivo all'ex-scuola elementare.






Partecipa al crowdfunding!

Unisciti a noi in questo straordinario viaggio di rinascita di Vinca! Costruiamo insieme un futuro dove memoria, arte e comunità si intreccino per trasformare questo borgo delle Alpi Apuane in un emblema di pace e resistenza creativa.

Ogni contributo è fondamentale per ridare vita a Vinca. Sii parte attiva di questo progetto unico: insieme possiamo creare un luogo dove la storia ispira e l’arte rigenera.


COME UTILIZZEREMO I FONDI

  • organizzazione della seconda edizione del festival VINCANTA La Memoria che Resiste, anno 2024

  • campus artistico multidisciplinare presso l’ex scuola elementare di Vinca finalizzato alla creazione di opere e performance realizzate come site-specific 

  • residenze artistiche

  • produzione La Dea di Pietra, docufilm dedicato a Vinca e all’insieme di storie e memorie che essa custodisce

  • allestimento OperaVinca, spettacolo interdisciplinare che miscela arti visive, teatro, musica, nuove tecnologie e porta in scena artisti affermati insieme a giovani creativi e abitanti del paese

  • Ciò ci permetterà di sviluppare nel tempo un centro creativo e culturale permanente, spazio d’arte e memoria, sede di lavoro artistico e di consultazione storica dove musica, poesia, teatro, danza, tradizioni, cinema, fotografia, scultura e pittura dialoghino con la storia del passato e quella del presente.

Un luogo aperto e vitale in cui la partecipazione orizzontale e la creazione condivisa siano motore di rigenerazione sociale ed economica per un paese dimenticato da ottant'anni.


PER SOSTENERE IL CROWDFUNDING

DI QUESTO PROGETTO, VAI QUI SOTTO:



Foto: PIERA ELLI

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