
LE MALETESTE
9 ott 2025
L'analista, scrittore, militante Raúl Zibechi risponde a Franco Berardi "Bifo" che si chiedeva, all'indomani delle grandi manifestazioni in Italia, "Cosa fare?" - L'articolo di "Bifo" e la risposta di Zibechi
Il punto di partenza
Una sollevazione etica. E adesso?
05 Ottobre 2025
Due milioni di persone sono scese in piazza in cento città italiane per solidarietà con la Flotilla, e per esprimere l’orrore etico che suscitano gli assassini sionisti e il governo italiano complice del genocidio. Salvini e Meloni capiranno che la prossima volta faranno meglio a starsene zitti, piuttosto che ragliare minacce e insulti.
Ma ora dobbiamo capire cosa significa questa esplosione. E dobbiamo capire come trasformare la forza di questa mobilitazione e in un’offensiva sociale contro il governo fascista e l’arroganza padronale.
Due anni di orrore quotidiano, la quotidiana messa in scena del genocidio hanno prodotto l’effetto di una vera e propria esplosione. Si è trattato certamente di una rivolta etica della generazione che finora abbiamo considerato incapace di mobilitazione politica di massa.
Ma adesso? Come continuare, come trasformare l’energia di queste giornate in un movimento che occupa la vita quotidiana e che si oppone all’arroganza del potere?

La replica di Zibechi
Una risposta a Bifo
di Raúl Zibechi
07 Ottobre 2025
Penso sia meraviglioso che due milioni di persone, molte altre in tutta Europa, siano scese in piazza per esprimere la loro rabbia e indignazione per il genocidio e l’attacco alla Flotilla.
È necessario che la popolazione sappia che ci sono molte persone indignate, ma è anche positivo che chi detiene il potere lo sappia. Ma soprattutto, è essenziale che il popolo palestinese, e tutti i popoli oppressi del mondo, sappiano che ci sono persone solidali disposte non solo a protestare, ma anche a collaborare per la sopravvivenza di coloro che sono sotto attacco.
Credo che l’ultima domanda di Franco (Una sollevazione etica. E adesso?) sia fondamentale: come possiamo continuare? Anzi, come possiamo trasformare l’energia dell’indignazione e della rabbia in modi che intervengano nella vita quotidiana, al di là delle proteste e quando queste necessariamente svaniscono.
Non posso dire a nessuno cosa fare. Vi ricordo solo che in America Latina stiamo protestando, forse non proprio ora, ma lo facciamo da tanto tempo quanto voi. Ma c’è un’altra cosa che vorrei mettere sul tavolo.
Mentre con una mano alziamo i pugni per la rabbia, con l’altra costruiamo spazi autonomi, fuori dal controllo del capitale e dei governi. Consideriamo questi spazi strategici, anche se è chiaro che questa parola ha un sapore decisamente anni Settanta.
Ogni iniziativa autonoma in materia di edilizia abitativa, sanità, istruzione e produzione alimentare ci aiuta in due modi: sottraendo al capitale la sua base riproduttiva, per quanto piccola, e creando spazi che ci aiutino a mantenere viva la resistenza.
Sono assolutamente certo che molti di questi spazi esistano in Italia.
Ecco perché vi dico, ricordando Che Guevara in questi giorni: “Create due, tre, tanti Mondeggi!”, “Create due, tre, tanti Chiapas!”.
Fonte: comune-info.net - 5/7 ottobre 2025
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